Recensione: La regina imperatrice - Antonio Caprarica

by - ottobre 29, 2019

Buongiorno lettori!
Il tempo qui inizia a peggiorare ed è apparsa la prima nebbia. Tempo da lupi, tempo da lettori! Con queste giornate più corte e cupe scatta in me la voglia di leggere e leggere. Ieri in particolare, nonostante una mattinata di giri e giretti, ho terminato nel pomeriggio La regina imperatrice di Antonio Caprarica, per la cui copia ringrazio infinitamente la Sperling & Kupfer!


La regina imperatrice
di Antonio Caprarica
Sperling & Kupfer | varia | 399 pagine
ebook €9,99 | cartaceo €18,50
15 ottobre 2019 | scheda Sperling & Kupfer




Londra, 1870. La capitale inglese ribolle di scontento e sedizione. Sono passati trentatré anni da quando Victoria è salita al trono, nel tripudio popolare, il 20 giugno 1837: una diciottenne non bella, così piccola e rotondetta, gli occhi blu un po' sporgenti, ma vivace, intelligente e con modi accattivanti. E soprattutto, un temperamento volitivo. Le doti che, insieme al sostegno dell'adorato marito Albert, ne hanno fatto a lungo una sovrana ammirata. Chi la riconoscerebbe oggi nella tozza dama infagottata negli abiti neri del lutto, che dalla morte di Albert vive ritirata sull'isola di Wight o in Scozia, e si rifiuta ostinatamente di mostrarsi al suo popolo e di presenziare alle cerimonie nella capitale? Così, mentre il figlio ed erede Bertie consuma le notti al tavolo del baccarat o nel letto della demi-mondaine di turno, il prestigio della Corona affonda e il trono vacilla sotto i colpi dei repubblicani. Sarà questo l'epilogo di un regno iniziato magnificamente?


Alzi la mano chi non è rimasto imbambolato a guardare Antonio Caprarica durante uno dei suoi servizi al tg da quel di Londra mentre indossava una delle sue splendide cravatte! Niente, per me Londra è Caprarica e tale resterà. Quando ho scoperto grazie a Laura La Libridinosa dell'uscita di questo libro non mi sono soffermata neanche per un secondo a riflettere, dovevo averlo. Primo perchè non sapevo che il famoso giornalista scrivesse anche romanzi (perdonate l'ignoranza), secondo perchè parla della regina Victoria e io non potevo perdermelo.

Fonte @Historical Picture Archive / CORBIS / Corbis via Getty Images
Il libro inizia nel 1870, sono passati già quasi 10 anni anni dalla morte dell'amato principe consorte e la regina porta ancora il lutto stretto. Isolata nella lontana isola di Wight, è più che decisa a non tornare a Londra. I tempi non sono in realtà granché felici e la presenza della sovrana nella capitale sarebbe quanto mai necessaria: da un parte il principe di Galles, erede al trono, è niente meno che convocato in tribunale per testimoniare in una causa di divorzio; dall'altra tra le strade della città inizia a circolare la parola Repubblica. Quello che sembrava essere il regno perfetto e democratico scricchiola da tutte le parti, tra movimenti rivoluzionari, sordide relazioni e pettegolezzi. E al centro di tutto lei, questa donna bassina e dagli occhi sporgenti, che nelle sue vesti nere riesce sempre e comunque a imporre la sua volontà.

Quando gli studi scolastici sono un po' lontani, del periodo vittoriano ci resta sempre un'idea un po' idealizzata. Lo ricordiamo come il momento di splendore dell'Inghilterra, l'impero forte e solido che si estende da est a ovest, Londra una città moderna e funzionale. A guardare bene però anche in questo momento di così alti valori morali e di piena efficienza i problemi sociali, politici e personali non sono mancati. Nel libro di Caprarica viene messo in luce proprio questo aspetto. Ripercorriamo tutto il regno della regina Victoria fino all'incoronazione imperiale in un vortice di magheggi politici, cortigiane e lotte interne alla famiglia reale. Molto spesso, parlando di questa regina, ci si incentra sulla sua ascesa al trono e sui primi anni del suo matrimonio, tralasciando invece quello che viene dopo, cioè i veri problemi. Morto il buon Albert, Victoria torna ad essere la bambina dalla difficile infanzia a Kensinghton. Se, però, all'epoca tutto le era perdonato data l'inesperienza e la giovane età, ora tutto le viene contestato, la sua assenza dalla capitale, la vicinanza col burbero scozzese John Brown, le richieste economiche per il matrimonio dell'ennesima figlia. È stata una regina amata certo, ma anche al centro di non pochi scandali e pettegolezzi, di odi e continue rimostranze. Ne sono testimonianza anche i numerosi attentati a cui è sempre riuscita a sfuggire. 

Fonte @royal.uk
Caprarica è chiaro fin da subito, questo è un romanzo. Anche se i suoi protagonisti sono tutti realmente esistiti, dialoghi, sentimenti, azioni sono frutto di immaginazione. Quindi probabilmente gran parte di ciò che vi leggerete è inventato, tuttavia il romanzo ha il grande pregio di darci una visione più intima e umana di questa donna che ha fatto epoca. Tutti conosciamo il lutto stretto che tenne dalla morte del marito in poi, ma mai ci siamo fermati a riflettere sui dubbi e i sentimenti che deve aver provato. Romanzi come questo ci aiutano a conoscere un po' meglio figure storiche distanti anni luce da noi, soprattutto se, come in questo caso, hanno basi storiche evidentemente ben studiate e ricostruite.

Alcuni parti però mi sono sembrate più ostiche di altre da leggere. Sono quelle in cui più ci si dilunga su determinati elementi della società inglese, come i processi, o su alcuni aspetti politici. Parti queste che hanno notevolmente rallentato la lettura e che avrei preferito un pochino più rapide. Anche perchè su 400 pagine di romanzo iniziano ad essere una parte consistente del racconto. 

In conclusione, siete affascinat come la sotto scritta dalla storia, dalle monarchie e dalle dinastie? Anche voi avete guardato tutte la serie di Victoria o di the Crown? Allora sicuramente questo romanzo fa per voi, soprattutto perchè, pure essendo opera di immaginazione, propone al suo lettore una forte base storica e una conoscenza profonda dell'essere inglese.

Alla prossima





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1 comments

  1. Wow non sapevo della vena romanzesca di Caprarica, l'ho visto sempre come il giornalista inviato a Londra, simpatico e con aplomb britannico, questo mi meraviglia e incuriosisce, penso che lo cercherò in libreria.

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