Recensione: Cabaret Biarritz - José C. Vales
Buongiorno lettori!
E' da domenica che non pubblico niente, scusate, ma qui si è lavorato con le altre Lgs per i post che avete visto in questi giorni (non sapete quanto abbiamo riso per Chiacchiera e Lettura Sparpagliata). Ma non mi sono limitata a questo, ho anche portato avanti la lettura di Cabaret Biarritz di José C. Vales per la cui copia ringrazio la Neri Pozza!^^
Cabaret Biarritz
di José C. Vales
Neri Pozza | I narratori delle tavole| 360 pagine
ebook €9,99 | cartaceo €18,00
31 marzo 2016
Un serie di strane morti, personaggi eccentrici, un libro, tante interviste e una cittadina vacanziera lussuosa e decadente. Gli ingredienti ci sono tutti e Cabaret Biarritz non ha disatteso le mie aspettative. Vi ho trovato dentro quella eccentricità che fin dalla copertina viene dichiarata a chiare lettere. La Biarritz degli anni '20 è un po' un circo, fatto di pagliacci, giocolieri ma anche pericolosi tiratori di coltelli.
Ma questo non è un semplice libro, è un libro nel libro. Lo scrittore spiantato Georges Miet ad inizio anni '40 viene infatti incaricato da un editore parigino di scrivere un libro sulle misteriose morti avvenute nella bella Biarritz nell'estate del 1925. Miet si mette di impegno ed intervista testimoni ma anche persone collegate alle vittime e raccoglie le sue interviste in questo suo libro. E noi leggiamo in ogni capitolo un'intervista a questo o a quel personaggio e vi assicuro che la fauna umana che lo scrittore raccoglie è delle più varie, dal fotografo osé alla ballerina del mitico Cabaret, dal gendarme al medico. L'autore riesce di volta in volta a far parlare ogni personaggio in maniera credibile, accentuandone difetti e bizzarrie grazie ad un'ottima dose di critica ironica, portandoli a diventare delle "maschere", se non proprio delle macchiette, nell'arena circense che è Biarritz.
I racconti di questi bizzarri personaggi vi faranno gironzolare per la cittadina nell'apice del suo splendore e vi faranno scoprire la società bene, i dietro le quinte della servitù, ma anche gli aspetti più sconci e sordidi, fatti di donne, cocaina e soldi. Insomma, non sono testimonianze qualunque, anche perchè gli intervistati nella maggior parte dei casi si pongono al centro del racconto, spettegolando e sbrodolando storie a più non posso, per poi ricordarsi delle povere vittime solo se instradate dal buon Miet. Infatti per circa metà libro le morti avvenute restano un po' al margine e sembrano più che altro un pretesto per una visita guidata nella cittadina rivierasca; poi però il mistero prende corpo e attraverso le parole degli intervistati si iniziano a scorgere situazioni ambigue e moventi omicidi di tutto rispetto. E se le morti inizialmente sembrano casuali e scollegate, ad un certo punto sono solo i capi estremi di un intreccio che affonda le sue radici in un'altra vita, in un altro dove.
Il libro mi ha convinto per la sua stranezza, per la sua struttura particolare e curiosa, per essere a suo modo un divertissement, meno per la conclusione del mistero che ho trovato troppo buttata lì; per gran parte del libro il mistero resta celato al lettore che si scervella a trovare indizi in questa o in quella frase, ma poi ad un certo punto da semplici indizi ci ritroviamo rivelazioni vere e proprie che fanno perdere di fascino la parte finale (nonostante una piccola sorpresa negli ultimi capitoli). Insomma, non puoi tenermi sulla corda tanto per poi rivelarmi tutto così quando manca ancora un bel po' alla conclusione del romanzo. Ma parte questo l'ho trovato una lettura diversa e curiosa, un qualcosa in cui ancora non micro imbattuta.
Ma questo non è un semplice libro, è un libro nel libro. Lo scrittore spiantato Georges Miet ad inizio anni '40 viene infatti incaricato da un editore parigino di scrivere un libro sulle misteriose morti avvenute nella bella Biarritz nell'estate del 1925. Miet si mette di impegno ed intervista testimoni ma anche persone collegate alle vittime e raccoglie le sue interviste in questo suo libro. E noi leggiamo in ogni capitolo un'intervista a questo o a quel personaggio e vi assicuro che la fauna umana che lo scrittore raccoglie è delle più varie, dal fotografo osé alla ballerina del mitico Cabaret, dal gendarme al medico. L'autore riesce di volta in volta a far parlare ogni personaggio in maniera credibile, accentuandone difetti e bizzarrie grazie ad un'ottima dose di critica ironica, portandoli a diventare delle "maschere", se non proprio delle macchiette, nell'arena circense che è Biarritz.
I racconti di questi bizzarri personaggi vi faranno gironzolare per la cittadina nell'apice del suo splendore e vi faranno scoprire la società bene, i dietro le quinte della servitù, ma anche gli aspetti più sconci e sordidi, fatti di donne, cocaina e soldi. Insomma, non sono testimonianze qualunque, anche perchè gli intervistati nella maggior parte dei casi si pongono al centro del racconto, spettegolando e sbrodolando storie a più non posso, per poi ricordarsi delle povere vittime solo se instradate dal buon Miet. Infatti per circa metà libro le morti avvenute restano un po' al margine e sembrano più che altro un pretesto per una visita guidata nella cittadina rivierasca; poi però il mistero prende corpo e attraverso le parole degli intervistati si iniziano a scorgere situazioni ambigue e moventi omicidi di tutto rispetto. E se le morti inizialmente sembrano casuali e scollegate, ad un certo punto sono solo i capi estremi di un intreccio che affonda le sue radici in un'altra vita, in un altro dove.
Il libro mi ha convinto per la sua stranezza, per la sua struttura particolare e curiosa, per essere a suo modo un divertissement, meno per la conclusione del mistero che ho trovato troppo buttata lì; per gran parte del libro il mistero resta celato al lettore che si scervella a trovare indizi in questa o in quella frase, ma poi ad un certo punto da semplici indizi ci ritroviamo rivelazioni vere e proprie che fanno perdere di fascino la parte finale (nonostante una piccola sorpresa negli ultimi capitoli). Insomma, non puoi tenermi sulla corda tanto per poi rivelarmi tutto così quando manca ancora un bel po' alla conclusione del romanzo. Ma parte questo l'ho trovato una lettura diversa e curiosa, un qualcosa in cui ancora non micro imbattuta.
Voto
Alla prossima
10 comments
Mi piace molto la cover (o copertina). Per il resto non so...gufosamente carino è troppo poco per tentarmi.
RispondiEliminaCiao da lea
È da prendere con le pinze, devono piacere i libri che non vanno subito dritti al punto
EliminaDiciamo che non rientra tra quei libri che devo assolutamente leggere, anche se la struttura ad interviste mi stuzzica...magari lo segno e lo rivaluterò più avanti.
RispondiEliminaCiaooooo
Ehm...sono Stefi...questo minchione di cellulare cambia account come fossero mutande!
EliminaEhm...sono Stefi...questo minchione di cellulare cambia account come fossero mutande!
EliminaIo credo di essere impazzita per la copertina, sarà stato questo blu così forte! Pe lil libro fai bene ad aspettare, devi essere convinta con questo tipo di racconto e modo di raccontare ;)
EliminaAspettavo di leggere una recensione di questo romanzo. In effetti, a parte la cover deliziosa, temo non faccia per me! mi hai "tolto il dubbio"!
RispondiEliminaCopertina speciale sicuramente, ma se a pelle non ti attira fai bene ad accantonare. Che poi, mai dire mai eh... ;)
EliminaCiao Laura!
RispondiEliminaLa cover mi piace molto...da l'idea di un mondo fuori dall'ordinario!
Molto bella anche la tua recensione, che mi ha fatto incuriosire molto!! :)
Grazie! ^^
EliminaPiù che fuori dall'ordinario direi direi un mondo patinato, un po' decadente... è una cartolina degli anni 20
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Premi: se avete scelto di premiare il mio blog vi ringrazio con tutto il cuore! E' sempre bello veder riconosciuto il proprio lavoro. Tuttavia, per motivi di tempo e organizzazione non posso ritirarli!
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