Recensione: L'estate più bella della nostra vita - Francesca Barra
Buongiorno lettori!
Nuova settimana, nuova recensione! Oggi vi parlo della lettura che mi ha accompagnato nel fine settimana, lettura quanto mai adatta visto che il caldo è arrivato e con lui l'aria di estate. Si, avete indovinato, oggi vi parlo de L'estate più bella della nostra vita di Francesca Barra.
L'estate più bella della nostra vita
di Francesca Barra
Garzanti | narratori moderni | 220 pagine ebook €9,99 | cartaceo €16,60 18 aprile 2017 | scheda Garzanti |
Trama
Sulla cima della collina si scorge un piccolo paese che domina il panorama lucano. È lì che Ida, Beatrice e Rossella sono cresciute. Accanto a loro Sasi, l'amico di sempre, che un giorno però ha sconvolto le loro vite. Beatrice allora ha deciso di partire senza guardarsi indietro. Ha detto addio alla sua terra e alle sue sorelle, eppure ora è lì che vuole che i suoi figli passino l'estate. Abituati alla grande città, in paese trovano tutto diverso. I coetanei sembrano lontani anni luce, anche se sono i loro cugini. Ma il linguaggio dei giovani è uguale in ogni parte del mondo, e saranno proprio loro a rompere quell'equilibrio di bugie e segreti che ha paralizzato la famiglia. Beatrice, Ida e Rossella, messe davanti alle loro scelte passate, scoprono che non esiste mai una sola verità. Sono insieme come se fosse la prima volta. In quella che per loro e i loro figli sarà l'estate più bella di tutta la vita.
L'estate è alle porte e sicuramente ci sarà un fiorir di libri con questa ambientazione, libri da portare sotto l'ombrellone, che prenderanno un po' di acqua o che nasconderanno tra le proprie pagine granelli di sabbia. Quando però ho visto che questo libro usciva ad aprile mi sono chiesta: come, di già? Ma si sa, prima di giudicare meglio leggere. E in effetti in queste 200 pagine giuste giuste ho trovato si il profumo dell'estate, ma anche il fascino di una terra, il ricordo di una famiglia e l'amore per la stessa famiglia in versione allargata.
Un passo alla volta. Questo è prima di tutto il racconto di due generazioni. All'inizio incontriamo ancora bimbe tre sorelle che abitano a Borgo Felice, pittoresco paese della Basilicata, arroccato e a poca distanza da uno dei più bei mari del mondo (fatemi essere un tantinello campanilistica sulle bellezze italiane!), Ida, Beatrice e Rossella. Crescono felici e serene all'interno di una famiglia che le ama e che non fa mancare loro niente, una famiglia unita, un po' vecchio stampo. E qui, nel loro paesino di poche anime, dove naturalmente tutti sanno tutto di tutti, in cui le notizie volano, in cui non si chiude mai la porta di casa, passano gli anni, estate dopo estate. Mi spiace per chi è un po' più giovane , ma voi, miei cari giovincelli, le estati vere, quelle che io stessa ho trascorso, ve le sognate. Quelle estati in cui, per capirci, ci si metteva fuori casa col tavolino da giardino a fare il mercatino! Si proprio il mercatino, con mamma che ogni tanto si affacciava e buttava un occhio fuori dalla finestra per essere sicura che non ti avessero rapito (o la speranza che ciò avvenisse...). Imprenditori inside, figli del boom targato anni '80, si raccattava la qualunque in casa (sorpresine del Mulino Bianco, quelle con la scatoletta eh, i vecchi numeri di Topolino, cerchietti, molletine, ecc) e li si vendeva con grande sfoggio di eloquenza. Perché poi qualcuno li dovesse acquistare non si è ben capito. Erano estati magari tutte uguali, passate tra un tuffo al mare e una fetta di cocomero, in cui dopo pranzo non volava una mosca, si andava a riposare e l'unico rumore che si sentiva, anche sulla chiassosa riviera romagnola, era il frinire di grilli e cicale, ma le si aspettava con ansia, pronti a ritrovare gli amici che chissà come mai in inverno sparivano. Questa è l'atmosfera che ho ritrovato nella prima parte di questo romanzo, magari un po' nostalgica ma tanto familiare e calda.
Conosciamo così le protagoniste del romanzo, sorelle che appaiono affiatate ma che sono anche molto diverse tra di loro. E proprio questa diversità le porterà ad allontanarsi. Beatrice in particolare è da sempre quella che si sente più stretta nel piccolo Borgo in cui abitano e che sogna la grande città, Bari ad esempio o magari la lontana e mitica Milano. Beatrice cerca il riscatto, ma soprattutto vuole differenziarsi dalle sue sorelle che vede troppo perfette e anche un po' noiose. Ma in questo suo voler spiccare il volo Beatrice determinerà anche una forte cesura con la famiglia.
Poi però un salto lo facciamo anche noi, andiamo qualche anno avanti e incontriamo i figli di Beatrice, Lorenzo e Giulia, costretti a passare l'estate proprio nel paesino da cui la madre fuggì anni prima, in compagnia dei nonni e delle zie. La cosa non va loro giù, vuoi per i classici pregiudizi sul Sud, vuoi per il fatto che non conoscono quasi per niente questi "lontani" parenti, ma paradossalmente proprio a loro toccherà rimettere a posto dei rapporti incrinati anni prima.
Non è stato facile riassumervi la storia del libro di Francesca Barra, e infatti ho forse scritto più del dovuto. Eppure vi posso assicurare che ho toccato la punta dell'iceberg. Nonostante le appena 200 pagine la storia che racchiude racconta moltissimo, ci presenta tanti personaggi e soprattutto dà tanti spunti di riflessione: le differenze generazionali, il confronto Nord e Sud mai scevro di pregiudizi, l'importanza della famiglia, l'adolescenza, la crescita, il mondo di chi è costretto sulla sedia a rotelle, l'indecisione, la vita di paese... e potrei andare avanti ancora per molto. Insomma in un libro che si presenta in qualche modo leggero ho avuto la fortuna di trovare invece un vero e proprio mondo e anche tanto realismo. Quella dei Timpone è una famiglia qualunque, normale, e si ritrova a vivere eventi, dolori e gioie del quotidiano. Niente voli pindarici, niente cose sopra le righe, quelle che l'autrice ci propone sono vite vere, concrete, di chi ha tirato su una famiglia con il sudore della fronte ma anche di chi commette tanti errori.
Quello che salta all'occhio è l'amore per la Basilicata, anzi oserei dire che questo libro è una vera e proprio dichiarazione d'amore per questa terra troppo spesso dimenticata ma che invece è ricca di sapori e suggestioni. L'autrice non si limita a portarla in scena, ad usarla come ambientazione, ne fa personaggio che difende dal pregiudizio e sfoggia nelle sue bellezze, e sottolinea come nella sua semplicità, forse un po' selvaggia, c'è il brutto e c'è il bello, un pacchetto unico che ne fa un luogo in cui è ancora bello meravigliarsi e stupirsi, un luogo in protagonisti di questa storia imparano a ritrovarsi e a riunirsi, a perdonarsi e a voltar pagina.
Un passo alla volta. Questo è prima di tutto il racconto di due generazioni. All'inizio incontriamo ancora bimbe tre sorelle che abitano a Borgo Felice, pittoresco paese della Basilicata, arroccato e a poca distanza da uno dei più bei mari del mondo (fatemi essere un tantinello campanilistica sulle bellezze italiane!), Ida, Beatrice e Rossella. Crescono felici e serene all'interno di una famiglia che le ama e che non fa mancare loro niente, una famiglia unita, un po' vecchio stampo. E qui, nel loro paesino di poche anime, dove naturalmente tutti sanno tutto di tutti, in cui le notizie volano, in cui non si chiude mai la porta di casa, passano gli anni, estate dopo estate. Mi spiace per chi è un po' più giovane , ma voi, miei cari giovincelli, le estati vere, quelle che io stessa ho trascorso, ve le sognate. Quelle estati in cui, per capirci, ci si metteva fuori casa col tavolino da giardino a fare il mercatino! Si proprio il mercatino, con mamma che ogni tanto si affacciava e buttava un occhio fuori dalla finestra per essere sicura che non ti avessero rapito (o la speranza che ciò avvenisse...). Imprenditori inside, figli del boom targato anni '80, si raccattava la qualunque in casa (sorpresine del Mulino Bianco, quelle con la scatoletta eh, i vecchi numeri di Topolino, cerchietti, molletine, ecc) e li si vendeva con grande sfoggio di eloquenza. Perché poi qualcuno li dovesse acquistare non si è ben capito. Erano estati magari tutte uguali, passate tra un tuffo al mare e una fetta di cocomero, in cui dopo pranzo non volava una mosca, si andava a riposare e l'unico rumore che si sentiva, anche sulla chiassosa riviera romagnola, era il frinire di grilli e cicale, ma le si aspettava con ansia, pronti a ritrovare gli amici che chissà come mai in inverno sparivano. Questa è l'atmosfera che ho ritrovato nella prima parte di questo romanzo, magari un po' nostalgica ma tanto familiare e calda.
Conosciamo così le protagoniste del romanzo, sorelle che appaiono affiatate ma che sono anche molto diverse tra di loro. E proprio questa diversità le porterà ad allontanarsi. Beatrice in particolare è da sempre quella che si sente più stretta nel piccolo Borgo in cui abitano e che sogna la grande città, Bari ad esempio o magari la lontana e mitica Milano. Beatrice cerca il riscatto, ma soprattutto vuole differenziarsi dalle sue sorelle che vede troppo perfette e anche un po' noiose. Ma in questo suo voler spiccare il volo Beatrice determinerà anche una forte cesura con la famiglia.
Poi però un salto lo facciamo anche noi, andiamo qualche anno avanti e incontriamo i figli di Beatrice, Lorenzo e Giulia, costretti a passare l'estate proprio nel paesino da cui la madre fuggì anni prima, in compagnia dei nonni e delle zie. La cosa non va loro giù, vuoi per i classici pregiudizi sul Sud, vuoi per il fatto che non conoscono quasi per niente questi "lontani" parenti, ma paradossalmente proprio a loro toccherà rimettere a posto dei rapporti incrinati anni prima.
Non è stato facile riassumervi la storia del libro di Francesca Barra, e infatti ho forse scritto più del dovuto. Eppure vi posso assicurare che ho toccato la punta dell'iceberg. Nonostante le appena 200 pagine la storia che racchiude racconta moltissimo, ci presenta tanti personaggi e soprattutto dà tanti spunti di riflessione: le differenze generazionali, il confronto Nord e Sud mai scevro di pregiudizi, l'importanza della famiglia, l'adolescenza, la crescita, il mondo di chi è costretto sulla sedia a rotelle, l'indecisione, la vita di paese... e potrei andare avanti ancora per molto. Insomma in un libro che si presenta in qualche modo leggero ho avuto la fortuna di trovare invece un vero e proprio mondo e anche tanto realismo. Quella dei Timpone è una famiglia qualunque, normale, e si ritrova a vivere eventi, dolori e gioie del quotidiano. Niente voli pindarici, niente cose sopra le righe, quelle che l'autrice ci propone sono vite vere, concrete, di chi ha tirato su una famiglia con il sudore della fronte ma anche di chi commette tanti errori.
Quello che salta all'occhio è l'amore per la Basilicata, anzi oserei dire che questo libro è una vera e proprio dichiarazione d'amore per questa terra troppo spesso dimenticata ma che invece è ricca di sapori e suggestioni. L'autrice non si limita a portarla in scena, ad usarla come ambientazione, ne fa personaggio che difende dal pregiudizio e sfoggia nelle sue bellezze, e sottolinea come nella sua semplicità, forse un po' selvaggia, c'è il brutto e c'è il bello, un pacchetto unico che ne fa un luogo in cui è ancora bello meravigliarsi e stupirsi, un luogo in protagonisti di questa storia imparano a ritrovarsi e a riunirsi, a perdonarsi e a voltar pagina.
Alla prossima
7 comments
Ciao Eliza, ho addocchiato il libro da qualche tempo, per questo ho letto la tua recensione con molto interesse: sembra veramente bello e mi sa che lo aggiungo alla mia infinita wish list! Buona giornata :-)
RispondiEliminaCiao Ariel!
EliminaMi fa piacere, è un libro estivo ma non nel solito modo ;) Spero ti piaccia
Forse lo avevo già detto in giro, ho preso questo libro alcune settimane fa ma non ho avuto ancora tempo di leggerlo. Già ne ero innamorata adesso sono impaziente di tuffarmi nella lettura!
RispondiEliminaIntanto lo hai lì! Vedrai che poco poco e viene il suo turno ;)
Eliminal'ho cominciato ieri sera, anche se ho due libri da prestito bibliotecario che scadranno a breve. cosa vuoi che ti dica? non sono riuscita ad aspettare! :D
EliminaAdesso voglio leggere anche questo e tu devi trovare il modo di allungarmi le giornate!
RispondiEliminaEstate, confronto nord/sud..BAsilicata...Conquistata! Grazie!
RispondiEliminaINFO PRIVACY
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Premi: se avete scelto di premiare il mio blog vi ringrazio con tutto il cuore! E' sempre bello veder riconosciuto il proprio lavoro. Tuttavia, per motivi di tempo e organizzazione non posso ritirarli!
Avete un'opinione diversa dalla mia? Volete consigliarmi un buon libro? Cercate informazioni? Allora questo è il posto giusto per voi...Commentate!^^