Recensione: I Misteri di Chalk Hill - Susanne Goga

by - luglio 21, 2015

Buongiorno amici lettori!
Dopo la Lettura sparpagliata di ieri vi lascio con la recensione completa di I Misteri di Chalke Hill di Susanne Goga!


Titolo: I misteri di Chalk Hill
Titolo originale: Der verbotene Fluss
Autore: Susanne Goga
Editore: Giunti
Collana: a
Pagine: 416
Ebook: € 6,99
Cartaceo: € 12,00
Data di pubblicazione:  6 maggio 2015
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TRAMA

È il 1890 e Charlotte, giovane istitutrice berlinese, abbandona tutto per raggiungere l'Inghilterra, decisa a rifarsi una vita dopo una terribile delusione d'amore. Giunta nella splendida tenuta di Chalk Hill, sulle verdi colline del Surrey, dovrà occuparsi della piccola Emily, l'incantevole figlia dell'altezzoso sir Andrew. Tra Charlotte e la bambina nasce subito un forte affetto, turbato però da un evento tragico che continua a tormentarla. Da quando la madre è morta in circostanze misteriose, Emily è convinta di vederne lo spettro, soffre di sonnambulismo e prova un inspiegabile terrore alla vista del fiume che scorre accanto alla villa. Charlotte tenta di indagare, ma nessuno dei domestici osa rompere il silenzio imposto dal vedovo sulla morte di lady Ellen. Solo con l'aiuto dell'affascinante giornalista Thomas Ashdown, chiamato a investigare sulle strane apparizioni che avvengono nella casa, Charlotte riuscirà a far luce su un segreto sconvolgente, nascosto tra le antiche mura di Chalk Hill. E forse, a poco a poco, imparerà di nuovo a credere nell'amore...



Inizio questa recensione citando la mia (per niente) amata fascetta (veramente, possiamo metterle al bando??):

"Romantico come Jane Eyre,
avvincente come un giallo di Conan Doyle,
il romanzo più suggestivo e inquietante degli ultimi anni"

Ok, soprassediamo sull'accostamento a sir Arthur e concentriamoci sul resto. La somiglianza con Jane Eyre, fino a metà libro, è quantomeno eclatante, l'autrice in una postfazione ce ne da anche il motivo (la sua tesi di dottorato), tuttavia forse lo zelo con cui si è avvicinata al libro della Bronte è stato un po' eccessivo.
Continuiamo con la fascetta: il romanzo più suggestivo e inquietante. Questo è uno dei tanti casi che dimostrano quanto spesso le fascette facciano più male che bene ad un romanzo. Sul "suggestivo" ancora ancora ci sto: belle le atmosfere, intrigante la trama, affascinante il periodo storico. Ma perché inquietante? Non lo è, zero proprio! Non fa paura, non ha niente che possa disturbare; c'è un po' di mistero ma non è neanche minimamente inquietante. Come per altro non romantico. Ed è un peccato, perché per alcuni lettori potrebbe essere una descrizione fuorviante, potrebbero pensare di avere un altro tipo di romanzo.

In realtà I misteri di Chalke Hill è un bel romanzo, avvincente e dalle atmosfere affascinanti. Ambientato nell'Inghilterra di fine '800, cerca di riprendere temi e ambientazioni dei romanzi tipici dell'epoca, riuscendoci, devo dirlo, abbastanza bene. Troviamo una tenuta di campagna umida e fredda, una morte misteriosa e un'innocente da aiutare. Insomma tutti gli ingredienti giusti.
Ho particolarmente amato l'ambientazione in cui Charlotte si muove: Chalke Hill ha qualcosa di oscuro e strano, tutti sanno tutto ma non parlano; il suo proprietario è riuscito a creare un clima opprimente e asfissiante, chi vi lavora ha l'ansia di non dire troppo, conta le parole per evitarne l'ira. Poi il mistero che si rinchiude nelle sue stanze e nei suoi giardini circondati dal bosco fitto non fa altro che aggravare questa sensazione di chiusura che aleggia nell'aria.

La storia mi è piaciuta, mi ha incuriosita e ha un bel ritmo. Forse il finale non è proprio sorprendente, si intuisce quale può essere e questo fa un po' perdere l'entusiasmo.
La pecca di questo libro però è per me la protagonista, Charlotte. Non attira simpatia, ha un atteggiamento da saputella che fa storcere subito il naso. Inoltre a volte mi ha dato l'idea di essere un'impicciona, come se cercasse informazioni sulla morte della madre di Emily non per aiutare la bambina ma per togliersi lo sfizio di scoprirlo. Lo posso dire? E' antipatica!

In conclusione, un romanzo bello ma con pecche, interessante ma carente di quel qualcosa che lo avrebbe reso un libro stupendo.

Voto


Alla prossima
Eliza



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6 comments

  1. Sono pienamente d'accordo con te, anche io considero le fascette sui libri fuorvianti (ed anche tutte uguali dopo un po' che ci si fa l'occhi). Quando ho visto il libro in libreria ero ispiratissima dalla copertina e volevo comprarlo, ma già dalla trama mi aveva deluso: un brutta copia di Jane Eyre? Così ho desistito. Tu consigli comunque di dargli una chance?

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    1. Guarda, è vero, per una buona prima parte i rimandi a Jane Eyre sono molto evidenti, poi però se ne discosta. Io lo consiglio soprattutto se sei appassionata dell'ambientazione!

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  2. Ok, io e te abbiamo letto due libri diversi, vero? E poi, quante volte ti ho detto che devi togliere subito, subitissimo, le fascette?!

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    1. No abbiamo letto lo stesso libro, solo che per te il mondo è bianco o nero, io adoro le sfumature! Sulle fascette...hai ragione!

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  3. A me attira molto la trama, poiché mi piace il genere, penso che lo potrei prendere, magari se lo trovo usato... :) Buone letture!

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    1. Uh si! Dagli un'occasione! Poi chissà, magari la Giunti tra un po' lo mette nell'edizione economica a 5,90! E in caso c'è sempre il caro Libraccio! ;)

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