Buongiorno lettori!
Pure maggio finisce e anche meno male direi... non mi è mai piaciuto maggio. Che poi pensavo che a letture fosse stato un mese molto scarso, invece ne ho letti di libri, ma ne riparleremo domani con l'appuntamento mensile del recap. Oggi invece vi parlo di una delle mie ultime letture, Maria accanto di Matteo B. Bianchi.
Maria accanto
di Matteo B. Bianchi
Fandango | 260 pagine ebook €9,99 | cartaceo €18,00 18 maggio 2017 | scheda Amazon |
Trama
Immaginate una commedia romantica senza love story. Prendete la Santa Vergine Maria e trattatela come una di noi: jeans di H&M e scarpe da ginnastica. Poi lasciatevi stupire. Elisabetta, detta Betty, è una ragazza di venticinque anni senza particolari pretese né ambizioni. E di Milano, vive con la madre nel quartiere di Lambrate e fa la segretaria in uno studio dentistico con un contratto a tempo indeterminato, una vera fortuna se paragonata alle situazioni precarie in cui versano Vero, la sua migliore amica, e Luchino, il suo più stretto confidente. Si divide fra lavoro, fidanzato e serate in compagnia. Una normalità rasserenante. Ma una sera, dopo piccoli avvertimenti a cui non dà peso, le appare Maria, la Madonna, proprio in camera sua. È un'apparizione esclusiva, a carattere privato. Nessun segreto da rivelare, nessuna profezia di catastrofi imminenti. Maria ha bisogno di un'amica. Di una persona semplice, quasi banale, da frequentare e con la quale condividere esperienze quotidiane. Vuole essere una ragazza qualsiasi, ciò che non è potuta mai essere.
Ok ora ho bisogno che collaboriate. Tranquilli, mettetevi comodi e rispolverate le lezione di storia dell'arte del liceo. Ci siete? Vi ricordate tutte quelle pale d'altare, affreschi, quadri e quadretti che ci hanno fatto analizzare? C'era spesso lei, Maria, anche detta la Madonna (smettete di cantare Like a virgin!!). E come era raffigurata? Tunica bianca, velo azzurro, sguardo sereno e un soave alone luccicoso. Avete presente no? Ecco, questa è l'apparizione che capita a Betty, ragazza normale, 25 anni, la fortuna di un lavoro fisso in un mare di precariato galoppante, un ragazzo un po' truzzo più innamorato della sua macchina che di lei, tanti amici. Betty non ha nulla di particolare, anzi non è proprio un modello di virtù, eppure la Vergine Maria ha scelto proprio lei, invece della classica e pia pastorella, come amica. Eh si, perchè Maria vuole gironzolare per la città con lei e fare le cose che si fanno con le amiche, un giretto per negozi, un salto in quel localino giusto (che mi dicono essere attività tipica... mah), una passeggiata al parco. Cose così. Ma ovviamente mica è facile portare a spasso la Madonna (e basta con Like a virgin!!!) senza passare per pazza.
Matteo B. Bianchi ha avuto senza ombra di dubbio una grande idea, portare la Vergine Maria tra di noi, ad osservarci, quasi fossimo un esperimento da controllare con una lente di ingrandimento senza però mai intervenire per non rovinare il risultato. E lo fa nel modo giusto, ossia con ironia e un pizzico di irriverenza. Sfiora argomenti importanti e di spessore, primi fra tutti il libero arbitrio e la manzoniana Provvidenza, ma in maniera leggera, a volte prendendoli di peso, altre sfiorandoli appena, ma dandoci comunque un piccolo accento. Quello che mi è un po' mancato è il passo oltre, un'ironia più sfacciata, una storia che vada un po' oltre alla semplice osservazione dell'umana tipo e che mi faccia, se non capire, almeno supporre un reale motivo della scelta di Maria. Perché proprio Betty? Perché ora? Perché qui? Possibile che sia solo il caso ad aver scelto o la mancanza di domande della stessa Betty? Mi è sembrato un po' poco, anzi mi è sembrato un sentiero avvistato e non battuto che invece poteva dare tanto al racconto.
Passiamo a Betty, la coprotagonista "non divina" del racconto. Non mi ha del tutto convinto il suo accettare l'apparizione dopo appena uno svenimento ma anche il suo limitarsi a portare in giro la Santa ospite. Alla fine, stringendo, succede poco nella sua vita e ancor meno nell'interazione con Maria.
Mi sarebbe piaciuto vedere di più la storia da un punto di vista esterno, come quello della madre di Betty, cosa che viene accennata ma che poi si ferma lì.
Quello che non manca è uno stile bello, scorrevole, piacevole e divertente, di quelli che ti rende la lettura facile e veloce, lasciando a qualcun altro artifici e frasi pesanti. Insomma, è un romanzo che fa piacere leggere ma che manca di quel quid in più che aveva in potenziale.
Alla prossima