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La Biblioteca di Eliza

Buon pomeriggio lettori!
Tra un dolcetto e uno scherzetto anche ottobre ci sta salutando. Che mese è stato? Lo scopriamo subito con il Clock Rewinders.

Le mie letture
Grande mese ottobre. Ho letto tanto e soprattutto ho scoperto diverse belle serie tutte da iniziare e proseguire... Inutile dire che per un paio già mi sono portata avanti e ho comprato i seguiti. Certo, c'è stata pure qualche fregatura....

  • Harry Potter e la maledizione dell'erede, di JK. Rowling, John Tiffany, Jack Thorpe
  • Ci proteggerà la neve, di Ruta Sepetys
  • La collezionista di libri proibiti, di Cinzia Giorgio
  • Pista nera, di Antonio Manzini
  • Dove la storia finisce, di Alessandro Piperno
  • Ricettario amoroso di una pasticciera in fuga, di Louise Miller
  • L'allieva, di Alessia Gazzola
  • Il rumore della pioggia, di Gigi Paoli
  • Andy e la lega del tempo di Simona Barugola (per Italians Do It Better - Books Edition)


Nuovi ingressi
(anche detti... E voi dove vi metto?)


Dovete sapere che ad inizio di ogni mese guardo un po' sconsolata la pagina dell'agenda in cui mi segno acquisti, regali o omaggi libreschi e mi dico: il prossimo mese sarà di magra. Tutti i mesi la stessa storia,  tutti mesi vengo immancabilmente smentita. 
Iniziamo dagli omaggi delle Case Editrici: diretto diretto dalla Sonzogno ho ricevuto Ricettario amoroso di una pasticciera in fuga di Louise Miller; la Giunti, con cui collaboro direttamente per la prima volta, mi ha inviato una copia de Il rumore della pioggia romanzo di esordio di Gigi Paoli; la Garzanti, sempre gentile e presente, mi ha inviato la mia attuale lettura, Le mie cene con Edward di Isabel Vincent; e infine devo ringraziare la CentoAutori Edizioni per avermi omaggiata di una copia de Il diciassettesimo conte di Patrizia Marzocchi, che leggerò nei prossimi giorni. Come sempre grazie mille a tutti gli uffici stampa che sopportano le mie mail!
Passiamo gli acquisti. Questo mese ho esagerato, e con me mio padre che spesso mi fa scegliere un bel libro da portarmi a casa (potete immaginare le stelline nei miei occhi davanti a tanta felicità!). Ho acquistato il primi tre libri della serie di Alessia Gazzola dedicata ad Alice Allevi (letto il primo e non vedo l'ora di buttarmi sul secondo). Presa da un vortice di follia, dato il prezzo francamente esorbitante, ho comprato l'ultimo libro di Alessandro Piperno Dove la storia finisce. Ogni tanto, giusto per farmi del male, sbircio sul sito del Libraccio... ecco sbircia che ti risbircia inciampo, del tutto casualmente sia ben chiaro, su una copia di Qualcosa di vero di Barbara Fiorio... Non potevo lasciarla lì, tutta sola!! Ho preso poi il secondo libro della serie di Antonio Manzini dedicata a Rocco Schiavone (tra poco inizia la serie tv, devo darmi una mossa). E, infine, la chicca che è entrata nella mia libreria e che mi è costata un rene: Harry Potter e la camera dei segreti in edizione illustrata da Jim Kay. Direi che anche questo mese non mi posso lamentare|

Alla prossima


Buon sabato lettori,
quanti di voi esultano per l'arrivo del ponte? Saranno 3 o 4 giorni di riposo! E in mezzo ci sarà anche Halloween, festa che sinceramente mi emoziona quanto i titoli di testa del telegiornale ma che oramai da anni si festeggia anche qui da me. Morale? Oggi mi devo ricordare di comprare le caramelle, perchè i nani.... ehm scusate, i bambini del vicinato passano e pretendono. Io quasi quasi quest'anno preparo dei sani dolci vegani... vediamo se ripassano poi il prossimo!

Va beh, accantoniamo per un momento i miei tentativi di sbarazzarmi dei piccoli scocciatori e veniamo a noi e alla rubrica delle segnalazioni Questa volta ti segnalo. Vediamo quali libri sono approdati nelle mie mail...



Sei solo mia
Serie Moya #2
di Anisa Gjikdhima
selfpublishing | 212 pagine
ebook €2,99 | cartaceo €8,22
15 ottobre 2016

Dove acquistare
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Trama. L'amore può vincere su tutto. Questo è ciò che spera il mafioso russo Alexander. Un amore travolgente e unico che non lascia via di scampo. Resistergli sembra impossibile, Crystal lo sa bene perché tra le sue braccia si sente protetta e amata. E' anche convinta che un amore come il loro potrebbe annientare entrambi e nessuno ne uscirà vincitore. Nella vita bisogna scegliere se amare o vivere nel rimpianto e lei sta per fare la sua scelta.





Il drago pigmeo
Le leggende del drago metafora #1
di Marc Secchia
selpublishing | 406 pagine
ebook €2,99 | cartaceo €11,43
9 ottobre 2016

Dove acquistare
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Trama. Ieri, un Drago mi ha rapita dalla mia gabbia allo zoo.
Pip è stata portata via dalla giungla in cui era nata, viene venduta al proprietario di uno zoo, e ora conosce solo un mondo circondato da sbarre, un mondo in cui un guerriero Pigmeo e il suo amico, una scimmia gigante, sono solo l’attrazione di uno zoo. Lei sogna di diventare Umana. Sogna di fuggire verso il mondo fuori da quella gabbia.
Un giorno, il Drago Zardon la rapisce e la conduce a una nuova vita. Pip attraversa il Mondo delle Isole in volo sul Drago e arriva alla sua nuova scuola: una scuola dentro un vulcano. Una scuola dove gli Umani imparano a diventare Cavalieri del Drago. Ma questo è solo un piccolo assaggio del suo magico destino, perché i Draghi Assassini stanno per arrivare. Hanno attraversato la Fossa su un’Isola volante e il loro obiettivo è massacrare tutti i Draghi.
Ora, il coraggio della più piccola verrà sottoposto alla prova più grande. Perché Pip è il Drago Pigmeo, e questa è la sua storia.

L'autore. Marc Secchia è un autore di bestseller e ha scritto più di una dozzina di libri fantasy. Nato in Sudafrica, vive e lavora in Etiopia con la moglie e 4 bambini, 2 cani e un numero variabile di marabù che fanno il nido sugli alberi di acacia del suo cortile. Nelle notti migliori si possono sentire anche alcune iene che si aggirano intorno al recinto sul retro.
Quando non scrive sull’Africa o sui draghi, a Marc piace viaggiare in posti lontani. Secondo lui non c’è niente di meglio dello starsene in piedi in cima a una montagna a chiedersi che cosa si nasconda al di là dell’orizzonte.

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Alla prossima


Buon pomeriggio lettori,
prima di tutto: tutto ok? So che ieri sera è stata tanta la paura e anche in queste ore non è da meno. 
Oggi pomeriggio torno da voi con la recensione di un bel noir edito da Giunti Editore, Il rumore della pioggia di Gigi Paoli.



Il rumore della pioggia
di Gigi Paoli
Giunti | M | 288 pagine
ebook €9,99 | cartaceo €15,00
5 ottobre 2016

Trama. Sono ormai alcuni giorni che Firenze è sferzata da una pioggia battente e, come se non bastasse, la visita del presidente israeliano ha completamente paralizzato la città. Carlo Alberto Marchi è intrappolato nella sua auto che da casa lo porta al Palazzo di Giustizia, quando apprende una notizia davvero ghiotta per un cronista di giudiziaria a corto di esclusive: all'alba, in un antico palazzo di via Maggio, la prestigiosa strada degli antiquari, viene trovato morto con ventitré coltellate l'anziano commesso del negozio di antichità religiose più rinomato di Firenze. Un caso molto interessante anche perché il palazzo è di proprietà della Curia e sopra al negozio ha sede l'Economato. Marchi si mette come un mastino alle calcagna dei magistrati nella speranza di tirar fuori uno scoop e chiudere finalmente la bocca al direttore del Nuovo Giornale. Sempre correndo come un pazzo, intendiamoci, perché a casa c'è Donata, la figlia di dieci anni che inizia a lanciare i primi segnali di un'adolescenza decisamente in anticipo. Ma stavolta conciliare il ruolo di padre single con quello di reporter d'assalto sembra davvero un'impresa disperata: sì, perché c'è tutto un mondo che ruota intorno al delitto di via Maggio e le ipotesi che si affacciano sono sempre più inquietanti. Su tutte, l'ombra della massoneria, che in città è prospera e granitica da secoli. E l'inchiesta corre veloce in una Firenze improvvisamente gotica e oscura.

Io è un po' che con i gialli, i noir vado parecchio d'accordo. Fusco, Manzini, per certi versi anche la Gazzola, mi stanno conquistando. Mi diverto a leggerli ma soprattutto a cercare di capire cosa realmente succede in questi casi arzigogolati. Ora ne ho scoperto un altro, Gigi Paoli, al suo esordio come scrittore di romanzi ma giornalista proprio di cronaca giudiziaria da tempo. Ne Il rumore della pioggia lo troviamo in tutto e per tutto, figlia adolescente (nel romanzo una pre adolescente arguta e pungente) gatta nera e libri sparsi ovunque compresi, nel suo alter ego Carlo Alberto Marchi, giornalista di cronaca giudiziaria, appunto, per il Nuovo Giornale, storico quotidiano di Firenze. 
Prima di tutto mi è piaciuta l'ambientazione, una Firenze diversa, lontana dal mito turistico, più cupa e terrena, una Firenze colpita da giorni da una pioggia battente che sembra non finire. Non so perchè ma Firenze città non mi dava l'idea di luogo da noir, magari le sue campagne, i dintorni si (anche per i ben noti fatti degli anni passati), ma la città in se no. Invece funziona bene, per questa pioggia continua, per le stradine strette strette e anche per questo enorme Palazzo di Giustizia, più vicino ad una entità aliena che ad un luogo reale. Insomma Firenze perde un po' la sua bellezza mitica a favore però di una versione già tangibile.
Ma passiamo alla storia, o meglio al caso su Marchi, il colonnello Lion e il PM Mastrantonio si trovano a indagare. In via Maggio, in un Palazzo di proprietà della Curia, viene infatti trovato il cadavere del commesso di un noto negozio di antiquariato. Tante le ipotesi che presto si accavallano, la rapina, l'esecuzione, le messe nere, eppure è tutto molto strano. E' strano il modo in cui il corpo viene trovato, è strano che niente e nessuno abbiamo visto nulla, è strana la tempistica del delitto e strane sono le frequentazioni del morto. Marchi, da bravo giornalista qual è, spinto inoltre dai tagli di personale che sempre più spesso stanno facendo al giornale, inizia a scavare.
Come sempre parlare di un giallo/noir non è facile perchè non voglio rovinare la sorpresa e il gusto della lettura. L'indagine è veramente accattivante perchè si scoprono piano piano tanti piccoli indizi, ma soprattutto perchè seguiamo veramente il giornalista fare il suo lavoro, girare per i corridoi del terribile Palazzo di Giustizia, non per niente soprannominato Gotham, sfruttare le sue conoscenze e le sue amicizie, chiedere consiglio, seguire una pista dettata solo dall'intuito. Insomma scopriamo come si costruisce un articolo di giornale e come è veramente il suo lavoro. Tutto questo tramite un caso che ad un certo punto sembra semplice e risolto ma che in realtà manca ancora di un capitolo.
Quello che mi ha colpito molto è il personaggio di Carlo Marchi che cerca di viaggiare sul doppio binario delle sua vita privata e del suo lavoro. Donne starete pensando? No, una sola donna, Donata, sua figlia, praticamente abbandonata da un madre lontana e affidata ad un padre che cerca di farsi in quattro per non farle mai mancare nulla e che però deve convivere con il rimorso di vederla crescere a singhiozzo. Marchi sa fare il suo lavoro, è bravo, è corretto, sa fino dove può arrivare; sa fare anche il padre e lo fa bene solo che qui il terreno su cui si incammina è ben più accidentato, perchè la tenera bimba che a cinque anni si è trovato a crescere da solo ora sta crescendo, e si sentono nell'aria le prime avvisaglie: l'adolescenza sta arrivando e niente sarà più come prima! Ecco, quello che mi ha molto colpito di questo personaggio, e di riflesso dello stile dell'autore, è l'ironia che ha saputo metterci dentro. Niente di eccessivo o sbandierato, anzi, è un'ironia naturale e innata, che mi ha fatto entrare veramente in sintonia con il personaggio.
Secondo me il genere del giallo/noir non è per tutti, è un genere per il quale si deve aver pazienza, si deve entrare nella storia e soprattutto muoversi al suo interno stando accanto al protagonista. Questo vale anche per Il rumore della pioggia, un libro non lunghissimo ma che riesce a dare tanti spunti di riflessione e che saprà conquistare gli amanti del genere.

Voto


Alla prossima




Buon martedì lettori!
Oggi parleremo insieme di un libro di cui molto si è parlato e si parla ancora (grazie anche alla fiction in onda in questo periodo su Rai1). Mi riferisco ovviamente a L'allieva di Alessia Gazzola.



L'allieva
di Alessia Gazzola
Longanesi | La Gaja scienza | 376 pagine
ebook €8,99 | cartaceo €14,90
2011

Trama. Alice Allevi è una giovane specializzanda in medicina legale. Ha ancora tanto da imparare e sa di essere un po' distratta, spesso sbadata. Ma di una cosa è sicura: ama il suo lavoro. Anche se l'istituto in cui lo svolge è un vero e proprio santuario delle umiliazioni. E anche se i suoi superiori non la ritengono tagliata per quel mestiere. Alice resiste a tutto, incoraggiata dall'affetto delle amiche, dalla carica vitale della sua coinquilina giapponese, Yukino, e dal rapporto di stima, spesso non ricambiata, che la lega a Claudio, suo collega e superiore (e forse qualcosa in più). Fino all'omicidio. Per un medico legale, un sopralluogo sulla scena del crimine è routine, un omicidio è parte del lavoro quotidiano. Ma non questa volta. Stavolta, quando Alice entra in quel lussuoso appartamento romano e vede il cadavere della ragazza disteso ai suoi piedi, la testa circondata da un'aureola di sangue, capisce che quello non sarà un caso come gli altri. Perché stavolta conosce la vittima.

Come spesso mi accade ci metto un po' ma arrivo. Arrivo ad iniziare una serie che in un primo momento non mi ispirava ma che con il suo esordio mi ha colpito. Ma andiamo con ordine! La prima a dirmi che dovevo leggere la Gazzola è stata Baba... Leggilo vedrai che ti piacerà! Uhm.... guardo la copertina del primo e... insomma... a me questa atmosfera da giallo medico-legale non è che mi ispira tanto. Aspettiamo. Poi esce fuori che verrà tratta la fiction su Rai 1, guardo gli attori e, beh, a me Lino Guanciale piace tanto (mica scema io!), insomma faccio un pensierino a fiction e libro che però poi, tra un libro e l'altro, un po' perdo per strada. Inizia la fiction, Sorella guarda la prima puntata e come una drogata in crisi di astinenza viene da me e con occhio sbarrato mi fa "Lo vogliooooooooooo" (io ho capito il libro, ma ora mi viene il dubbio che si riferisse a Lino Guanciale... uhm). Ok, guardiamo la serie. Mi piace! E poi il mio cervellino mi ricorda la copertina del libro e quello che a suo tempo avevo pensato... Ehi cervello, ma non è un vero giallo medico-legale, cioè qui ci si diverte anche! Il cervello, che non ne può più di me, alza gli occhi al cielo, mi da una sberla e mi indirizza verso la libreria alla ricerca di una copia del primo libro della serie. 

Ve la racconto un po' di trama? Ma no dai, che oramai la conoscete Alice e la sua sbadataggine, il suo pallino per la medicina legale e la sua curiosità innata. Alice è una sognatrice ad occhi aperti. Non le si può far fretta quando presa dai suoi pensieri stacca la presa e non si accorge cosa le succede intorno. Peccato che non lavori in un posticino semplice e rilassante ma all'Istituto di Medicina Legale come specializzanda. E tra un presunto omicidio, un'indagine lunga e complessa e la necessità di salvare il posto di lavoro, Alice deve affrontare anche i problemi di cuore.

Avendo visto la puntata della fiction tratta da questo libro ovviamente il mistero e l'aspetto più prettamente giallo un po' l'ho perso. Sapendo come va a finire lo stupore finale se ne è andato a farsi benedire. Nonostante questo, però, mi sono molto divertita a leggere questo libro. La parte investigativa del romanzo è ben congegnata e abbastanza complicata da farci lambiccare il cervello alla ricerca di questo o quel indizio per capire chi, cosa  e come, insomma, per farci mettere nei panni di Alice. Non è comunque troppo, troppo arzigogolata, troppo pesante, troppo noiosa. Nonostante qualche termine scientifico o giuridico qua e là, qualche spiegazione più tecnica, si affronta bene e ci si incuriosisce su questo caso che sembra inizialmente semplice, ma semplice non è. 
Ma questo libro non è solo un giallo, è anche qualcosa di più leggero e spensierato. Dimessi i panni della specilizzanda Alice è, infatti, un ragazza allegra e dal grande cuore, alla ricerca di quella persona che la faccia sentire speciale. Qui entra in scena lui, il ragazzo che ha tutte le caratteristiche per essere il Lui della sua vita, Arthur. Bello, affascinante, giramondo... ecco forse un po' troppo giramondo. E poi c'è l'altro... o forse no.... insomma con Claudio, suo superiore  e mentore (nonchè noto str.....o, ehm medico, si medico) la situazione non è chiara, ma uno spazietto per lui nel suo cuore ci sarà sempre. Direte... eh no come, tu che sei l'anti triangolo amoroso per eccellenza che fai? .... eh lo so, cari lettori, che vi devo dire! A me questa storia è piaciuta non tanto, ma tantissimo! Sarà l'atmosfera da novella Jessica Fletcher (più giovane e meno porta sfiga), saranno i battibecchi tra Alice e Claudio, ma mi sono veramente divertita. Ecco, Arthur, invece, lo butterei volentieri fuori dalla finestra (peccato che abito a piano terra).

Scusate la recensione strana, poco seria, assolutamente da povera pazza che mi sono ritrovata a fare, ma quando un libro mi pace, mi diverte e mi colpisce scrivo a ruota libera, butto giù pensieri e la mia ironia galoppante prende il sopravvento. L'allieva è stata per me, oramai a 5 anni dalla sua uscita (vergogna Laura, vergogna!) una piacevolissima scoperta, un libro che sono felice di veder spuntare dalla mia libreria e che presto (prestissimo) si ritroverà in compagnia dei suoi seguiti! Che poi sono ancora più felice perché ho ben altri 4 libri (più il prequel) con Alice come protagonista!! Le gioie di una ritardataria!

Voto


Alla prossima


Buongiorno e buon inizio settimana a tutti voi, Creature Magiche che ci state leggendo… e anche ai babbani, suvvia!
 
Finalmente possiamo svelarvi a quale sorpresa abbiamo alacremente lavorato in queste ultime settimane in collaborazione con i blog La Libridinosa e Due lettrici quasi perfette. Ottobre è il mese delle zucche, delle castagne, dei funghi (che con salsiccia e polenta sono deliziosi… fameeeeeee! Ok, non divaghiamo!), ma è soprattutto il mese che vede l’uscita della splendida edizione illustrata da Jim Kay di “Harry Potter e la Camera dei Segreti”, secondo volume della saga. Parlandone con Laura e Lea&Stefania e fantasticando su quanto sarebbe bello riceverne una copia in regalo, ci siamo dette: “Perché non lo regaliamo noi?”. Ed ecco svelata la sorpresa: da oggi, 24 ottobre, prende il via il
 
 
che terminerà l’8 dicembre con la proclamazione del vincitore. Ma andiamo per gradi e spieghiamo tutto per bene.
 
Iscrizione e tappe
 
Per potervi aggiudicare una copia di questa bellissima edizione dovrete rispondere a delle specifiche domande che saranno tutte riferite al libro in palio. Ad ogni tappa vi verranno proposti tre quesiti :
 
 
Domanda N.1 – vi faremo vedere un particolare tratto da un’illustrazione del libro e voi dovrete dirci di cosa si tratta;
 
Domanda N.2 – vi daremo un vocabolo (una parola) specifico, del quale voi dovrete dare la definizione letterale, così come si trova nel libro;
 
Domanda N.3 – vi daremo la definizione di una Creatura o di una Pianta Magica o di un Incantesimo (sempre presenti nel libro) e voi dovrete indicarcene il nome preciso.
 
Ovviamente, tranne nel caso delle illustrazioni (che saranno comunque facilmente riconoscibili per ogni potteriano degno di questo nome), i vocaboli, gli Incantesimi, le Creature e le Piante Magiche saranno presenti anche nelle vecchie edizioni del libro, quindi se non lo avete in casa correte a procurarvene uno da un amico, un parente, un conoscente, un vicino di casa, una biblioteca… potrebbe tornarvi utile anche contattare Hagrid e Pomona Sprout per qualche ripetizione.
 
 
Le domande verranno pubblicate nei tre blog seguendo il seguente calendario:
 
26 ottobre – Blog Due Lettrici Quasi Perfette
02 novembre – Blog La Biblioteca di Eliza
09 novembre – Blog La Libridinosa
16 novembre – Blog Due Lettrici Quasi Perfette
23 novembre – Blog La Libridinosa
30 novembre – Blog La Biblioteca di Eliza
07 dicembre – Blog Due Lettrici Quasi Perfette
08 dicembre – Post di proclamazione del vincitore su tutti e tre i blog
 
Per iscrivervi dovrete compilare il modulo che trovate alla fine di questo post e avrete tempo fino alle ore 18.00 di domani, 25 ottobre. Non saranno prese in considerazione iscrizioni giunte dopo tale orario.
 
Per inviare le vostre risposte dovrete compilare il modulo che troverete alla fine di ogni post.
 
Dovrete inviare le vostre risposte entro e non oltre le ore 22 del giorno precedente la tappa successiva (es.: la seconda tappa prenderà il via il 2 novembre; avrete tempo sino alle 22 dell'1 novembre per farci avere le vostre risposte).
 
Per ogni risposta esatta vi verrà assegnato 1 punto, se risponderete esattamente a tutte e tre le domande otterrete 2 punti extra per un totale massimo di 5 punti a tappa. 
 
Troverete le risposte esatte nel post con le domande seguenti (per esempio: le risposte esatte alle domande del 26 ottobre saranno indicate nel post del 2 novembre, e così via), così potrete scoprire se avete risposto correttamente.
 
Verrà incoronato un unico vincitore, quindi in caso di pari punteggio verrà effettuato un sorteggio tramite il sito Random.org
 
Regole per partecipare
 
Per partecipare dovrete seguire poche semplici regole:
 
  • Unirvi ai lettori fissi di tutti e tre i blog, se non lo siete già (obbligatorio)
  • Cliccare “mi piace” alle relative pagine Facebook (facoltativo)
Due lettrici quasi perfette
La biblioteca di Eliza
La Libridinosa
  • Essere o diventare follower dei relativi profili Instagram (facoltativo)
Due lettrici quasi perfette
La biblioteca di Eliza
La Libridinosa
 
Se vorrete condividere l’iniziativa sui vostri social o mettere il banner sui vostri blog, nessuna di noi si offenderà, anzi ci farebbe molto piacere (ancora qua state? Correte a condividere, hop hop!)
 
Il vincitore riceverà una mail alla quale dovrà rispondere indicando un indirizzo postale italiano al quale invieremo il premio. 
 
Ricordiamo, se lo aveste perso di vista o non ben compreso qual è il Premio in palio: il premio consiste in una copia della meravigliosa, stupenda, strabiliante edizione illustrata da Jim Kay di “Harry Potter e la Camera dei Segreti” (del valore di 30 euro).
 
 
 
Dovremmo avervi detto tutto, ma se doveste avere qualche dubbio siamo a vostra completa disposizione per chiarimenti o delucidazioni, non esitate a contattarci alle nostre mail:
labibliotecadieliza@hotmail.it
lalibridinosa@gmail.com
duelettriciquasiperfette@gmail.com
Buon divertimento a tutti e in bocca al lupo, appuntamento a mercoledì con le prime domande!  
 
 
 
 

Buon sabato lettori!
Oggi niente segnalazioni, mi spiace! Se siete passati da me per la rubrica Questa volta ti segnalo dovrete purtroppo aspettare e ripassare sabato 29 ottobre, ma tranquilli, caffè e torta per tutti così facciamo colazione insieme! 
E' già passato un mese dall'inizio del mio turno di Reading Challenge 2016. Le Lgs sfidano i lettori. Facciamo un primo bilancio? Siete brave, proprio brave! Precise, attente e soprattutto "leggione", mi avete fatto anche scoprire e desiderare qualche libro... Colpa vostra se la mia wish list si allunga!

Visto che è passato un mese sapete cosa succede oggi vero? Nuovi titoli bonus per voi partecipanti, titoli che vi ricordo valgono 10 punti e che dovrete leggere e recensire entro le 17 del 21 Dicembre, giorno in cui si chiuderà non solo la mia tappa ma anche la Challenge. Vi ricordo inoltre che se avete già letto e recensito questi due titoli potete inviarci, sempre nell'apposito modulo (QUI), la recensione già pubblicata, solo in questo caso infatti valgono le recensioni pregresse. 
Uhm detto tutto? Come? Ah i titoli.. si giusto. Questa volta qualcuna mi odierà! I precedenti titoli vi sono in generale piaciuti molto (e io sono tanto felice di averci preso!!), questa volta rischio, sopratutto con un titolo, ma mi è piaciuto troppo per tenerlo solo per me. Quindi, ecco a voi i nuovi titoli bonus...

   

Vi ricordo di controllare di essere iscritte a tutti i blog (mi raccomando, stiamo per arrivare alla fine della Challenge, quindi le regole sono poche ma vanno seguite per bene):
La libridinosa
Desperate Bookswife
Un libro per amico
La biblioteca di Eliza

e se avete Facebook di aver messo Mi Piace alle relative Pagine Facebook:
La Libridinosa
Desperate Bookswife
Un libro per amico
La Biblioteca di Eliza

Per dubbi, domande, tentativi di corruzione (sempre ben accetti soprattutto se sotto forma di cioccolato) e atti intimidatori (per quelli segnate come mittente La Libridinosa) vi ricordo il Gruppo Facebook dedicato esclusivamente alla Challenge e la nostra mail lettricisparpagliate@gmail.com .

E ora... a leggere! op op!!

Alla prossima




Buon pomeriggio lettori,
il pomeriggio inizia con il profumo di una buona torta di mele che aleggia nell'aria. No, non sono impazzita ne ho tanto meno cucinato qualcosa. Oggi vi parlerò di un libro il cui titolo è tutto un programma, Ricettario amoroso di una pasticciera in fuga di Louise Miller (grazie alla Sonzogno per la copia!).



Ricettario amoroso di una pasticciera in fuga 
di Louise Miller
Sonzogno | Romanzi | 318 pagine
ebook €9,99 | cartaceo €17,50
13 ottobre 2016

Trama. Gli chef, si sa, hanno un brutto carattere. E non tutte le ciambelle riescono col buco. Eppure Olivia Rawlings, rinomata pasticciera del più esclusivo club di Boston, sembra fare eccezione: con le sue forme abbondanti e i capelli tinti di viola, colleziona un successo dietro l'altro, concedendosi a servizi giornalistici e apparizioni televisive, nonché a una relazione clandestina col suo datore di lavoro, padre di famiglia. Una vita dolce e piena di sapore, almeno fino al giorno della festa per i 150 anni del club, quando Olivia, sotto gli occhi di tutti, incendia non solo la torta flambé ma l'intero locale. La sua carriera è letteralmente in fumo, e le tocca abbandonare il glamour della metropoli per rifugiarsi a Guthrie, uno sperduto paesino del Vermont, patria di musiche e balli folkloristici. Immersa nella vita di provincia in compagnia del cane Salty, Olivia crede di ritrovare la tranquillità necessaria per riordinare le idee. Tanto più che la burbera Margaret la assume come pasticciera nella propria locanda. Per una cittadina come lei, la casetta con veranda, il frutteto, la fragranza dei cibi genuini e le serate danzanti con la band del luogo sono un vero idillio. E l'incontro con Martin, tornato da Seattle per accudire il padre malato, la persuade di non essere più così sola al mondo. Ben presto, però, qualcosa si incrina: nel piccolo paese i pettegolezzi cominciano a girare e la nuova arrivata, dipinta come una rovinafamiglie, ne è l'oggetto preferito.

Olivia Rawlings, professione chef pasticciera nel rinomato Emerson Club di Boston. I suoi macarons sono leggendari, le sue torte tra le più richieste. Olivia è brava nel suo lavoro, anzi più che brava, ma i suoi sogni di gloria vanno letteralmente in fumo quando da accidentalmente fuoco al locale in cui lavora. Tranquilli, nessuno si è fatto male, ma naturalmente Olivia vede la sua situazione drasticamente in bilico (ancor di più perchè ha una relazione clandestina con il suo capo sposato), quindi presa dallo sconforto carica sulla sua macchina le sue poche cose e il cane Salty alla volta del Vermont dove, in un paesino uscito dritto dritto dal set di una commedia romantica americana, abita la sua migliore amica Hannah. Quella che doveva essere una semplice tappa di riflessione finisce col diventare qualcosa di più: Olivia infatti non solo trova un nuovo lavoro presso la locanda Sugar Maple Inn, ma anche una comunità pronta ad accoglierla a braccia aperte. 

Cosa ci può essere di più tipicamente americano di un paesino sperduto del Vermont, in cui tutti conoscono tutti e in cui si organizzano balli del raccolto, fiere estive e le gare di torte? Ecco questo è Guthrie, l'ambientazione del romanzo di Louise Miller. A Guthrie la gente non si fa i fatti propri e le notizie volano veloci. Quando Olivia approda alla locanda di Margaret tutti sanno la novità e la curiosità nei suoi confronti è tanta. Entrare in questa piccola comunità è stato bello, ci si sente subito al caldo e al sicuro e non ho faticato ad immaginarmi queste case basse, circondate da meleti, i colori delle foglie che cambiano di stagione in stagione, le verande, i negozi a conduzione familiare. Insomma un'ambientazione che mi ha ricordato qualche telefilm e che infondo in molti abbiamo in mente.

La storia mi è piaciuta in generale, tuttavia tra un inizio molto convincente e un finale magari un po' zuccheroso ( e come poteva essere diversamente) ma comunque appagante ho trovato un parte centrale un po' troppo lenta e seduta su se stessa, fatta di torte su torte e di qualche suonata di banjo, ma niente di più. Eppure, stranamente, la lettura non è stata pesante, scorre molto agevolmente. Ho avuto come la sensazione che l'ambientazione, l'atmosfera, surclassasse la storia stessa mettendola un po' in secondo piano. Forse è questo, mi è piaciuto tanto immaginarmi gli alberi prendere i toni dell'autunno, la neve cadere, le decorazioni nelle vari case, le strade pulite, insomma mi è piaciuto tanto crearmi un'immagine idilliaca di questo paesino (con tanto di gazebo bianco al centro della piazza principale) e dei suoi abitanti da chiudere più di un occhio sulla storia. La lettura è risultata abbastanza coinvolgente e anche lo stile dell'autrice ha contribuito: niente arzigogoli, niente complicazioni.
Tanti sono i personaggi che si muovono in scena. Se Margaret con il suo comportamento rigido e scontroso mi è piaciuta, Olivia invece mi ha lasciata perplessa. E' una protagonista poco coerente perchè sembra non voler mettere radici, non è convinta del nuovo lavoro, non vuole legami e in pochi giorni si sente quasi appartenere a questo paesino; si propone come una cittadina convinta ma si adatta velocemente e alla perfezione alla vita di campagna; ha passato una vita fatta di rapporti sopra le righe, per lo più con un certo tipo di uomini e all'improvviso cambia mire e gusti. Insomma, capisco l'evoluzione del personaggio, tuttavia a volte ha dei cambiamenti troppo repentini.
Quello che mi è piaciuto in questo romanzo d'esordio è l'amore per l'arte della pasticceria, la cura che si trova dietro  questo mare di ricette, la ricerca, il puntiglio del dettaglio nel cercare la dose giusta. Non ci si improvvisa buoni pasticceri, si studia, si fanno prove e tentativi prima di giungere alla perfezione. Eppure, accanto a questa ricerca quasi scientifica ci deve essere amore  e passione, una sorta di testardaggine e Olivia in questo incarna la pasticciera perfetta.
In conclusione, una storia semplice, forse anche un po' troppo, ma che mi è piaciuto leggere in questo periodo dell'anno, una storia calda e dal profumo delle mille torte che Olivia sforna in continuazione nella sua cucina poco professionale, con il piano di lavoro posato sui libri di Nancy Drew, ma che ha tutto il sapore di casa.

Voto


Alla prossima




LL: DATI ISTAT
in Italia vengono pubblicati 164 libri al giorno, circa 60 mila libri l’anno.
14 persone su 100 leggono almeno un libro al mese. Una persona su 2 non legge più di 3 libri l’anno.
A leggere di più sono le donne prevalentemente del Nord.
9 famiglie su 10 non hanno libri in casa.

LL: ok, parliamone.

E: che dire… che noi in queste statistiche sicuro non ci siamo

LL: ecco, perché non ci siamo? Perché non chiedono mai a noi quanto leggiamo? Eh? Eh?

E: primo perchè prima ci devono beccare fuori di casa e non è cosa facile; secondo perchè gli sfalsiamo le statistiche. 

LL: basterebbe entrare in libreria per trovarci, non è che ci voglia un grande sforzo! E poi che sfalsiamo e sfalsiamo? Io leggo, tu leggi… io frequento solo gente che legge!

E: che culo hai, io mica ho tutta sta gente che legge intorno a me! 

LL: io sono selettiva, sorella! Cerco, spulcio, seleziono con attenzione e mi circondo di lettori =D

E: certo, 9 famiglie su 10 non hanno manco un libro a casa… che tristezza! Ma come fanno??

LL: più che altro… cos’hanno al posto dei libri? Cioè, nei mobili, sulle mensole, che ci mettono?

E: se vuoi questo te lo dico io! Hanno, in ordine sparso non di importanza: la gondola di Venezia comprata in Laguna, quella di plastica hai presente? La stessa che nonna e mamma mettevano sopra il televisore in radica con tanto di centrino; la foto del matrimonio in posa stile Brad e Angelina (con tanto di lutto visto che pure loro ora son scoppiati); il vaso di vetro con dentro le perline colorate fregato al matrimonio della cugina di quarto grado per sfregio, perchè lei ha speso di più per il matrimonio; la bomboniera della cresima del nipote fatta rigorosamente al castello del Boss delle Cerimonie ( e li ti domandi cosa cavolo mai faranno per il matrimonio)... devo continuare? Capito genere?

LL: uuuuh che brutta gente! Ma altra domanda: se non comprano libri, cosa comprano?

E: oltre alla chincaglieria di cui sopra? Anche qui ci penso io a risponderti che oramai sono sociologa qui! Comprano: i trucchi per fare Clio MakeUp 2.0, perchè se c’è riuscita lei chi sono io?; le scarpe orride con la zeppa dentro (e il mondo della moda dovrebbe vergognarsi per tale scempio artistico!); poi si va dal parrucchiere ogni settimana perchè se no fa brutto… ecco il loro mantra è “lo compro perchè se no fa brutto che non l’ho!” 

LL:... … … scusa, sono sotto shock! Cioè, tu mi stai dicendo che la gondola di plastica la comprano? Spendono soldi per quella roba che non fa altro che accumulare polvere e non ha nessuno scopo nella sua misera vita? Non posso farcela a vivere in un mondo così. Hai capito con chi stai parlando, vero? Ti ricordi chi sono io? Sono Anima Ciambella tua! Io e te misuriamo il prezzo delle cose in Neri Pozza. Noi siamo quelle che girerebbero in tuta e calzini per non spendere soldi in vestiti… eh? Come dici? Sei in tuta e calzini? Pure io!

E: eh lo so stella, bisogna dirlo agli italiani… Che poi io mi domando una cosa: 9 famiglie su 10 non hanno manco un libro, ma se prendono le nostre due come la mettiamo? Che tu addirittura hai una stanza e compri librerie per far star “comodi” i libri e io tra un po’ i libri li metto pure in bagno. No mi spiace, caro ISTAT io non ci sto!!

LL: ecco! Io ho la stanza per i libri! Beeeeella è! Comoda, accogliente, piena di libri, librerie! Ci leggo, ci vivo io qua dentro! Per me tutto il resto della casa è superfluo! Però, tu che ormai sei sociologa, spiegami: che cavolo fanno quelli che non leggono? Tuuuuuutto il giorno, che fanno?

E: ok, io te lo dico, ma tu sdraiati, ok? Quelli che non leggono… guardano la Tv!

LL: oh. Solo TV? Perché pure io e te guardiamo la TV (io poca, in verità!), ma poi leggiamo, leggiamo tanto tanto! Ok, TV. E poi? Mica staranno a guardare TV tutto il giorno? Diventi imbecille così!

E: ehm… come spiegartelo… Tu pensa ai dati degli ascolti Tv e ti rispondi da sola. La gente torna a casa e accende la Tv, perchè vorrai mica perderti l’ennesima cavolata che passa, o l’ennesima trasmissione sul caso di cronaca nera. Purtroppo il mondo è impiccione e più la storia è pruriginosa peggio è! Facci caso: quanto si parla di libri in Tv? Quasi zero.

LL: anche perché quando se ne parla, i programmi sono di una noia mortale. Mi annoio pure io a guardarli e io vivo di libri. Accendo tutta tronfia perché si parla di libri e dopo dieci minuti russo beata con anche la bolla al naso!

E: mamma che brutta immagine. Comunque è vero. Che poi 164 libri al giorno pubblicati, 60000 in un anno… c’è anche da dire che in questi numeri mica ci sono tutte perle, anzi buona parte sono, tolte le ricette di Nonna Papera che hanno sempre un loro perchè, libri tutti uguali, di contenuto e copertina. 

LL: non faccio nomi perché non voglio vedere blog che esplodono, ma ci sono certe Case Editrici che sono proprio il male dell’editoria. Che noi ci sforziamo pure a tenere alta la media, leggiamo leggiamo leggiamo, ma 164 libri al giorno io non riesco. Tu?

E: al giorno? Io ancora combatto con i 100 all’anno! Maledetta Challenge di Goodreads!! Ma questa volta ce la farò!!!

LL: ceeeeeerto!!!!!

E: carogna sei! Intanto io ci sono quasi… e tuuuuu????

LL: e io ho deciso di adeguarmi alla media, che altrimenti sfalso le statistiche all’ISTAT. Se si incacchiano quelli, poi che facciamo? Comunque dovrei farcela a toccare i 100 anche quest’anno. E se non ce la faccio, chiamo la Zanicchi!



E: si si, tu hai deciso, certo certo, come no! Io comunque a queste statistiche credo fino ad un certo punto. Sarò ingenua io, ma sono numeri troppi bassi… ti prego, dammi speranza!

LL: ok, faccio la seria (non ridere, cretina!). Io credo che si basino molto sulle vendite effettive. Ora, facciamo che togliamo un attimo i prosciutti dagli occhi e ci diciamo le cose come stanno? C’è gente che non può comprare e scarica gli ebook. Lo so, non si fa, è illegale, ma lo fanno. E quellli non fanno statistica. C’è gente che prende i libri in biblioteca e anche quello non fa statistica. Altrimenti, tirando l’acqua al nostro mulino, non si spiegherebbe il fioccare di tutti questi book-blog, no?

E: hai ragione, le statistiche sono sempre un po’ asettiche. Ad esempio, io compro un libro e poi lo presto a te, tu leggi ma non rientri nella statistiche perchè non l’hai comprato. Certo, valutare tutte le ipotesi è difficile, però dovrebbero ampliare un po’ gli orizzonti…

LL: ecco, hai colto il punto! Sarà anche vero che in Italia si legge poco, per carità, ma non come vogliono farci credere. Perché altrimenti io non mi spiego tutta la gente che ci segue, tutti quelli che mi scrivono chiedendomi che libro comprare. Cioè, che ci stiamo a fare noi qui se questi non leggono?

E: noi qui stiamo a fare le cretine di base, però si. Io sono convinta che in Italia si legga ma si legga male. Capiamoci, se anche uno legge l’ennesima biografia del calciatore/presentatrice tv o l’ennesimo romanzetto con i due adolescenti che si innamorano di certo non può essere considerato un lettore. E qui casca l’asino (spostati): manca l’educazione alla lettura.

LL: ecco, educhiamoli: leggete Harry Potter! E poi Lorenzo, Alice, Loredana, Diego… ci sono talmente tanti scrittori bravi. Perché, ditelo a zia, perché dovete ostinarvi a leggere quei romanzi di quella CE di cui non faccio il nome, altrimenti Laura mi picchia? Perché (piango disperata!)?

E: fermi tutti! Che qui poi sembra che diciamo che ci sono libri belli e brutti a prescindere. No, non è così, ci sono libri che a te piacciono e a me no (non lo cito il Mercante di stoffe che mi ha fatto orrore, tranquilla) e viceversa. Il problema è che ci si fossilizza solo su un tipo di libri e non si esplorano altre vie. Il bello dei libri è anche questo, scoprire!

LL: Laura…

E: eh

LL: leggono di più le donne. Capisci? È per questo che siamo nate femmine! Perché dovevamo leggere!

E: questa è la cosa più cretina che potevamo scrivere, sappilo. E guarda caso l’hai scritta tu...

LL: eh vabbè, mica vorrai far pensare alla gente che siamo intelligenti?!

E: sia mai, tanto oramai qui la dignità se ne è andata a farsi benedire tempo fa!

LL: sai che faccio adesso? Aspetto che spiova e vado in libreria!

E: io aspetto un ordine Libraccio!! 

LL: capito signori dell’istat? Noi leggiamo!

E: e anche per oggi abbiamo mandato a stendere le vostre statistiche!! Cattive siamoooo!!




Buongiorno lettori,
dopo la giornata impegnativa di ieri (ho fatto mille cose, tra cui anche definire una sorpresina per voi... presto tutto vi verrà svelato) oggi torno, tranquilla e rilassata, per parlarvi della mia ultima lettura. Vi parlerò in questo post di Dove la storia finisce di Alessandro Piperno. 



Dove la storia finisce
di Alessandro Piperno
Mondadori | Scrittori italiani e stranieri | 277 pagine
ebook €9,99 | cartaceo €20,00
4 ottobre 2016


Trama. Matteo Zevi è sul volo di linea che da Los Angeles lo sta riportando in patria. È dovuto scappare molti anni prima, per debiti, abbandonando dall'oggi al domani i membri della sua famiglia. Su di loro, adesso, il suo ritorno incombe come una calamità persino peggiore di quelle seguite all'improvvisa fuga. Durante l'assenza di Matteo, infatti, ciascuno ha avuto modo di costruirsi un equilibrio apparentemente solido. Giorgio primogenito settario, ambizioso e intraprendente ha aperto l'Orient Express, un locale panasiatico che va per la maggiore, ed è in riluttante attesa di un figlio; Martina, che alla partenza del padre aveva solo nove anni, sconta un precoce matrimonio borghese con turbamenti affettivi e sessuali a dir poco sconvenienti; solo Federica, la seconda moglie che non ha mai smesso di attenderlo, sogna una nuova armonia familiare per la quale è disposta a tutto, mentre Matteo, attratto dalle suggestioni del patriarcato, ritrova vecchi amici e piaceri dimenticati in una Roma deturpata e bellissima. Sono tutti talmente presi da se stessi che quando la Storia irrompe brutalmente nella loro vita li coglie vulnerabili e impreparati. Ognuno è chiamato a fare i conti con il passato e con le incognite di un mondo che appare sempre più sinistro e imponderabile. Ecco allora che la storia finisce dove la Storia incomincia.

Era come se la piccola storia di ciascuno finisse proprio dove la Storia riprendeva a correre.
Ho trovato Dove la storia finisce un romanzo di ampio respiro ma contemporaneamente intimo. Lo so, la contraddizione è evidente, eppure, finita l'ultima pagina questa sensazione si è quanto mai rafforzata. Perché? Piperno prende il via narrando la storia di una famiglia allargata, che ha vissuto poco unita e tanto separata. Matteo Zevi è un uomo affascinante ed eclettico, di quelli che palesemente mai faranno fortuna col sudore della propria fronte, di quelli più dediti ai (rari, rarissimi) colpi di fortuna che ad altro, che vivacchiano, si arrangiano e che alla fine se la cavano sempre. Ha alle spalle un matrimonio, da cui è nato Giorgio, ed è sposato con Federica, da cui è nata Martina. Passano 10 anni, in cui la coppia felice si ama e alleva i due bambini, senza farsi troppi problemi di soldi che miracolosamente arrivano sempre. E qui abbiamo la prima svolta: i soldi arrivano, certo, ma da debitori e strozzini, e quando uno di questi, particolarmente insistente, inizia a minacciare vita e famiglia Matteo prende e scappa, direzione Los Angeles. Qui, senza aver prima divorziato, si risposa ben due volte, una per aver la carta verde, l'altra per aver denaro. Passano 16 anni e arriva un'altra svolta: lo strozzino  muore e con lui anche il debito di Matteo che può finalmente tornare a Roma. Il ritorno non è come se lo aspettava, nessuna festa, nessun saluto, solo una situazione disastrata. I figli non sono felici, né della loro vita né tanto meno di rivederlo, e Federica è combattuta tra la paura della solitudine e il briciolo di orgoglio che, sotto forma della voce paterna, gli urla di divorziare dal fuggiasco e rifarsi una vita. 
Ciò che caratterizza gran parte del romanzo sono i rapporti passati e presenti che l'autore ha saputo tessere tra i vari personaggi, Martina col marito Lorenzo, Giorgio con Federica, Federica con Matteo, legami spesso conflittuali e ancor più logorati dagli eventi. Al centro di tutto sembra esserci Matteo, con la sua vita disordinata, fatta di lavori saltuari, idee brillanti e altrettanto brillanti disfatte. Matteo è uno che se ne frega, uno più propenso a rimanere piccato perchè il figlio non vuole parlargli che a domandarsi se non lo abbia deluso una volta di troppo. Passatemi il termine, Matteo è uno stronzo che sa di esserlo e si trincera dietro questo suo personaggio; eppure, contro ogni previsione, decide di tornare  a Roma e decide di rimanere lì, per conoscere quella famiglia, vecchia e nuova, che non lo vuole, ma che è comunque l'unica vera che ha. 
Poi ci sono i figli. Io all'inizio pensavo che il problema nelle loro vite sarebbe stato proprio il ritorno di Matteo. Giorgio è oramai un ristoratore rinomato, il suo Orient Express è tra i più gettonati della capitale, inoltre sta per avere il primo figlio dalla compagna Sara; Martina si è sposata giovane con Lorenzo, il fratello della sua migliore amica Benedetta ed è entrata nella rinomata famiglia Mogherini entrando a far parte di quella borghesia bene romana che fa feste e ostenta la propria magnanimità. Cosa voler di più? Con sorpresa si scopre che Matteo nei loro problemi non c'entra niente! Certo, l'abbandono paterno ha lasciato un segno, questo è innegabile, eppure Giorgio e  Martina non sono felici per ben altro. Il primo deve affrontare lo stress e le responsabilità lavorative ma anche capire come affrontare quel piccolo esserino che cresce nella pancia di Sara; Martina si sente stretta nel mondo in cui il matrimonio l'ha catapultata, fatto di una raffinata ricchezza, ma anche di ingerenze  da parte della suocera, e poi c'è quel piccolo segreto, quel tarlo che continua muoversi nel suo cuore e che la porta ad odiare tutto ciò che ha. 
Come si può capire sono storie difficili nel loro piccolo, ma comunque normali, comuni, storie private. Eppure presto vengono devastate dalla Storia vera, quella con la S maiuscola, che oramai tutti i giorni possiamo sentire al telegiornale. Il finale, infatti, è senza dubbio particolare e di impatto, lascia il lettore inizialmente confuso, poi interdetto e quando la tragicità dell'evento si palesa in tutta la sua vastità... ecco, io qui mi sono fermata un attimo, sono tornata indietro e ho riletto. Ho riletto per vedere se avevo capito bene, se quello appena descritto era effettivamente qualcosa che, purtroppo, abbiamo oramai imparato a conoscere. Qui, in questo momento la storia finisce e ne inizia una nuova per chi è rimasto, per chi è sopravvissuto, ma anche per chi ha deciso di cambiare. Alessandro Piperno stupisce il lettore, perchè nel momento di massima vulnerabilità, in cui si stanno riannodando i fili del passato, getta i suoi personaggi in pasto alla vera Storia per poi farli decidere sulle loro esistenze. Segna con questo evento  una linea netta nelle loro vite, c'è un prima e c'è un dopo. E con entrambi devo scendere a patti e imparare a convivere. 
Il suo stile è senza dubbio fine ed elegante. La sua è una penna acuta, colta, che a volte si lancia sua termini più alti e importanti ma che non risulta mai pesante o lontana. Sa tratteggiare con maestria i personaggi e soprattutto sa farli vivere nelle loro emozioni, nei loro sentimenti, nelle loro paure. Ha saputo cerare una storia che secondo me va letta con calma, va assaporata, c'è una sorta di preparazione anche per il lettore al finale, un finale che magari lascia un po' l'amaro in bocca ma che, personalmente, ho trovato perfetto così, con una fine e un nuovo inizio.

Voto


Alla prossima




Buon sabato amici lettori!
Dopo giorni r giorni di pioggia qui si prospettano un paio di giorni di tempo bello. Sapete vero cosa sto pensando? Si, esatto, purtroppo! Ma oramai lo sapete che sono strana. 
Ma passiamo alla rubrica delle segnalazioni. Ogni settimana qualche autore bussa alla mia porta e mi chiede una piccola vetrina per il suo romanzo e a me fa sempre piacere, nel mio piccolo, dare una mano. Quindi ecco qui una nuova puntata di Questa volta ti segnalo!


Blue Sugar
di Cecilia Claudi
selpublishing | 407 pagine
ebook €2,49
2 ottobre 2016

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Trama. La ventunenne Claire Leyden ha visto fin troppe cose nella sua giovane vita e, nel tentativo di lasciarsi tutto alla spalle, decide di prendere una decisione drastica e trasferirsi dall'altra parte dell'America, o meglio, come dice sua sorella, nel bel mezzo del nulla. Non vuole avere una vita universitaria spensierata, né farsi degli amici, vuole semplicemente essere lasciata in pace a combattere con i suoi fantasmi a modo suo.
Le cose non vanno mai secondo i piani, però, e quando incontra l'affascinante Ashton, che sembra stranamente metterla a suo agio con i suoi modi diretti, i muri che aveva eretto intorno a sé stessa nel tentativo di nascondersi iniziano mano a mano a creparsi.
Cosa succede, però, quando il passato ritorna a bussare alla porta?
Riuscirà Ashton a convincere Claire a lasciar andare il suo passato e a concentrarsi sul presente?
O sarà un peso troppo grosso di cui liberarsi?

L'autrice.  Cecilia Claudi è nata a Padova nel 1992 ed è una giovane scrittrice di romanzi di genere fantasy e new adult. Il primo libro pubblicato è "Sogni di tenebra".




Cuore indiano
di Monica Maratta
Youcanprint | 82 pagine
ebook €0,99 | cartaceo €9,00
21 settembre 2016

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Trama. Durante l'incendio di Jamestown, avvenuto il 19 settembre del 1676 in Virginia, per mano di alcuni coloni ribelli, capeggiati da N. Bacon, Eleanor viene rapita da un giovane indiano della tribù dei Pamunkey. Nonostante lo shock iniziale e il difficoltoso adattamento alla vita selvaggia, nasce un amore sincero tra i due giovani che tuttavia sarà costantemente ostacolato dagli odi razziali e politici dell'uomo bianco nei confronti dei nativi americani.

Alla prossima


Buongiorno lettori!
Finalmente anche io ho iniziato la serie dedicata al vicequestore Rocco Schiavone. La serie tv che presto (a novembre) arriverà sulla Rai mi ha spronato molto, ma quello che mi ha convinto del tutto sono stati giudizi di amiche e blogger (ma anche amiche-blogger); oramai sembra esserci infatti una Rocco-mania dilagante. Naturalmente si inizia dal primo e quindi... ecco a voi la mia recensione di Pista nera di Antonio Manzini. 



Pista nera
di Antonio Manzini
Sellerio Editore | La memoria | 278 pagine
ebook €8,99 | cartaceo €13,00
31 gennaio 2013

Trama. Semisepolto in mezzo a una pista sciistica sopra Champoluc, in Val d'Aosta, viene rinvenuto un cadavere. Sul corpo è passato un cingolato in uso per spianare la neve, smembrandolo e rendendolo irriconoscibile. Poche tracce lì intorno per il vicequestore Rocco Schiavone da poco trasferito ad Aosta: briciole di tabacco, lembi di indumenti, resti organici di varia pezzatura e un macabro segno che non si è trattato di un incidente ma di un delitto. La vittima si chiama Leone Miccichè. È un catanese, di famiglia di imprenditori vinicoli, venuto tra le cime e i ghiacciai ad aprire una lussuosa attività turistica, insieme alla moglie Luisa Pec, un'intelligente bellezza del luogo che spicca tra le tante che stuzzicano i facili appetiti del vicequestore. Davanti al quale si aprono tre piste: la vendetta di mafia, i debiti, il delitto passionale. Quello di Schiavone è stato un trasferimento punitivo. È un poliziotto corrotto, ama la bella vita. Però ha talento. Mette un tassello dietro l'altro nell'enigma dell'inchiesta, collocandovi vite e caratteri delle persone come fossero frammenti di un puzzle. Non è un brav'uomo ma non si può non parteggiare per lui, forse per la sua vigorosa antipatia verso i luoghi comuni che ci circondano, forse perché è l'unico baluardo contro il male peggiore, la morte per mano omicida ("in natura la morte non ha colpe"), o forse per qualche altro motivo che chiude in fondo al cuore.

Dopo un paio di fregature ho pregato con tutta me stessa davanti a questa lettura ... Ti prego, ti scongiuro, fa che mi piaccia! Anche perché poi chi lo dice a Lea se lo devo bocciare? Io mica c'ho il coraggio! Lei mi fa gli occhioni da cucciolo! Con un po' di timore quindi ho iniziato a leggere. Una volta superato il blocco emotivo che i Sellerio tutte le volte mi danno (eh scusate, non è cattiveria, ma a me 'sto formato non è mai andato giù) mi sono buttata tra le pagine del libro di Manzini e... sospiro di sollievo, mi piace! Anzi mi è piaciuto tantissimo!

Non starò a raccontarvi molto sulla storia che sicuramente già conoscete nelle sue linee essenziali. Su una pista vicina a Champoluc viene rinvenuto semi sepolto nella neve il cadavere di un uomo schiacciato da un gatto delle nevi. Chi è la vittima? E, soprattutto, si tratta di incidente o di omicidio? Ad indagare è il vicequestore Rocco Schiavone, romano romano, vissuto da sempre nel cuore di Trastevere, finito lassù tra le montagne a battere i denti dal freddo, nelle immancabili Clarks, per un non ben precisato sgarro.
Ecco il succo è questo. La storia mi è piaciuta perchè è un giallo classico, con un morto, un'indagine e una soluzione, però ha il grande pregio di non essere banale, di non essere prevedibile (io almeno non c'ero arrivata) e di essere scritta benissimo. La lettura scorre veloce e serrata. I capitoli lunghi, che di solito odio con tutto il cuore, qui invece non mi hanno dato fastidio, anzi, mi hanno spronata a leggere sempre di più per scoprire chi e perchè.

Ma il vero motore del romanzo è lui, Rocco Schiavone, l'antipoliziotto per eccellenza. In un mondo "letterario" popolato da Montalbano & co, poliziotti col cuore puro, il pallino per il giusto e corretto, per l'indagine pulita, oramai triti e ritriti, finalmente fa la sua comparsa un protagonista con tutte le caratteristiche giuste per essere odiato e che invece ti colpisce al cuore, ti affezioni e non vuoi più abbandonarlo. Rocco Schiavone è un uomo disilluso, dalla giustizia, dall'amore, dal mondo in generale. In lui c'è qualcosa di rotto che possiamo per ora solo intuire e che lo ha segnato profondamente portandolo a vivere una vita quasi da estraniato, fatta di lavoro in un posto che odia, donne, fumo e affari poco puliti. Rocco cerca la giustizia, la afferra e la urla in faccia al o alla colpevole di turno. La sua idea di indagine di polizia non è ortodossa e soprattutto non è corretta, ma produce il risultato e in appena cinque giorni arriva alla soluzione del caso già classificato come " una rottura di coglioni di grado 10". Non c'è niente da fare, di Rocco ci si innamora proprio per il suo caratteraccio, per il fatto che non ti gratifichi mai con un sorriso, per la sua aria da perenne incazzato, ma anche per la sua niente affatto comune dote di infilare il naso nel posto giusto e di scovare quello che ai più non risulta così evidente.

Voto


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