Recensione: Gli spaghetti alla Bolognese non esistono - Filippo Venturi
Buongiorno lettori!
Come avrete capito dalla mia assenza ho ripreso a lavorare (e diciamo per fortuna visto come vanno le cose). Il tempo per leggere e per gestire i blog si è ovviamente quasi azzerato, tuttavia tra un turno e l'altro ho terminato la lettura di Gli spaghetti alla Bolognese non esistono di Filippo Venturi.
GLI SPAGHETTI ALLA BOLOGNESE NON ESISTONO
di Filippo Venturi
Mondadori | Narrative | 204 pagine
ebook €9,99 | cartaceo €18,00
3 giugno 2020 | scheda Mondadori
È un venerdì sera come tanti alla Vecchia Bologna: ci sono le coppie che chiacchierano bevendo Lambrusco, c'è la food blogger che mangia con la forchetta in una mano e il telefonino nell'altra e ci sono i soliti turisti che osano chiedere al padrone di casa eresie come gli "spaghetti alla bolognese". Emilio Zucchini li corregge bonariamente e dirige il traffico tra sala e cucina con piglio esperto e gioviale, quando d'un tratto una ragazza alle prese con un piatto di tagliatelle comincia a gridare e contorcersi in preda a una crisi allergica. A pochi isolati da lì, intanto, Mirko Gandusio detto il Grande Gandhi, abbattuto per aver mandato all'aria in un colpo solo il suo lavoro da buttafuori e la relazione più seria della sua vita - dopo quella con sua madre, s'intende -, si imbatte nel Duomo di Bologna e decide di entrare. Dall'altare uno sguardo misericordioso lo attrae: "è lei, la Diva, l'unica e inimitabile Madonna di San Luca, il simbolo della città", che come tutte le primavere è stata portata in processione in centro. Sarà un richiamo mistico, sarà che ormai non ha più nulla da perdere, fatto sta che Gandhi si arrampica sull'altare, raggiunge la tavola di legno che ritrae la beata vergine e, anziché inginocchiarsi ad adorarla, la stringe al petto e se la fila nell'oscurità. È l'inizio di un weekend rocambolesco per l'intera città, ma soprattutto per Zucchini, che presto scoprirà che lo strano teatrino andato in scena nel suo ristorante e il rapimento della Madonna di San Luca sono legati a doppio filo, e si ritroverà suo malgrado impantanato in entrambi. Toccherà a lui, con le sue entrature alla Curia e le sue, meno efficaci, conoscenze in questura, dare una mano a districare la matassa e lanciarsi alla ricerca della signora più amata di Bologna.
Gli spaghetti alla bolognese non esistono, sua eccellenza. Mi dispiace dirglielo, ma è così. Però, non si deve preoccupare, né offendere. Perchè questa affermazione, che magari in apparenza le può sembrare ostile, nasconde in realtà un messaggio di apertura. È un pò come " Si chiude una porta e si apre un portone". C'è sempre di meglio nella vita. Mai disperare.
foto di @cittametropolitana.bo.it |
Foto di @labibliotecadieliza.com |
È una lettura che vi farà fare più di una risata ma che soprattutto vi farà amare i personaggi e la città in cui è ambientato, quella Bologna che qui si alterna tra sacro e profano, tra un piatto fatto bene di tagliatelle al ragù e quella Madonna che ha sempre guardato con benevolenza i suoi concittadini e che ogni anno in processione viene portata a San Petronio, la stessa Madonna che secoli orsono fece il miracolo della pioggia e che in questo week end del tutto particolare torna a placare la furia degli elementi.
È così, sua eminenza. La tagliatella al ragù è unica, un'opera d'arte assoluta, inimitabile. Quando gliela servirò, non appena metterà in bocca la prima forchettata, capirà il senso delle mie parole.
Alla prossima
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