Recensione: La scrittrice del mistero - Alice Basso

by - aprile 26, 2018

Buongiorno lettori!
Oggi è il giorno che tutti noi stavamo aspettando da un po'! Giovedì? No, che giovedì, cioè si è giovedì ma non è quello l'importante. Oggi è il 26 aprile!! Oggi esce il nuovo libro di Alice Basso La scrittrice del mistero. Vani Sarca torna in tutto il suo splendore... va beh, leggete tra le righe... Una graditissima anteprima Garzanti che ho divorato in 24 ore!

La scrittrice del mistero
di Alice Basso
Garzanti | Narratori moderni | 320 pagine
ebook €9,99 | cartaceo €17,90
26 aprile 2018 | scheda Garzanti

TRAMA
Per Vani fare la ghostwriter è il lavoro ideale. Non solo perché così può scrivere nel chiuso della sua casa, in compagnia dei libri e lontano dal resto dell'umanità per la quale non ha una grande simpatia. Ma soprattutto perché può sfruttare al meglio il suo dono di capire al volo le persone, di emulare i loro gesti, di anticipare i loro pensieri, di ricreare perfettamente il loro stile di scrittura. Una empatia innata che il suo datore di lavoro sa come sfruttare al meglio. Lui sa che solo Vani è in grado di mettersi nei panni di uno dei più famosi autori viventi di thriller del mondo. E non importa se le chiede di scrivere una storia che nulla ha a che fare con i padri del genere giallo che lei adora da Dashiell Hammett a Ian Fleming passando per Patricia Highsmith. Vani è comunque la migliore. Tanto che la polizia si è accorta delle sue doti intuitive e le ha chiesto di collaborare. E non con un commissario qualsiasi, bensì Berganza la copia vivente dei protagonisti di Raymond Chandler: impermeabile beige e sigaretta sempre in bocca. Sono mesi ormai che i due fanno indagini a braccetto. Ma tra un interrogatorio e l'altro, tra un colpo di genio di Vani e l'altro qualcosa di più profondo li unisce. E ora non ci sono più scuse, non ci sono più ostacoli: l'amore può trionfare. O in qualunque modo Vani voglia chiamare quei crampi allo stomaco che sente ogni volta che sono insieme. Eppure la vita di una ghostwriter non ha nulla a che fare con un romanzo rosa, l'happy ending va conquistato, agognato, sospirato. Perché il nuovo caso su cui Vani si trova a lavorare è molto più personale di altri: qualcuno minaccia di morte Riccardo, il suo ex fidanzato. Andare oltre il suo astio per aiutarlo è difficile e proteggere la sua nuova relazione lo è ancora di più. Vani sta per scoprire che la mente umana ha abissi oscuri e che può tessere trame più ordite del più bravo degli scrittori.

Vorrei proprio sapere perché le fiabe, i romanzi, i film, non raccontano mai la vita dopo il lieto fine: cosa diavolo pensano, che sia noiosa? Noiosa una sega. La vita dopo il lieto fine sta tentando di farmi fuori.
Come ogni buona recensione su un libro di Alice anche questa si apre con una premessa necessaria: non sarà una recensione normale, ma sicuramente mi partirà il delirio. Quindi non vi spaventate, state tranquilli, passa.

Ho letto questo libro in 24 ore, anche meno considerando qualche ora di sonno, quei 20 minuti per fare onore alla tagliatelle di Madre e, toh, una doccia. E come al solito la cara Alice (disgraziata, dove scappi, poi parliamo di quel finale....) ha saputo tenermi non solo incollata alle pagine, ma ad ogni singola parola che usciva dalla bocca di Vani, ad ogni più piccolo pensiero, perché oramai l'ho inquadrata: ti distrai un attimo e zac, la dottoressa Sarca ti caccia fuori l'intuizione geniale, la battuta esilarante, e tu ti ritrovi a fissare quella riga imbambolata.

Lo so, non ci state capendo niente, ma questo giro la colpa non è mia, ma di Alice, che ha messo su carta una storia di cui poco vi posso dire perché trattasi di un unico, grande, enorme, gigantesco, mastodontico (viva il dizionario dei sinonimi) spoiler. Se vi facessi una recensione normale il mood sarebbe questo: dunque all'inizio troviamo Vani che sta... ehm, non ve lo posso dire... perché la chiama Enrico mentre andava... non ve lo posso dire... . Insomma capito? Un caos totale, con un consumo di punti di sospensione non indifferente.
Quindi sappiate una sola cosa: Silvana Sarca, detta Vani, ghostwriter di professione è finalmente felice. Ebbene si, Vani ha quadrato il cerchio e ora si può dire felice. E tu lettore, sei lì che la spii dalla tua posizione privilegiata e onnisciente e sei felice per lei! Oh ci voleva per Vani questo momento, anche perché naturalmente lei è felice a modo suo, mica in maniera scontata o comune. Non è una che sprizza gioia da tutti i pori, non disegna unicorni e cuoricini, non sospira davanti agli arcobaleni. No. Vani resta Vani, anfibi di ordinanza, unghie vola, e ciuffo di capelli davanti agli occhi, insomma il pacchetto resta invariato. Oserei dire per fortuna, perché come già detto in una precedente recensione (uh figo, mi sto auto citando.... emozione) a noi Vani piace così com'è. Qualcosa però da qualche giorno è cambiato nella sua vita, possiamo dirlo? Ha trovato l'altra metà della mela. Ma adesso stop,  non vi dirò altro su di lei... non fate quelle facce, dovete leggerlo!

Ma non solo di cuore si parla. Perché nei libri di Alice non mancano il giallo e il giretto nel mondo dell'editoria. Il giallo in questo quarto libro è stato una chicca, anche perché riguarda quello stronzo stupidino di Riccardo. Ebbene si, dopo tre libri finalmente l'abbiamo trovato: lo stalker che vuole farlo fuori!! Aaahhh, la soddisfazione .... come? No niente, mi dico dalla regia che Berganza indaga, quindi questa pia persona invece di essere osannato tipo salvatore della patria verrà ricercato dalla polizia. Alice... mainagioia eh!
Il giallo è molto coinvolgente soprattutto perché fino alla fine mica capisci chi è che vuole morto Riccardo e quindi sei lì che aspetti che a Vani venga l'intuizione (tanto lo sai che è a lei che deve venire l'intuizione), che si accorga del particolare che è sfuggito a tutti.

Puro intuito e spirito di osservazione Vani, ma in questo ormai quarto libro (come crescono in fretta...) vediamo in lei una crescita ulteriore. Non è solo la ragazza che potrebbe far impallidire Lisbeth Salander, mantiene intatti tutto il suo cinismo e la sua ironia ma iniziamo a scoprirla sempre di più come amica e sorella. Non è un cambiamento, è l'aggiunta di qualcosa in più.

Io non so come faccia Alice ad inventarsi ogni volta un libro che mi fa ridere sempre di più, che mi prende e mi cattura, che mi porta a finirlo sempre in meno tempo! Perché con i suoi romanzi è così, ti appassioni e non puoi metterli giù. E ora il solito problema... mi manca Vani! Come facciamo?? Alice  #esciilquintolibro !!!!!

Alla prossima




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4 comments

  1. Come faccio a mancarti che mi senti tutti i giorni, cretina?

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  2. bramo questo libro e mannaggia a voi e alla vostra challenge devo aspettare per leggerlo che ho gli obiettivi da completare. insomma non si fa così no no no!

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    1. Cosa Chicca.... Ma è tanto bello, leggilo subito subito! Appena puoi!

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