Recensione: Alzati e corri, Direttora - Silvia Volpi
Buongiorno lettori!
Una Pasqua un po' strana è alle porte e, come spero tutti voi, la passerò a casa, tra una pezzetto di cioccolato, una fetta di torta salata e una grigliata in giardino. E le letture? Beh, quelle proseguono anche se un po' a rilento. È strano, ma più tempo si ha meno si legge, almeno per me. Anche per voi è così?
Comunque, oggi vi parlo dell'ultimo libro che ho finito. Sempre sulla scia del giallo, ho letto Alzati e corri, Direttora di Silvia Volpi.
ALZATI E CORRI, DIRETTORA
di Silvia Volpi
Mondadori | Narrative | 225 pagine
ebook €9,99 | cartaceo €18,00
2 aprile 2019 | scheda Mondadori
"La giornata della direttora comincia presto, d'inverno che è ancora buio e d'estate con l'alba spuntata da poco.". Elsa Guidi, quarantasette anni, un marito affettuoso ma distratto, due figli adolescenti che la fanno disperare quanto basta, tutte le mattine si alza e corre: il modo migliore per iniziare la giornata è infilarsi le scarpe da running quando ancora tutti dormono e avviarsi nel quartiere lungo le vie silenziose di Pisa. In realtà, questo momento tutto per sé è una scusa per annusare l'aria in città prima di tutti. Da un paio d'anni Elsa è a capo della "Piazza", il quotidiano con sede sul Lungarno di fronte alla chiesa di Santa Maria della Spina. La "direttora" comanda a bacchetta tutti e non le manda a dire a nessuno, a partire dalla riunione delle dieci, in cui affida i vari pezzi della giornata. Il suo bersaglio preferito è Tommaso Morotti, "il Moro", cronista di nera con gli occhi dolci e le spalle larghe. Trentatré anni, livornese, è arrivato da qualche mese al giornale ma ha già creato non poco scompiglio. Innanzitutto nella vita di Paola, segretaria della Guidi, vittima dei suoi occhi neri e dei suoi modi gentili ma impertinenti. Quando, in una bella mattina di primavera, un giovane elettricista precipita dal terrazzo di un condominio in centro, la direttora non ci pensa due volte a scatenare il suo segugio migliore e a chiedergli di raccontare la storia della persona dietro quel corpo sul selciato: un bravo giornalista deve arrivare al cuore del lettore. Le cose si complicano però quando al giornale vengono recapitate un paio di buste anonime apparentemente legate al suicidio dell'uomo. Intervistando alcuni negozianti della zona, il Moro si accorge che qualcosa non torna. Direttora e nerista, in corsa contro il tempo per battere la concorrenza sulla notizia, si buttano a capofitto nell'indagine, non senza punzecchiarsi in continuazione. Chi arriverà per primo alla verità?
Elsa Guidi, direttora del quotidiano "La Piazza", dopo oltre vent'anni di giornalismo e una quantità incredibile di articoli continua a sentire che tra lo sterno e l'ombelico qualcosa si muove quando appare un segnale di un possibile bel fatto di cronaca nera.
Un uomo si butta dal terrazzo della casa in centro città di un noto ingegnere pisano. Il corpo cade tra i turisti sul selciato di una piazzetta. Un semplice suicidio? Buono per un trafiletto del giornale La Piazza. Ma se si scopre che qualcuno prima gli ha sparato.... Elsa Guidi, direttore del noto quotidiano cittadino, non molla l'osso e si mette subito a seguire il caso insieme all'apprendista della cronaca nera Tommaso Morotti.
Alzati e corri, Direttora è sicuramente un romanzo, anzi un giallo, brioso e divertente, perfetto per queste giornate in cui, chi più chi meno, siamo fermi ad attendere buone nuove. Insomma, è una buona compagnia, guarnita di qualche battuta e di quel sano spirito toscano, pardonne pisano, che ti fa incurvare le labbra all'insù. A mio avviso pecca però di qualche ingenuità, qualche scivolone che ogni tanto non mi ha del tutto convinto e che a volte mi ha fatto sussurrare un peccato di troppo.
In primo luogo ho ravvisato qua e là troppa confusione, tra personaggi che sbucano e che vengono minuziosamente descritti, cambi di scena e punti di vista, discorsi a volte non chiarissimi.
La soluzione del caso non è poi questa scoperta strabiliante, anzi. Si capisce fin da metà libro dove l'indagine stia portando e la soluzione viene scoperta dai personaggi stessi con un po' troppa fortuna. Avrei voluto meno fretta, avrei voluto più soddisfazione per la curiosità del lettore.
Passiamo ai personaggi. Tra i tanti che popolano questo libro, a volte solo per poche battute, due spiccano, Elsa Guidi, protagonista indiscussa fin dal titolo, e Tommaso Morotti.
Partiamo da lei, dalla Direttora per la quale, scarpette alla mano, non è giornata se non la si inizia con una bella corsa. Grintosa e senza peli sulla lingua è esattamente come mi sarei aspettata un direttore di giornale donna: lavoro dipendente, ma senza trascurare i figli, quando fiuta la preda, alias lo scoop, non lo molla finche non è suo, un filino senza scrupoli? Si lo è pur di avere l'esclusiva e fregare la concorrenza. Non mi è stata simpatica, neanche un po', ma è così che deve essere, perchè a Elsa Guidi non interessa essere simpatica, neanche al lettore, interessa portare a casa il risultato.
E Tommaso? Un po' troppo innocente rispetto al mondo brutto e cattivo, si divide tra fare il salto di qualità ed entrare definitivamente nelle grazie della Direttora e fare il piacione, il gigione, insomma provarci col gentil sesso. Ecco, lui proprio non mi è piaciuto, troppo fanfarone, poco consistente, anche questo continuo smaniare davanti agli occhi verdi o al profumo della Guidi dopo un po' stufa. Mettiamola così: meno provolone e più giornalista. Perchè alla fine l'idea di introdurre il mondo del giornalismo non è male (non nuova, avendo letto io il buon Gigi Paoli) ma non mi ha convinto il taglio che è stato dato, troppo scontato, troppo da manuale.
Alzati e corri, Direttora è stata, quindi, una lettura piacevole, divertente ma non esplosiva, resta lì, tra quei romanzi che vincono il premio Carino ma... .
Foto di
da Pixabay
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In primo luogo ho ravvisato qua e là troppa confusione, tra personaggi che sbucano e che vengono minuziosamente descritti, cambi di scena e punti di vista, discorsi a volte non chiarissimi.
La soluzione del caso non è poi questa scoperta strabiliante, anzi. Si capisce fin da metà libro dove l'indagine stia portando e la soluzione viene scoperta dai personaggi stessi con un po' troppa fortuna. Avrei voluto meno fretta, avrei voluto più soddisfazione per la curiosità del lettore.
Passiamo ai personaggi. Tra i tanti che popolano questo libro, a volte solo per poche battute, due spiccano, Elsa Guidi, protagonista indiscussa fin dal titolo, e Tommaso Morotti.
Partiamo da lei, dalla Direttora per la quale, scarpette alla mano, non è giornata se non la si inizia con una bella corsa. Grintosa e senza peli sulla lingua è esattamente come mi sarei aspettata un direttore di giornale donna: lavoro dipendente, ma senza trascurare i figli, quando fiuta la preda, alias lo scoop, non lo molla finche non è suo, un filino senza scrupoli? Si lo è pur di avere l'esclusiva e fregare la concorrenza. Non mi è stata simpatica, neanche un po', ma è così che deve essere, perchè a Elsa Guidi non interessa essere simpatica, neanche al lettore, interessa portare a casa il risultato.
E Tommaso? Un po' troppo innocente rispetto al mondo brutto e cattivo, si divide tra fare il salto di qualità ed entrare definitivamente nelle grazie della Direttora e fare il piacione, il gigione, insomma provarci col gentil sesso. Ecco, lui proprio non mi è piaciuto, troppo fanfarone, poco consistente, anche questo continuo smaniare davanti agli occhi verdi o al profumo della Guidi dopo un po' stufa. Mettiamola così: meno provolone e più giornalista. Perchè alla fine l'idea di introdurre il mondo del giornalismo non è male (non nuova, avendo letto io il buon Gigi Paoli) ma non mi ha convinto il taglio che è stato dato, troppo scontato, troppo da manuale.
Alzati e corri, Direttora è stata, quindi, una lettura piacevole, divertente ma non esplosiva, resta lì, tra quei romanzi che vincono il premio Carino ma... .
Alla prossima
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