Recensione: Eppure cadiamo felici - Enrico Galiano
Buongiorno lettori!
Questo per me è proprio un periodo fortunato, sto leggendo molto ma soprattutto sto leggendo bene! Tanti bei libri che meritano assolutamente di essere letti, regalati, prestati, fatti circolare. Questo fine settimana ho concluso la lettura di un libro di cui mi avevano parlato con grand entusiasmo e devo dire con ragione, Eppure cadiamo felici di Enrico Galiano.
Eppure cadiamo felici
di Enrico Galiano
Garzanti | Narratori moderni | 381 pagine ebook €8,99 | cartaceo €16,90 18 aprile 2017 | scheda Garzanti |
Trama
Il suo nome esprime allegria, invece agli occhi degli altri Gioia non potrebbe essere più diversa. A diciassette anni, a scuola si sente come un'estranea per i suoi compagni. Perché lei non è come loro. Non le interessano le mode, l'appartenere a un gruppo, le feste. Ma ha una passione speciale che la rende felice: collezionare parole intraducibili di tutte le lingue del mondo, come cwtch, che in gallese indica non un semplice abbraccio, ma un abbraccio affettuoso che diventa un luogo sicuro. Gioia non ne hai mai parlato con nessuno. Nessuno potrebbe capire. Fino a quando una notte, in fuga dall'ennesima lite dei genitori, incontra un ragazzo che dice di chiamarsi Lo. Nascosto dal cappuccio della felpa, gioca da solo a freccette in un bar chiuso. A mano a mano che i due chiacchierano, Gioia, per la prima volta, sente che qualcuno è in grado di comprendere il suo mondo. Per la prima volta non è sola. E quando i loro incontri diventano più attesi e intensi, l'amore scoppia senza preavviso. Senza che Gioia abbia il tempo di dare un nome a quella strana sensazione che prova. Ma la felicità a volte può durare un solo attimo. Lo scompare, e Gioia non sa dove cercarlo. Perché Lo nasconde un segreto. Un segreto che solamente lei può scoprire. Solamente Gioia può capire gli indizi che lui ha lasciato. E per seguirli deve imparare che il verbo amare è una parola che racchiude mille e mille significati diversi. Un romanzo su quel momento in cui il mondo ti sembra un nemico, ma basta appoggiare la testa su una spalla pronta a sorreggere, perché le emozioni non facciano più paura.
E noi che pensiamo la felicità come un'ascesa
ne sentiremo il tocco,
che quasi ci sgomenta,
quando una cosa felice cade.
Occhio lettori, che oggi la prendo alla larga. Avvisati eh. Inizio questa recensione dalla biografia dell'autore. Io le leggo sempre perchè mi piace sapere con chi ho a che fare, guardarli in faccia, anche se solo via foto, e dargli un po' di responsabilità nel rendermi felice o farmi arrabbiare (ora non fatevi venire le paturnie, cari scrittori). Quindi, afferro il libro di Galiano e, prima di mettere via la sovracopertina che se no si sciupa, leggo qualche informazione su di lui e mi colpisce questa frase: "Ogni tanto prende la sua bicicletta e se ne va in giro per l'Europa con uno zaino, una penna e tanta voglia di stupore". Mi ha colpito questa voglia di stupirsi, di conoscere e di rimanere incantato davanti a qualcosa di nuovo. Vi starete domandano cosa c'entra tutto questo con il romanzo... Primo: vi avevo avvertito che l'avrei presa alla larga, quindi zitti e muti. Secondo: non è un bellissimo punto di partenza prima di una lettura? A me pare proprio di si!
Vi dico che ad inizio lettura ero un po' perplessa. Gioia... a me i nomi così identificativi fanno sempre un po' ansia. Gioia, Letizia, Serena... a cosa pensa un genitore quando da questi nomi? E se poi tua figlia si rivela essere parente di Satana o, passatemi il termine, una stronza colossale? Che un genitore lo sa quando sua figlia è così, pochi cavoli. Gioia, dicevo, nome meno appropriato forse non c'è visto la vita che questa ragazza ha finora vissuto. Diciassette anni fatti di genitori separati, alcolizzati, menefreghisti e violenti. Una nonna costretta poco più che un vegetale a letto, un gatto fantasma che appare quando gli gira, una vita sociale prossima allo zero visto che la sua migliore amica è immaginaria e che a scuola è soprannominata Maiunagioia. Gioia Spada ha tutte le carte in tavola per essere la ragazza più emarginata della città. Ma a lei frega il giusto, abituata com'è a cavarsela da sola e a bastare a se stessa. Poi una sera il botto (non letterale). Gioia incontra Lo, un ragazzo... un ragazzo vero che le interessa e a cui lei sembra interessare. Lo però è strano e in Gioia sorge il dubbio: Lo è reale?
E' un romanzo dai tanti spunti che si muove sul filo sottile che divide realtà da immaginazione, normalità da allucinazione.
Si vede sin dalle primissime righe che Galiano insegna (anzi, scopro dalla biografia - visto che è utile! - che è stato inserito nella lista dei 100 migliori insegnanti d'Italia nel 2015). Conosce il mondo della scuola, i suoi meccanismi e i suoi automatismi, ma soprattutto conosce loro, gli adolescenti, lo splendore di questa età fatta di energie e sete di conoscenza, ma anche il lato esattamente opposto, il bullismo più o meno latente e consapevole, l'arroganza e la viltà che spesso manifesta. Galiano lo conosce a mena dito questo mondo e afferra a piene mani situazioni, episodi e forse anche personaggi.
Un romanzo quindi che ha nel suo cuore l'adolescenza ma che non la banalizza, anzi. Ci propone adolescenti tipici, un po' quelli che ci si aspetta di incontrare (il ragazzo famoso e seguito, la ragazza belloccia e, aripassatemi il termine, stronza) ma anche qualcosa di diverso, di particolare. Si, ci presenta Gioia, una diciassettenne assolutamente atipica, a cui non interessa essere accettata, che non va alle feste manco sotto tortura, che preferisce la musica dei Pink Floyd, che colleziona parole intraducibili, che scatta foto alle persone di spalle. Gioia è un mistero nel mistero, una di quelle poche ragazzine che mi piacerebbe conoscere per capire cosa le gira per la testa, perchè sono sicura mi farebbe vedere il mondo con occhi diversi. Gioia non è solo la protagonista di questo bel romanzo, è il romanzo, un piccolo mondo da scoprire che si ritrova ad affrontare per la prima volta in vita sua qualcosa di semplicemente complicato: l'Amore. Lo. Un articolo determinativo che diventa presto il punto focale della sua esistenza. Ma può una come Gioia avere un primo amore semplice? Mi spiace ma no. E qui Galiano tira fuori ancora una volta la pratica di insegnante e la bravura di scrittore e realizza un quadro psicologico complicato e a volte snervante nella sua bellezza. Inserisce l'ambivalenza, la confusione tra ciò che è reale e ciò che crediamo lo sia, ci fa a che un po' scervellare per capire a chi credere, dove sta la soluzione di questo nodo gordiano intricato e delicato al contempo.
Se non lo avete fatto correte a leggere questo splendido romanzo, ma vi dirò di più: regalatelo. Regalatelo a genitori e ragazzi, date loro modo di aprire una finestra finora chiusa sull'adolescenza, mostrate a loro gioie e dolori di questa età, fategli fare la conoscenza di Gioia e fategli provare il gezelligheid... cosa vuol dire? Eh miei cari, leggete il libro e lo scoprirete!
Vi dico che ad inizio lettura ero un po' perplessa. Gioia... a me i nomi così identificativi fanno sempre un po' ansia. Gioia, Letizia, Serena... a cosa pensa un genitore quando da questi nomi? E se poi tua figlia si rivela essere parente di Satana o, passatemi il termine, una stronza colossale? Che un genitore lo sa quando sua figlia è così, pochi cavoli. Gioia, dicevo, nome meno appropriato forse non c'è visto la vita che questa ragazza ha finora vissuto. Diciassette anni fatti di genitori separati, alcolizzati, menefreghisti e violenti. Una nonna costretta poco più che un vegetale a letto, un gatto fantasma che appare quando gli gira, una vita sociale prossima allo zero visto che la sua migliore amica è immaginaria e che a scuola è soprannominata Maiunagioia. Gioia Spada ha tutte le carte in tavola per essere la ragazza più emarginata della città. Ma a lei frega il giusto, abituata com'è a cavarsela da sola e a bastare a se stessa. Poi una sera il botto (non letterale). Gioia incontra Lo, un ragazzo... un ragazzo vero che le interessa e a cui lei sembra interessare. Lo però è strano e in Gioia sorge il dubbio: Lo è reale?
E' un romanzo dai tanti spunti che si muove sul filo sottile che divide realtà da immaginazione, normalità da allucinazione.
Si vede sin dalle primissime righe che Galiano insegna (anzi, scopro dalla biografia - visto che è utile! - che è stato inserito nella lista dei 100 migliori insegnanti d'Italia nel 2015). Conosce il mondo della scuola, i suoi meccanismi e i suoi automatismi, ma soprattutto conosce loro, gli adolescenti, lo splendore di questa età fatta di energie e sete di conoscenza, ma anche il lato esattamente opposto, il bullismo più o meno latente e consapevole, l'arroganza e la viltà che spesso manifesta. Galiano lo conosce a mena dito questo mondo e afferra a piene mani situazioni, episodi e forse anche personaggi.
Un romanzo quindi che ha nel suo cuore l'adolescenza ma che non la banalizza, anzi. Ci propone adolescenti tipici, un po' quelli che ci si aspetta di incontrare (il ragazzo famoso e seguito, la ragazza belloccia e, aripassatemi il termine, stronza) ma anche qualcosa di diverso, di particolare. Si, ci presenta Gioia, una diciassettenne assolutamente atipica, a cui non interessa essere accettata, che non va alle feste manco sotto tortura, che preferisce la musica dei Pink Floyd, che colleziona parole intraducibili, che scatta foto alle persone di spalle. Gioia è un mistero nel mistero, una di quelle poche ragazzine che mi piacerebbe conoscere per capire cosa le gira per la testa, perchè sono sicura mi farebbe vedere il mondo con occhi diversi. Gioia non è solo la protagonista di questo bel romanzo, è il romanzo, un piccolo mondo da scoprire che si ritrova ad affrontare per la prima volta in vita sua qualcosa di semplicemente complicato: l'Amore. Lo. Un articolo determinativo che diventa presto il punto focale della sua esistenza. Ma può una come Gioia avere un primo amore semplice? Mi spiace ma no. E qui Galiano tira fuori ancora una volta la pratica di insegnante e la bravura di scrittore e realizza un quadro psicologico complicato e a volte snervante nella sua bellezza. Inserisce l'ambivalenza, la confusione tra ciò che è reale e ciò che crediamo lo sia, ci fa a che un po' scervellare per capire a chi credere, dove sta la soluzione di questo nodo gordiano intricato e delicato al contempo.
Se non lo avete fatto correte a leggere questo splendido romanzo, ma vi dirò di più: regalatelo. Regalatelo a genitori e ragazzi, date loro modo di aprire una finestra finora chiusa sull'adolescenza, mostrate a loro gioie e dolori di questa età, fategli fare la conoscenza di Gioia e fategli provare il gezelligheid... cosa vuol dire? Eh miei cari, leggete il libro e lo scoprirete!
Alla prossima
8 comments
Lo ho in lista ma ce ne vuole per leggerlo
RispondiEliminaNo, fagli saltare la fila!!
EliminaVitto? Sapevo io che ti sarebbe piaciuto, ecco!
RispondiEliminaGrazie Ciambella!
EliminaChe bel libro! Gioia è un personaggio super speciale!
RispondiEliminaBella recensione dio! :*
Grazie Grazia!
Eliminaoh Gioia e Lo ma quanto li ho amati!
RispondiEliminasai che questo libro, che ho letto in ebook, finirà sotto l'albero di natale come regalo per Giorgia? non può non leggerlo e visto che io e mie figlia ce la intendiamo sono certa lo adorerà come me!
Sono assolutamente certa che lo adorerà! E fai benissimo a regalarglielo.
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Premi: se avete scelto di premiare il mio blog vi ringrazio con tutto il cuore! E' sempre bello veder riconosciuto il proprio lavoro. Tuttavia, per motivi di tempo e organizzazione non posso ritirarli!
Avete un'opinione diversa dalla mia? Volete consigliarmi un buon libro? Cercate informazioni? Allora questo è il posto giusto per voi...Commentate!^^