Recensione: La sorella dimenticata - Janice Hadlow

by - gennaio 20, 2025

Buongiorno lettori!
Una nuova recensione è pronta per voi. Ritorno a parlarvi del mondo di Jane Austen, questa volta con un libro che a breve diventerà una serie tv per la BBC (chissà se la vedremo mai in Italia..), La sorella dimenticata di Janice Hadlow.


LA SORELLA DIMENTICATA
di Janice Hadlow
Piemme | 570 pagine
ebook €9,99 | cartaceo €20,00
13 luglio 2021 | link Amazon affiliato

Tutti ricordano Jane, Elizabeth, Kitty e Lydia. Ma che ne è stato di Mary? La terza sorella, la sorella diversa dalle altre. Ancora in attesa del suo lieto fine. «Siamo artefici della nostra felicità». Nella loro tenuta di Longbourn, in un mondo, quello di inizio Ottocento, in cui l'occupazione principale di ogni ragazza in età da marito era, appunto, trovarne uno - possibilmente più ricco, con maggiori possedimenti e con una migliore posizione sociale -, le sorelle Bennet sono le ragazze giuste nel posto giusto. Belle, brillanti, giovani, Jane ed Elizabeth, le più mature, e Lydia e Catherine, le più piccole, spendono il loro tempo tra balli, corteggiamenti e progetti di matrimonio. E poi c'è Mary. La sorella di mezzo. Da sempre considerata una delusione dalla madre per il suo aspetto ordinario e il carattere austero, la terza sorella Bennet vorrebbe diventare invisibile e sparire nei libri che tanto ama, la sua unica forma di consolazione e distrazione dalla solitudine. Perché anche in una famiglia così numerosa ci si può sentire soli, quando si è diversi. Tuttavia, crescendo, Mary ha le idee sempre più chiare su cosa non vuole dalla vita. Ed è pronta, in un mondo che non la comprende, a lottare per viverla a modo suo. Ma quando finalmente l'amore busserà alla sua porta, Mary sarà in grado di riconoscerlo, e riconoscersi finalmente degna di essere amata? Un romanzo che dà voce a uno dei personaggi più marginali di Jane Austen, raccontando una figura di donna in cerca della propria strada, in un viaggio che, come per tutte le migliori eroine della Austen, si concluderà con la piena conoscenza di sé. Poiché solo quando impariamo ad accettare noi stessi possiamo accogliere l'amore degli altri, e aspirare a raggiungere la nostra idea di felicità.

2 e mezzo...e il mezzo lo aggiungo 
solo perché oggi ho la pizza


Ho iniziato questo libro ed ero a dir poco entusiasta. Finalmente un libro "spin-off" "seguito" (chiamatelo come vi pare) di Orgoglio e pregiudizio che non mi fa schifo fin dalla prima riga! La parola è un po' forte ma vi posso assicurare che mica è così facile. Per altro avevo ancora addosso la delusione di L'indipendenza della signorina Bennet (non hai letto la recensione? Ahi ahi ahi... .cit più vecchia non potevo trovarla... comunque la trovi QUI). 

Come Mary Bennet è diventata Mary Bennet? Da questa semplice domanda parte questo romanzo che non si accontenta di proporci una Mary adulta e alle prese con i prestigiosi matrimoni delle sorelle maggiori ma ci mostra prima una Mary bambina, attaccatissima a Jane e Lizzy. Eppure... eppure c'era da sempre qualcosa che non andava negli occhi della madre che la scrutavano durante i pomeriggi di gioco o le mattinate di studio. Occhi che la osservavano di giorno in giorno alla ricerca di qualcosa o di un segnale. Ed è a 7 anni che Mary capisce cosa cercasse la madre: la bellezza. Fuori dalla porta del salottino ascolta una conversazione tra la madre e la zia che segnerà la sua vita disegnando una linea netta tra il prima e il dopo...

Mary è semplicemente bruttina, non c'è altro da aggiungere.

Le parole lapidarie della madre la segnano e da quel momento Mary prende coscienza che lei con le sorelle maggiori non c'entra nulla. Si allontana da loro, preferendo lo studio, la lettura e soprattutto il pianoforte. Cresce e continua a bastare a se stessa, anche perché sugli altri non può contare. Il suo mondo, già piccolo per le donne dell'epoca, si restringe ancora di più e si concentra intorno al pianoforte tanto amato e alla lettura dei libri che le fornisce la biblioteca di Longbourne. Le sorelle crescono, Jane diventa bellissima, Lizzy ha uno spirito di fuoco, le più piccole sono graziose e civettuole, Mary è solo Mary, si confonde con l'arredamento, nessuno la nota, nessuno si interessa a lei. E anche quando accade Charlotte Lucas ci mette lo zampino, prima mettendola in guardia sull'inadeguatezza del figlio dell'ottico che aveva iniziato a mostrarle qualche gentilezza in più e poi frapponendosi tra lei e Mr Collins, il noioso cugino rifiutato da Lizzy ma che poteva invece fare al caso suo. Niente per Mary pare non esserci una gioia nella vita (ti capiamo sorella...). E anche quando gli eventi di Orgoglio e pregiudizio hanno svolgimento e fine e tutte le sorelle sono sistemate felicemente... Mary continua la sua vita grigia e polverosa, spostandosi da una casa all'altra alla ricerca se non della felicità almeno di un luogo in cui vivere una vita dignitosa. Ed è solo alla fine, quando tirerà fuori un po' di carattere, che Mary troverà il suo posto felice. 

All'inizio ero proprio felice di come questo libro proponesse la figura di Mary Bennet. Si, era la ragazza un po' noiosa e pedante che Jane Austen ci aveva dipinto, ma... c'era un perché! L'autrice ci dà un passato, una psicologia e una reazione nel rapporto materno che mi hanno dato una motivazione ad un personaggio che solitamente anche noi lettori guardiamo poco, abbagliati come siamo dallo spirito frizzante e un po' selvaggio della ben più chiacchierata Elizabeth Bennet. Insomma, si parte con un'analisi psicologica di non poco conto, considerando anche che Mary è figlia della sua epoca e quindi molto se non tutto le era precluso. Ora che non si arriva a Mr Darcy, Mr Bingley ecc ce ne vuole un po' e in questo frangete vediamo la nostra (finalmente) protagonista cambiare, crescere ma chiudendosi nel suo piccolo angolo di casa, nostalgica del passato rapporto con Lizzy, impaurita dalla figura laconica e sarcastica del padre e sempre più giudicata da quella madre che fino all'ultima pagina non faremo che odiare. In questa fase Mary ci fa pena, non c'è altro modo di dirlo. Fa tenerezza questa ragazza che cerca la perfezione nell'unica cosa che sa fare bene, cioè suonare il pianoforte, per riscattare quelle che tutti credono le sue mancanze, ossia la bellezza e il fascino. E a cosa serve tanta ricerca e studio? Beh Mary, te lo posso dire? Non serve a niente, chi giudica troverà sempre qualcosa per puntarti il dito contro, quindi a che pro tanta fatica? Ma soprattuto tanto rimuginio interiore? 

Poi però le cose "non" cambiano. Esatto, non cambiano. La vita continua, le sorelle si sposato e Mary resta Mary, non un passo avanti, non un passo indietro e la sua vita è un continuo loop di infatuazione e delusione. Una, due, tre volte e anche il lettore dal cuore più tenero inizia a non poterne più e vorrebbe prendere la cara Mary da parte e dirle in tutta franchezza di svegliarsi, di mandare al diavolo Mrs Collins, Lizzy e la madre e di pensare a se stessa, di non farsi sfuggire una nuova occasione di felicità. 
Io due cose ho capito dopo questo romanzo: Charlotte Luca poi Mrs Collins è una gran str...uzza, lo pensavo con Orgoglio e pregiudizio, ne ho avuto la certezza ora, tutto questo maturo candore per infinocchiare Mr Collins e pigliarsi Longbourne; Mrs Bennet sarà anche il retaggio di un'epoca precedente, in cui era matrimonio o morte, ma anche lei santo cielo un minimo di affetto alle figlie poteva pure dimostrarlo!

Il finale dà soddisfazione, lo ammetto. Ci provi gusto in quelle ultime righe. Tuttavia nelle ultime 20 pagine l'autrice non inventa nulla ma ricalca il finale del romanzo della Austen, cambiando i personaggi, certo, ma usando la stessa dinamica di incontri ed equivoci. Un po' facile fare così, se ti prendi la responsabilità di scrivere questo tipo di libro, devi anche assumerti quella di ridare le atmosfere della storia originale ma con qualcosa di nuovo, soprattutto nel finale. 

E insomma lettori, non la lettura dell'anno purtroppo, anche perché siamo solo al 20 gennaio. Se la prima parte è volata, tutta la parte centrale è stata tremendamente lunga e me la sono trascinata in lungo e largo per tutta l'Inghilterra. Non ne potevo più... speravo sinceramente che Mary scappasse nel peccato con Mr Collins alla volta delle Indie Orientali, pensate che divertente... ma no, testarda rimane in zona, e va qua e va là, trascinatosi con il suo baule anche il mio entusiasmo oramai ridotto ad uno stracetto. Si riprende un po' sul finale se non altro perché dà finalmente una gioia a sta povera crista. 

Alla prossima




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