Recensione: Mary - Anne Eekhout
Buongiorno lettori!
Come è andato il ponte? Il mio una favola, ho letto tantissimo!!
E infatti... rullo di tamburi... oggi ho per voi una nuova recensione. Grazie all'ufficio stampa Neri Pozza che mi ha inviato una copia, ho potuto leggere Mary di Anne Eekout ed ecco a voi la mia recensione.
Ci lavora sulla carta, ma soprattutto nella sua testa. È una storia che c'è già, e che lei sta scoprendo, separando dalle altre storie. Questo non significa che sia facile, o che lei sia convinta di riuscirci.
La vita di Mary Shelley è in tutto e per tutto figlia del periodo storico e culturale in cui è calata. Una vita fatta di eccessi, anarchia, oscurità, passioni. Una vita che la porta ad appena 18 anni a scrivere quello che sarà il romanzo che popolerà gli incubi di tanti lettori, Frankenstein o Il Moderno Prometeo. Da dove le venne questa idea? Dove trovò l'ispirazione per creare una creatura così orribile e spaventosa?
Anne Eekhout in questa romanzo (ricordiamolo, è un romanzo) cerca di raccontarci la vita dell'autrice inglese fermandola in due momenti della sua storia: quando giovanissima, nel 1812, viene spedita armi e bagagli dal padre in Scozia presso la famiglia Baxter e nel 1816 quando con il compagno di una vita Percy Shelley è in Svizzera. Sarà dopo il soggiorno svizzero che l'idea della Creatura e del medico suo creatore prenderà vita su carta, ma sarà già nel soggiorno scozzese che troveremo i primi elementi che la ispireranno.
Fin qui quello che è contenuto nel romanzo in questione. Ma possiamo dire che la Eekhout abbia fatto un buon lavoro? Ni. Il romanzo si legge bene, anzi benissimo, scorre che è un piacere. Io stessa ho impiegato poco tempo nel leggerlo. Quindi posso dire che l'autrice sa scrivere. Ma... eh si c'è un ma grande come una casa. Non sono del tutto soddisfatta per diverse ragioni. Prima fra tutto il finale che non ho praticamente trovato. Se vi approcciate a questo libro aspettandovi il momento in cui, in un tripudio di violini, luce soffusa e notte tempestosa, la Shelley prende in mano la penna e inizia a scrivere frenetica l'intero romanzo, beh mi spiace deludervi, non lo troverete mai. Il romanzo resta per tutte e 300 e passa pagine un'idea, un embrione, qualcosa che esiste, è lì, nella sua testa, una creatura fatta di parole e suoni, ma non viene concretizzato. Non lo troveremo né in Scozia né in Svizzera.
I due filoni narrativi scorrono paralleli, alternandosi di capitolo in capitolo, ma non mi hanno dato qualcosa di concreto, un perché vero. A cosa serve la storia di Isabella e della famiglia Baxter? perché raccontarci della pesca alla Balena, della testa di pesce che Johnny si porta in giro? Ecco, io questo perché non l'ho trovato nel concreto. Forse più forza costruttiva l'ho trovata nella parte ginevrina del romanzo, anche se è quella narrativamente più debole, quella in cui in soldoni succede meno.
L'autrice la butta molto sul dubbio tra sogno e realtà, tra ciò che è vero e ciò che non lo è. L'aspetto onirico si accompagna bene con l'atmosfera ma alla lunga stanca, stufa e confonde solo. Si sente proprio la necessità di avere qualcosa di più tangibile, di dare meriti e colpe, di avere qualcosa. La doppiezza è caratteristica nel racconto, anche quella sessuale che ho trovato non così sconvolgente, ma neanche così necessaria. A cosa sarebbe servito tutto 'sto strusciarsi, baciarsi e altro?
Chiusa l'ultima pagina non mi posso dire pentita di averlo letto, mi è, in un modo strano, piaciuto, ma è come se non fosse stato completo, come se mi aspettassi ancora un capitolo che mi desse una vera chiusa. Mi aspettavo l'arrivo di Frankenstein? Si, volevo il mio banalissimo inizio di quello che è un vero capolavoro della letteratura gotica.
Aridatece le storie, quelle vere!
Ginevra, maggio 1816. Una giovane donna si sveglia nel cuore della notte, assediata dagli incubi del suo passato e dalla gelosia per la sorellastra, Claire, che sembra cogliere qualsiasi occasione per insidiare suo marito Percy. Lei è Mary Shelley, née Wollstonecraft, e suo marito è Percy Shelley, poeta inglese celebrato e amatissimo, che Mary ha seguito per tutta Europa fino a giungere, insieme a Claire, in quel luogo di villeggiatura sulle sponde del lago di Ginevra. Sono in cinque in vacanza a Villa Diodati, compresi John Polidori e Lord Byron detto Albe, e il 1816 è l’«anno senza estate», quando l’eruzione di un vulcano in Indonesia ha oscurato il cielo in tutto il mondo e impedito al calore del sole di allietare le loro giornate. Così, la compagnia trascorre tutte le sere di pioggia di fronte al fuoco, a bere vino e laudano e a raccontarsi storie di fantasmi. Ma i fantasmi dei racconti non sono gli unici ad abitare quella grande casa. Mary ha solo diciannove anni ma alle spalle tutta una vita vissuta, di sentimenti e avventure. E, nonostante il piccolo William sia la sua gioia, non riesce a dimenticare la figlioletta morta che ogni notte, all’ora delle streghe, la sveglia con l’eco remota di un pianto disperato. Ma soprattutto Mary non riesce a dimenticare gli eventi di quattro anni prima, in Scozia, quando a Dundee ha conosciuto Isabella Baxter e l’affascinante ma sinistro Mr Booth. Isabella, riccioli scuri e pelle chiarissima, un’adorabile fossetta sul mento, è per Mary una creatura di irresistibile fascino; Mr Booth è untuoso, e dei pomeriggi passati in casa sua con Isabella spesso Mary non ha alcuna memoria. Quegli enigmatici eventi monteranno nell’immaginazione della futura scrittrice, fino a esplodere in un vortice in cui verità e finzione si mescolano senza soluzione di continuità. Ed è da quei ricordi misteriosi che, nelle lunghe sere ginevrine, Mary partorisce un incubo che abiterà le notti del mondo per i secoli a venire: il mostro di Frankenstein.
Con un romanzo capace di illuminare gli abissi dell’inconscio come le vette della creatività, Anne Eekhout, autrice pluripremiata, ridà voce a una grande donna della letteratura e al suo tormento artistico e umano.
MARY
di Anne Eekhout
Neri Pozza | I narratori delle tavole | 366 pagine
ebook €9,99 | cartaceo €19,00
31 ottobre 2022 | link Amazon affiliato
Alla prossima
1 comments
Ho appena finito di leggere MARY di Anne Eekhout. Mi è piaciuto? NI. Troppa carne al fuoco, troppe cose che non tornano, alcuni particolari non necessari perché insignificanti.
RispondiEliminaBen descritto il dolore per la perdita della figlioletta e il tormento per l'incapacità di essere bello stesso momento
Moglie madre scrittrice.
La difficoltà di accettare uno stile di vita imposto dal marito tipico dell'
Ambiente artistico letterario dell'epoca che lei nasconde per non perdere il suo "elfo".
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