Recensione: Il gioco dei regni - Clara Sereni
Buongiorno lettori,
venerdì finalmente! Prima però di lasciarvi al vostro meritato fine settimana e alla mia recensione (si, oggi recensione), ho un piccolo annuncio. Che poi voi potrete pure dire "E a me che mi frega?"... Cari lettori, oramai siete di casa qui, siete un po' una famiglia, e quindi mi piace condividere con voi casini (e per quest'anno abbiamo dato alla grande) e gioie. Ebbene si, ho trovato lavoro! Gioia e giubilo, squillino le trombe, parta la banda, via il sindaco con i saluti speciali e non dimentichiamo Miss #ohcacchiounagioia !! Si tratta solo di un lavoro stagionale in una segreteria ma è comunque qualcosa. Ovviamente questo comporterà qualche cambiamento qui, anche perchè avrò degli orari un po' assurdi (ma a partire da giugno): per la Challenge nessun problema, io mi organizzo, ho Laura pronta ad uccidere tutti, quindi si va avanti senza se e senza ma; ho deciso di mandare in letargo estivo la rubrica delle segnalazioni, che tornerà con i primi freddi, mentre le altre non dovrebbero subire variazioni; magari non riuscirò a leggere tanto quanto l'estate precedente ma cercherò di non rimanere indietro con le letture. Altro? Non credo...
Ora invece torniamo a parlare di libri e alla recensione della mia ultima lettura, Il gioco dei regni di Clara Sereni (grazie a Giunti per la copia!).
Il gioco dei regni
di Clara Sereni
Giunti | scrittori Giunti | 544 pagine ebook €9,99 | cartaceo €15,00 10 maggio 2017 | scheda Giunti |
Trama
Un romanzo di famiglia, che raccoglie e intesse frammenti di memoria, istantanee, documenti privati e pezzi di storia collettiva con la pazienza e l'amore che solo una donna può mettere nel ricucire gli strappi, nel portare a nuova bellezza ciò che il tempo ha logorato. Clara Sereni ha percorso a ritroso la vita della straordinaria famiglia in cui si è trovata a nascere, e lo ha fatto con la lucidità della storica - che cerca con tenacia ogni traccia - e con il coraggio della scrittrice, che rivive per noi pagina dopo pagina le speranze, le tragedie, le immense passioni che hanno animato ognuno dei protagonisti di questa storia. Dalla Rivoluzione russa alle due guerre mondiali, dalle leggi razziali ai campi di sterminio, dal Ventennio alla Costituente, dal sogno sionista a quello comunista: i passi della famiglia Sereni si intrecciano inestricabilmente con quelli del Novecento, il secolo di cui tutti siamo figli e, forse, irrimediabilmente orfani. Nel riproporre oggi questo suo libro fondamentale, Clara Sereni scrive che le donne ne sono, a dispetto di tutto, le vere protagoniste: "perché il loro spazio nella scrittura e nei ricordi era minore: sempre in secondo piano, taciute, interpretate come sorta di protesi degli uomini cui erano accanto". E riconosce che queste pagine sono destinate a lavorare dentro l'animo di chi le legge, a "suscitare domande", perché narrando "la Storia attraverso singole storie, facendo entrare il lettore e la lettrice nel cuore degli eventi dal basso e non dall'alto" ci emozionano, ci commuovono, ci gridano che ogni bilancio sul passato è presuntuoso e vano se non considera l'ardore con cui i nostri padri hanno vissuto, lottato e amato.
Iniziando a leggere questo libro pensavo di trovarmi davanti alla storia di un famiglia. Secca, concreta, pensavo al racconto di vite che hanno camminato insieme nel corso degli anni, legate da legami di sangue e di affetto. Ebbene, c'è questo ma anche di più. Clara Sereni ha voluto rivivere la storia della propria famiglia dandogli però un valore aggiunto, dandogli quel senso di Storia tale da renderlo un prezioso documento del periodo che abbraccia le due guerre mondiali.
Amori, affetti, tragedie, nascite e abbandoni, niente è stato risparmiato alla famiglia dell'autrice, nata dall'unione di due vite nate lontane, la madre Xenia, figlia di due rivoluzionari russi, e il padre Mimmo, figlio terzogenito di una famiglia ebrea romana. Attraverso la quotidianità di questa grande famiglia viviamo i grandi eventi storici, sentendone il rumore, guardandoli attraverso gli occhi ora dei bambini, ora delle donne. E proprio le donne sono il cuore pulsante del romanzo, protagoniste spesso taciute, testimoni silenti di eventi enormi, ma quasi sempre anche vittime di quello che accadeva. E così conosciamo Xenia, bimba nata e cresciuta nel mondo rivoluzionario russo, che prima si sente sopraffatta dal modo di vivere della madre e che invece si ritrova ad abbracciare la causa e a portarla avanti; o Alfonsa, madre severa e giusta, donna decisa, colonna portante del suo piccolo mondo.
E' un romanzo corposo e intenso, che non si può leggere alla leggera, anche se devo dire che scorre bene, nonostante qualche parte un po' troppo poetica, che in genere mal digerisco. Certo, lungo è lungo e magari qualche pagina in meno sarebbe stata meglio per dare maggiore ritmo, ma comprendo anche che certi argomenti abbiano bisogno del proprio tempo. Racconti, lettere, tante lettere che ci testimoniano il passaggio del tempo ma anche le immense distanze che separavano ora questo, ora quel personaggio: la Parigi di inizio '900, fucina di idee e rifugio di esiliati; la Roma del primo fascio, maestosa e rigida, la Palestina già punto di scontro. Sono proprio le lettere a darci la portata del romanzo, negli affetti ma anche nei litigi, a darci quella realtà che spesso i libri un po' ci fanno dimenticare.
In conclusione, è un romanzo tosto, che va letto con il giusto tempo ma che ci fa anche presto affezionare a questa grande famiglia, che ci mostra un passato non così lontano nel tempo ma forse oramai lontanissimo negli ideali, in cui la passione, la giustizia, il sentirsi parte attiva di un mondo sono ancora forti e intensi.
Amori, affetti, tragedie, nascite e abbandoni, niente è stato risparmiato alla famiglia dell'autrice, nata dall'unione di due vite nate lontane, la madre Xenia, figlia di due rivoluzionari russi, e il padre Mimmo, figlio terzogenito di una famiglia ebrea romana. Attraverso la quotidianità di questa grande famiglia viviamo i grandi eventi storici, sentendone il rumore, guardandoli attraverso gli occhi ora dei bambini, ora delle donne. E proprio le donne sono il cuore pulsante del romanzo, protagoniste spesso taciute, testimoni silenti di eventi enormi, ma quasi sempre anche vittime di quello che accadeva. E così conosciamo Xenia, bimba nata e cresciuta nel mondo rivoluzionario russo, che prima si sente sopraffatta dal modo di vivere della madre e che invece si ritrova ad abbracciare la causa e a portarla avanti; o Alfonsa, madre severa e giusta, donna decisa, colonna portante del suo piccolo mondo.
E' un romanzo corposo e intenso, che non si può leggere alla leggera, anche se devo dire che scorre bene, nonostante qualche parte un po' troppo poetica, che in genere mal digerisco. Certo, lungo è lungo e magari qualche pagina in meno sarebbe stata meglio per dare maggiore ritmo, ma comprendo anche che certi argomenti abbiano bisogno del proprio tempo. Racconti, lettere, tante lettere che ci testimoniano il passaggio del tempo ma anche le immense distanze che separavano ora questo, ora quel personaggio: la Parigi di inizio '900, fucina di idee e rifugio di esiliati; la Roma del primo fascio, maestosa e rigida, la Palestina già punto di scontro. Sono proprio le lettere a darci la portata del romanzo, negli affetti ma anche nei litigi, a darci quella realtà che spesso i libri un po' ci fanno dimenticare.
In conclusione, è un romanzo tosto, che va letto con il giusto tempo ma che ci fa anche presto affezionare a questa grande famiglia, che ci mostra un passato non così lontano nel tempo ma forse oramai lontanissimo negli ideali, in cui la passione, la giustizia, il sentirsi parte attiva di un mondo sono ancora forti e intensi.
Alla prossima
8 comments
Ma in bocca al lupo!!!!! Questo libro mi ispirava parecchio dalla copertina ma se è pesantuccio rimando l'acquisto e la lettura a tempi meno frenetici.
RispondiEliminaGrazie!
EliminaSi ci vuole un po' di tempo e calma per leggerlo, sicuro non va per una lettura veloce
Ciao e IN BOCCA AL LUPO PER IL LAVORO :-)
RispondiEliminaDella Sereni ho letto VIA RIPETTA 155 e anche lì parlava di sé e della sua famiglia. Mi era piaciuto anche se non è stata una lettura leggera. Magari le do una nuova possibilità anche con questo romanzo, magari sarà piacevole :-)
Anche in questo caso non siamo davanti ad una lettura leggera, quindi pensaci un attimo...
EliminaCrepi, ma non il povero lupo!! XD
Che bella notizia Laura!! Sono tanto felice per te! :) :)
RispondiEliminaOttima recensione, Che mi ha incuriosito e costretta a mettere il libro in lista! ;)
Grazie mille!! XD
EliminaNon sono un amante del periodo storico, ma mi ispira e chissà che non lo proponga al gdl in biblioteca!
RispondiEliminaChe bello! Sono felice per il tuo lavoro!
RispondiEliminaPer quanto riguarda il libro, per il momento lascio stare poi si vedrà ^_^
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