Recensione: Arianna - Jennifer Saint
Buongiorno lettori!
La recensione di oggi non sarà molto positiva. Avevo acquistato questo libro grazie a un buono Feltrinelli poi me lo son dimenticato lì (cosa che non capita mai giusto?). Visto che la prossima settimana uscirà un altro libro di questa autrice mi sono decisa a rispolverare il mio acquisto e vedere un po'. Il libro in questione è Arianna di Jennifer Saint.
Il mio mondo si apprestava a non essere più popolato da eroi coraggiosi: stavo imparando troppo rapidamente che il dolore delle donne pulsava, taciuto tra i racconti delle loro prodezze.
Uh che noia! Mi spiace proprio ma questo libro è stato noiosissimo. La mitologia solitamente mi piace ma in questa lettura non ho trovato quel quid che mi facesse appassionare alla storia della mitica Arianna, principessa di Creta, amante abbandonata di Teseo e moglie di Dioniso. Ed è una cosa strana perché i miti greci hanno quel meraviglioso pregio di contenere tragedia, commedia, eccessi, magia, mistero. Sarà stato il mito sbagliato, non so, ma Arianna appassiona quanto la distinzione in dorico, ionico e corinzio che ci affliggeva al liceo.
La storia ve la racconto a grandi linee perché il romanzo della Saint ripercorre paro paro il mito. Arianna, figlia di Minosse e sorella del Minotauro, decide di aiutare Teseo, principe di Atene, a uccidere il proprio mostruoso fratello e quindi di scappare con lui. Ma Teseo la abbandona sull'isola di Nasso. Qui Arianna è costretta a una vita solitaria e di stenti fino all'arrivo di Dioniso, dio proprietario dell'isola, che prima la salva e la crea sua sacerdotessa e poi se ne innamora sposandola e avendo con lei tanti figli.
A grandi linee questo è quello che succede, con l'aggiunta in parallelo della storia della sorella di Arianna, Fedra, che sposerà proprio Teseo diventando regina di Atene.
Parto con la cara vecchia sinossi riportata sull'aletta della mia edizione, nella quale, in chiusura, viene scritto "Jennifer Saint reinventa con originalità la famosa storia del Minotauro, della fuga di Teseo [ecc], dando vita a una eroina indimenticabile a sfaccettata che saprà commuovere e incantare i lettori e le donne di oggi". No, io non vi ho trovato originalità di nessun tipo, il mito viene ripercorso pari pari, innestando anche le varie versioni. Conoscendo un pochino la mitologia non mi sono stupita di niente, non ho trovato nulla che mi facesse pensare a una vera rivisitazione. Anzi, se c'è stata una rivisitazione per me è in peggio e riguarda il carattere dei personaggi. Che Teseo fosse uno... dovrei usare la parola con la s ma poi arriva sempre qualcuno che si lamenta... vabbè, se ne farà una ragione... uno stronzo lo sapevamo, ma Arianna ne esce fuori come una donnicciola che sembra prendere in mano il suo destino ma che in realtà lo consegna insieme alla cena e alle pantofole all'uomo (eroe, divino che vuoi) di turno. Ho letto da qualche parte che ne sia uscita una paladina del femminismo, ma no ragazzi non scherziamo manco per sogno, ne esce fuori una che viene salvata di volta in volta da un uomo e che poi non fa altro che curare l'orto e fare figli. Ma anche Dioniso non ne esce bene. Come ce lo siamo sempre immaginato il dio del vino? Come la divinità dell'ebrezza, degli eccessi, ma anche come l'esistenza primigenia, selvaggia, pura, un misto inscindibile di maschile e femminile. Qui ho trovato più una divinità domestica, sottotono, priva di quella frenesia che ne ha sempre caratterizzato il mito.
Paradossalmente la parte più interessante che ho trovato nel romanzo è quella di Fedra, sorella di Arianna. Una bambina appena che ha sempre odiato il fratello Minotauro, che si è sentita tradita da Arianna per poi piangerne la presunta morte, barattata dal fratello nuovo re di Creta con l'Atene di Teseo per ripagare i torti subiti, e qui nuovamente ingannata da Teseo e dal suo cuore. Una donna che ha subito, che ha incassato ma che alla fine ha deciso il suo destino, in maniera tragica certo, ma strattonando da sola il filo tenuto dalle Moire.
In conclusione, per me non è un romanzo riuscito, che riesca a esprime l'aspetto mitico del racconto tramutandolo più in un romance ambientato nel lontano passato. Lo stile dell'autrice mi ha lasciato una certa perplessità, soprattutto nella scelta di lasciare in più punti ai personaggi il compito di narrare miti e gesta, più e più volte, tranciando di fatto il racconto di netto con pause di diverse pagine che risultano noiose e in realtà poco utili (se deve raccontare tutti i miti vagamente legati a quello di Arianna non ne usciamo vivi eh).
Arianna e la sorella Fedra, principesse di Creta e figlie del temuto re Minosse, crescono ascoltando riecheggiare il rumore degli zoccoli del fratello, il Minotauro, nel labirinto costruito sotto il palazzo. Ogni anno, quattordici giovani ateniesi vengono sacrificati per placare la fame del mostro. Quando il principe Teseo giunge a Creta per immolarsi alla creatura, Arianna si perde nei suoi occhi verdi e se ne innamora follemente. Ma aiutarlo a scappare dal labirinto significherebbe tradire la famiglia e il regno, e la ragazza conosce fin troppo bene le implicazioni di un gesto simile. Assillata dai dubbi ma determinata a farsi valere, Arianna prenderà una decisione che ribalterà tanto la sua sorte quanto il destino di Fedra. Entrambe dovranno affrontare le conseguenze di una scelta coraggiosa e sovversiva, che le spingerà a mettere in discussione il proprio ruolo in quanto figlie, mogli e madri in un mondo in cui le donne non sono altro che pedine su una scacchiera dominata dagli uomini e dagli dèi. Con uno stile vibrante e ipnotico, Jennifer Saint reinventa con originalità la famosa storia del Minotauro, della fuga di Teseo, dell’incontro con Dioniso e degli amori tormentati di Fedra e Arianna, dando vita a un’eroina indimenticabile e sfaccettata che saprà commuovere e incantare i lettori e le donne di oggi.
ARIANNA
di Jennifer Saint
Sonzogno | 384 pagine
ebook €3,99 | cartaceo €18,00
3 febbraio 2022 | link affiliato Amazon
Alla prossima
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