Tranquilli, non sono un'apparizione! Qui niente miracoli. Potrei dirvi che sono tornata, che l'estate è finita e che ora tornerà tutto come prima, più di prima. Ma no, non sono ancora ufficialmente tornata. Perché se i Righeira ci deliziavano l'anima con un L'estate sta finendo, io purtroppo devo fare i conti con un fine stagione che si intestardisce a rimanere, o meglio a rimanermi sul groppone, anche se almeno a temperature ora iniziamo a ragionare. Non è stata una stagione facile ( e quando mai lo è), ma quest'anno è stata forse ancora peggio del solito. Me la sono e me la sto trascinando, e io stessa non mi sento in grado di affrontarla. Per farvela breve, cari lettori, è un periodo no. Come accadono purtroppo a tanti, ma quando capita a te è sempre tutto più nero, vero? Ora mi serve una spinta finale e speriamo di non finire con lo sbattere contro un muro (nel caso almeno fatemi togliere gli occhiali che se no si rompono).
Ma in tutto questo pessimismo e fastidio avrò letto qualcosa? Si! Ben due libri. Ne avevo iniziato un terzo ma l'ho abbandonato a pagina 4, un successone proprio! Di uno dei due sopravvissuti non vi parlerò, è un libro di memorie che alla fine mi è sembrato solo un ammasso di lagnette, insomma meglio evitarselo. Dell'altro invece ho proprio voglia di parlarvene perché è stato il libro giusto al momento giusto! Si tratta di Come diventare Anna Karenina (senza finire sotto a un treno) di Eleonora Sottili, edito Einaudi.
Come diventare Anna Karenina
(senza finire sotto un treno)
di Eleonora Sottili
Einaudi | I coralli | 256 pagine
ebook €9,99 | cartaceo €17,50
11 giugno 2024 | link Amazon affiliato
Scavalcare una corda rossa e poi mimare un insetto in volo, passeggiare con i sensi all’erta, arrampicarsi sugli alberi, nuotare nell’acqua gelata. Sembrano le attività di un campo scout, invece è un corso di scrittura. Almeno così diceva il volantino che Eleonora ha interpretato come un segno del destino. Ma il destino tende a contraddire le aspettative, e infatti a guidare il corso c’è un tizio belloccio che fa l’attore e sembra seriamente convinto che nella scrittura, e forse pure nella vita, la questione sia tutta lì: scavalcare o non scavalcare quella corda rossa. E se avesse ragione lui? Se provando a diventare la persona che vorrebbe essere, Eleonora potesse scoprire chi è davvero? Un libro allegro e inconsueto, che mescola le forme narrative e le voci, le trame dei grandi romanzi alle biografie dei loro autori. La storia di un’educazione letteraria (e sentimentale) avventurosa, un po’ sghemba e strenuamente spensierata. Eleonora, «trentadue anni, impiegata di concetto, sposata felicemente», da bambina ha scritto un romanzo sulle pecore che ha mandato in solluchero la mamma. Ed è stata proprio sua madre a piantarle in testa il sogno di diventare una scrittrice, ma da quel momento Eleonora non ha più buttato giù una sola riga, neppure sulle pecore, limitandosi a farsi fotografare di tre quarti con sguardo assorto come i grandi romanzieri. Veste di scuro, ha capelli e unghie fragili – e fragile sembra anche la sua felicità : si è impegnata talmente a non farsi sovrastare dal dolore, che adesso non sente più niente con chiarezza. Solo un disagio che ha imparato a ignorare, come si ignora una goccia d’acqua fredda che ti cola sul gomito mentre lavi i piatti. Quando finalmente si decide a frequentare un laboratorio di scrittura, scopre che i suoi compagni, un manipolo di studenti malinconici e sentimentalmente instabili, sono tutti come lei: aspiranti scrittori che però non scrivono mai. A guidarli c’è Enrico, che sembra materializzarsi giusto il tempo delle sue lezioni. Sarà perché fa l’attore, ma il suo metodo appare fin da subito poco ortodosso. Anziché farli scrivere, li obbliga a recitare nei panni di Romeo e Giulietta. A bruciapelo rivolge loro domande tipo: «Siete innamorati come Emma Bovary?», «Brillate come Anna Karenina?», «Sareste capaci di vivere nei boschi?» Spaesati, addirittura sospettosi, Eleonora e i suoi compagni si ritrovano così a studiare – e a copiare – le abitudini e le manie di Tolstoj, Mary Shelley, Stevenson e Conan Doyle, ma pure quelle dei loro personaggi. E intanto le loro storie si intrecciano, e qualcuno comincia a confondere i romanzi e la vita…