Recensione: Una capra sul tetto - Anne Fleming
Buongiorno lettori,
sbuco fuori dalla mia bolla spazio temporale del lavoro per parlarvi di un libro da poco uscito per Mondadori. Io l'ho scovato gironzolando su Amazon alla ricerca di qualche nuova uscita (sia mai che resti senza un o due libri di scorta da leggere) e il titolo mi ha incuriosito fin da subito... Una capra sul tetto di Anne Fleming.
Un capra sul tetto
di Anne Fleming
Mondadori | contemporanea | 159 pagine
ebook €8,99 | cartaceo €16,00 15 maggio 2018 | scheda Mondadori |
TRAMA
Kid si è trasferita con i genitori a New York per prendersi cura dell'appartamento di un ricco parente (e del suo cane col nome da gatto, Cat). Il palazzo si rivela bizzarro sin da subito: si mormora che sul tetto viva una misteriosa capra e che porti sette anni di fortuna a chiunque la veda! Kid è così timida da non riuscire a rivolgere la parola a nessuno, ma per scoprire la verità sulla capra dovrà conoscere i nuovi e stravaganti vicini di casa: Jonathan, il pensionato che ha subito un ictus e cerca un modo diverso per comunicare; Kenneth P. Gill, appassionato di opera lirica e criceti; e Joff Vander-linden, scrittore di fantascienza cieco che ama andare in skateboard. Per fortuna Kid incontra un nuovo amico, Will, che ha paura delle altezze e ha una nonna iperprotettiva, ma è pronto a indagare insieme a lei sulla leggendaria capra sul tetto. Un romanzo sulle piccole e grandi paure, pieno di personaggi imperfetti e umani che tutti vorremmo avere come vicini di casa.
Cosa ci fa una capra sul tetto? È il primo pensiero che mi è venuto in mente scovando questo libricino su Amazon. In realtà la storia di questa capretta di montagna finita su un tetto di New York per un errore letteralmente piovuto dall'alto è un pretesto per introdurre una storia fatta di paure e perdite ma anche di amicizia e di coraggio. Protagonista è Kid, una ragazzina così timida da non riuscire a parlare con un estraneo. Davanti a chi non conosce le guance le diventano di fuoco, la bocca una distesa di sabbia e neanche un piccolo suono esce dalla sua bocca. Quando però si trasferisce a New York con la madre e il padre per badare a Cat, che non è un gatto ma il cane di un cugino, scopre il mistero della capra che abiterebbe il tetto del suo palazzo e che se avvistata porterebbe ben sette anni di fortuna. Vuoi non indagare? A spingerla a fare conoscenza con il vicinato è un nuovo amico, Will, un ragazzino senza genitori ma con una nonna iperprotettiva che cerca di proteggerlo dalla paura delle finestre. Ci sarà veramente un capra su un tetto di New York?
Quella che vi ritroverete a leggere è una piccola grande leggenda metropolitana, ma anche una favola con protagonisti due ragazzini che in qualche modo strano e pittoresco il destino o chi per lui ha voluto fare incontrare, Kid e Will sono ragazzini qualunque ed è per questo che mi sono piaciuti. Sono semplici e innocenti e trovano nella loro amicizia uno sprone a superare quelle piccole e grandi paure che li hanno accompagnati finora. Kid è timida, se qualcuno le fa una domanda non riesce a rispondere, se non con strani suoni. Ma è grazie a Will che piano piano riesce a relazionarsi con gli estranei. Grazie a Will e alla mitica capra che abita sul tetto, fulcro della sua indagine investigativa. E Will? Will ha perso i genitori nelle Torri Gemelle, e se gli adulti davanti ad una notizia così grande ammutoliscono con facce di circostanza e un certo pietismo, Kid, che non sa bene che cosa significa ma che capisce che è una cosa brutta, gli sta semplicemente vicino aiutandolo nella sua paura più grande, le finestre. Non ci vuole certo Freud per capire da dove nasca questa paura, ma Anne Fleming, autrice di questa storia semplice e delicata, ha per me saputo raccontare anche un fatto così enorme nel modo giusto, attraverso gli occhi di due bambini, senza frasi di circostanza, se dire più del necessario, ma semplicemente raccontando come si sono conosciuti. La pietà e la compassione restano fuori da tutto ciò, c'è solo affetto e amicizia, solo voglia di conoscersi un po' di più e magari gironzolare per un museo a fissare la tomba di Perneb.
A contorno delle vicende di Kid, Will e della mitica capra ci sono gli inquilini del palazzo, vite strane o che hanno preso una piega particolare, come Jonathan che, nel momento in cui stava vivendo il sogno della sua vita, è stato fermato da un ictus e dalle premure della moglie; o Joff, scrittore cieco che in compagnia del cane Michigan sfreccia per i marciapiedi con lo skateboard. Tutti si ritroveranno a correre su e giù per scale del palazzo per scoprire se veramente c'è una capra su quel tetto, se veramente una piccola speranza bianca li sta guardando tutti dall'alto, ruminando le loro piante dei balconi, spingendoli a cercare di uscire dal proprio bozzolo, alla ricerca di qualcosa che esiste o forse no. Ma non è questo l'importante, lo è il mettersi in gioco, il superare le proprie paure, il cercare di entrare di nuovo in ascensore da solo dopo mesi di testarda immobilità, o magari riconoscere una voce tanto cercata tra mille. E brava la nostra capretta, che tra un saltello e l'altro passa dall'essere leggenda metropolita a paradigma della ricerca in se stessi, della fiducia negli altri e dell'amore per la vita. Mica poco per una capra di montagna!
Alla prossima
- ANSA.it
- Hitha On The Go
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