Recensione: ExtraUnione e la fortezza di Nugari - Michele Raniero
Buon pomeriggio amici lettori,
questa settimana sono stata un po' latitante, ma ho girato come una trottola!
Oggi pomeriggio vi voglio proporre una recensione. Il libro di cui vi parlerò è ExtraUnione e la fortezza di Nugari di Michele Raniero, secondo capitolo della serie di ExtraUnione (per chi non l'avesse letta o per chi si volesse rinfrescare la memoria vi lascio il link della mia recensione al primo libro ExtraUnione e la società degli Uomini Morti), gentilmente inviatomi dall'autore.
Prima di iniziare devo fare le mie scuse ufficiali all'autore per la lunga attesa, ma ho commesso un piccolo errore e mi sono segnata male il libro, andando a rileggere le mail ho scoperto di averlo fermo lì da mesi e mesi. Mi spiace davvero! Anche perché adoro questa serie!
Titolo: ExtraUnione e la fortezza di Nugari
Serie: ExtraUnione #2
Autore: Michele Raniero
Editore: Il Ciliegio
Collana: Pegaso
Pagine: 288
Ebook: € 6,99
Cartaceo: € 17,00
Data di pubblicazione: 2014
SITO EDITORE
Serie: ExtraUnione #2
Autore: Michele Raniero
Editore: Il Ciliegio
Collana: Pegaso
Pagine: 288
Ebook: € 6,99
Cartaceo: € 17,00
Data di pubblicazione: 2014
SITO EDITORE
TRAMAIl vice-generale Met Gresten e il fedele amico Sam Douson non hanno fallito la missione: l’inaspettata quanto improbabile alleanza fra Unione e la Società degli Uomini Morti è stata stretta, ed è quindi giunto il tempo di mettere da parte gli antichi dissapori e combattere fianco a fianco. Gli invasori neutoniani hanno ormai in pugno oltre metà del pianeta e, spintisi fino alle porte della Fortezza di Nugari, progettano la conquista dei territori di ExtraUnione. Met farà tutto ciò che è in suo potere per impedirlo e per difendere la città degli Uomini Morti dall’assalto dell’esercito del Primarca, leader di Neuton. Sarà in grado di convincere gli Uomini Morti a combattere al suo comando? Di trovare le parole giuste per persuaderli che, al di là delle diverse decisioni e delle divise indossate, il fine perseguito è lo stesso?
RECENSIONE
Torniamo nel mondo di ExtraUnione. Il primo libro di questa serie mi era piaciuto molto, per la storia e per il lato umano del suo protagonista. Il secondo non mi ha affatto deluso, anzi, è riuscito a farmi amare non solo il protagonista, Met, ma anche la miriade di personaggi che gli girano intorno.
La storia riprende là dove eravamo rimasti e ritroviamo anche lo stesso tipo di struttura del primo libro, con salti temporali che permettono di capire come si è evoluta non solo la vita di Met ma anche quella degli Stati ora di nuovo sull'orlo della guerra. E' una struttura non immediata, a cui bisogna fare l'occhio e abituarsi, ma che dopo qualche pagina risulta non solo naturale ma anche necessaria per capire tutto il contesto in cui ci si muove.
In questo secondo capitolo ho notato molta più azione, se possibile, rispetto al primo, meno romanticismo ma anche un'analisi psicologica più attenta di Met. Si sente diviso tra due mondi e due schieramenti, si sente tradito e confuso dal comportamento di chi crede amico e di chi crede nemico. Troviamo espressi sempre più spesso i suoi pensieri e i suoi sentimenti, quasi sempre contrastanti con la facciata che si crea e mostra. Met è un soldato e porta avanti questo suo ruolo fino alla fine; ma è un soldato con un'anima, che rispetta gli ordini e le promesse e che ha un forte senso dell'onore.
Dicevo, c'è molta azione, ma l'autore riesce a mantenere vivo l'interesse del lettore. Io di solito all'ennesimo duello tra paladini, alla nuova ondata di bombardamenti, mi annoio, voglio che la storia continui, voglio scoprire cosa succede, vedere come va avanti. Qui non ho avuto questa sensazione. I duelli e gli scontri non sono mai fini a se stessi, ma hanno un loro scopo, a cui in breve si giunge. Ci sono tanti particolari, tante descrizioni, tanti piccoli momenti che mi hanno di volta in volta incuriosito e che hanno mantenuto vivo il mio interesse.
Intorno al protagonista ruotano moltissimi personaggi, ma sono talmente ben caratterizzati e a tutto tondo che non si fa confusione. Anzi, ci si trova a cercare di capire cosa nasconde questo o quel personaggio, o ci si aspetta che un determinato personaggio entri in scena e alleggerisca l'atmosfera con una battuta. Li si si conosce. Pur non essendo personaggi principali molti di loro non danno l'idea di esser comunque dei semplici comprimari, ora l'uno ora l'altro spiccano sulla scena, dando qualcosa in più al racconto. Sono veramente tanti e quindi non posso parlare di tutti, però ce ne sono alcuni che mi hanno molto colpito. Sam naturalmente, ma anche Bommel, il cecchino freddo e marziale che sono sicura nel terzo libro ci darà tanto su cui riflettere, o ancora Aokiri, già incontrato nel primo libro, che torna ancora più folle e che mi ha molto stupita in alcuni suoi comportamenti... Perché aiuta Met con il suo "dono"? Che senso ha tutto ciò? E cosa gli è successo? E' uno di quei personaggi che ti fa venir subito voglia di sapere cosa succede dopo. E ovviamente non posso non pensare a Kira e al finale...
Lo stile di Michele Raniero è molto fluido e riesce a passare da scene d'azione piene di effetti speciali a momenti più tranquilli e intimisti in maniera semplice e naturale. Riesce a gestire bene tanti attori sulla scena; momenti che potrebbero risultare caotici sono invece trattati con chiarezza e precisione, con una visione quasi cinematografica che riesce a dare un quadro immediato al lettore. Unica pecca qualche refuso qua e là, anche se ho visto di peggio.
Voto
Alla prossima
Eliza
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