Recensione: Il mio splendido migliore amico - A.G. Howard
Buona domenica amici lettori!
E siamo arrivati anche all'ultimo fine settimana prima di Ferragosto. Cosa state facendo di bello? Mare, montagna, lago o condizionatore? Io ventilatore e giardino... tra qualche ora in giardino si starà bene, ci sarà aria e se non altro stare fuori mi farà passare quel mal di testa da caldo che mi colpisce sempre in questo periodo.
Ma passiamo a noi. Oggi vi propongo una recensione, l'ultima prima della pausa estiva. Il libro di cui vi parlerò è Il mio splendido migliore amico di A. G. Howard.
TITOLO: Il mio splendido migliore amico
TITOLO ORIGINALE: Splintered
SERIE: Splintered #1
AUTORE: A.G. Howard
EDITORE: Newton Compton Editore
COLLANA: Vertigo
PAGINE: 400
EBOOK: € 4,99
CARTACEO: € 9,99
DATA DI PUBBLICAZIONE: 19 febbraio 2015
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TRAMAAlyssa Gardner ha il dono di poter sentire i sussurri dei fiori e dei bruchi. Peccato che per lo stesso dono sua madre è finita in un ospedale psichiatrico. Questa maledizione affligge la famiglia di Alyssa fin dai tempi della sua antenata Alice Liddell, colei che ha ispirato a Lewis Carroll il suo Alice nel Paese delle Meraviglie. Chissà, forse anche Alyssa è pazza, ma niente sembra ancora compromesso, almeno per ora. Quando la malattia mentale della madre peggiora improvvisamente, Alyssa scopre che quello che lei pensava fosse solo finzione è un’incredibile verità: il Paese delle Meraviglie esiste davvero, è molto più oscuro di come l’abbia dipinto Carroll e quasi tutti i personaggi sono in realtà perfidi e mostruosi. Per sopravvivere, Alyssa deve superare una serie di prove, tra cui asciugare il lago di lacrime di Alice, rimanere sveglia all’ora del tè soporifero, domare un feroce Serpente. Di chi potrà fidarsi? Di Jeb, il suo migliore amico, di cui è segretamente innamorata? Oppure dell’ambiguo e attraente Morpheus, la sua guida nel Paese delle Meraviglie?
Alice nel Paese delle Meraviglie è uno di quei libri che sempre più spesso spuntano fuori sotto i formati più impensabili, non ultimi film, telefilm. In questo caso Le avventure di Alice nel magico e strambo Sottomondo inventato da Lewis Carroll fanno da cornice ad una rivisitazione del tutto particolare. Alyssa Gardner è infatti la bisnipote di Alice, la ragazzina che ha ispirato con le sue storie Carroll nella creazione del suo libro. Ma la vita di Alyssa non ha nulla di magico o spensierato con la mamma chiusa come tutte le sue antenate in manicomio, il padre diviso tra l'amore incondizionato per la moglie e quello per la figlia e una vita scolastica da sempre costellata dalle prese in giro per la sua illustre antenata. Alyssa ha però soprattutto paura di fare la fine della madre visto che come lei sente i sussurri delle piante e le vocine degli insetti. Nel momento in cui però la malattia della madre sembra essere arrivata ad un vicolo cieco Alyssa scopre che in fondo qualcosa di vero nelle sue farneticazioni c'è e decide di saltare oltre lo specchio per salvarla.
Io non ho mai avuto un grande amore per Alice nel Paese delle Meraviglie, l'ho sempre trovata una storia strana, quasi asfissiante. Così per altro Peter Pan. Li ho letti in italiano, mi sono cimentata nella versione originale in inglese ( e ancora tremo visti i giochi di parola, le parole inventate e i giochi matematici chiusi al suo interno), ma niente, non mi va giù. Quando ho visto per la prima volta la copertina di questo libro, grazie al cielo uguale, a differenza del titolo, all'originale americano, mi si è mossa un po' la curiosità e così ho deciso di acquistarlo nel momento della sua uscita italiana.
Come sempre quando c'è qualcosa di storto ve lo dico, così non posso esimermi anche in questo caso nel sottolineare quanto sia brutto il titolo italiano. C'entra con il libro? Si, ha un suo perchè, ma nonostante questo è veramente brutto ed eccessivamente lungo. Non era meglio lasciare l'originale? Infondo c'è un motivo se si intitola così, no?
La Howard ha avuto la buona idea di "usare" la storia di Carroll a suo piacimento. Niente scopiazzamenti o bizzarre imitazioni, ma semplicemente la usa come pretesto e come base per dare solidità al suo racconto. Riprende quindi elementi, episodi e personaggi e ce li mostra sotto un altro punto di vista e in maniera nuova. Da soprattutto a tutto il racconto una sfumatura marcatamente orrorifica, quasi macabra in alcuni momenti, sfumatura che in realtà già troviamo nella storia originale (o almeno io l'ho sempre precipita) ma che qui viene potenziata. L'autrice si diverte a sottolineare gli aspetti più prettamente horror, descrivendoli nei dettagli, così ad esempio il Coniglio Bianco, che qui diventa il Corniglio, ha il corpo completamente privo di carne e quando si muove si sente lo sbatacchiare delle ossa della gabbia toracica. Il Paese delle Meraviglie non è solo il luogo in cui un biscotto può farti diventare un gigante o in cui i soldati sono carte da gioco; questo Paese è un luogo magico e imprevedibile, certo, ma anche pericoloso e sanguinario, in cui i giuramenti possono costarti molto caro e in cui le regole ci sono e vanno rispettate.
C'è da dire tuttavia che se la parte iniziale e la finale sono intense e si leggono tutte di un fiato, la storia nella sua parte centrale un po' si siede, rallenta, e perde un po' anche il suo essere speciale.
Alyssa la nostra protagonista, la nuova Alice, è una ragazzina molto particolare e un personaggio che mi è molto piaciuto. Non ha niente dell'innocente ragazzina bionda col vestitino azzurro, anzi ha un carattere spiccato. E' testarda e volubile, commette i suoi errori, si lascia abbindolare ma non è una bambola di pezza. Ha in se un lato buono e un lato oscuro ed entrambi ci vengono mostrati.
Non può mancare il lato più prettamente romance e qui, mi spiace, ma un po' ho storto il naso visto che viene introdotto il più classico dei triangoli: lei, la fanciulla da salvare, chiave di tutta la storia, lui il ragazzo della porta accanto, il porto sicuro, l'altro la palla impazzita. Un po' scontato e sicuramente già visto e mi preoccupa un po' come questo lato della storia potrà svilupparsi nei libri futuri., soprattutto perché il ragazzo della porta accanto, anche detto Jeb, mi ha lasciata un po' così, tiepida, non mi ha detto molto.
Ve lo consiglio? Si, assolutamente, sia che siate amanti o meno dell'originale di Carroll, perché vi darà la possibilità di ripercorrere le avventure di Alice ma in maniera nuova e toglierà anche quel velo patinato lasciatoci in testa dal cartone Disney.
Voto
Alla prossima
Eliza
1 comments
Trascorro questi caldi, caldissimi giorni estivi seduta su una comoda poltrona o sdraiata sul letto, immobile, per evitare di sentire il caldo a leggere un buon libro.
RispondiEliminaHo sentito parlare molto di questo libro, e sono state tutte opinioni positive, la trama mi piace molto, spero che possa essere una buona lettura, quindi vorrei leggerlo presto. Ti auguro buone vacanze!
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