Buon pomeriggio amici lettori,
finalmente il sabato, finalmente un po' di tempo per leggere senza fare i salti mortali! Io mi sono ripresa (ma non diciamolo troppo forte che il virus è sempre dietro l'angolo, pronto a colpire, la carogna!), mi è rimasta solo questa cavolo di tosse (avete presente quella che dopo un po' vi distrugge le ossa? Ecco, lei!) quindi domani farò l'ennesimo giro dal dottore e vediamo che mi dice.
Dopo il mio bollettino medico (interessante vero?), torniamo a parlare di libri. Nuova recensione! Oggi vi darò le mie impressione sull'ultimo libro di Jojo Moyes, Una più uno. Per questa recensione devo ringraziare la Mondadori che mi ha gentilmente messo a disposizione una copia!
Titolo: Una più uno
Titolo originale: One plus one
Autore: Jojo Moyes
Editore: Mondadori
Collana: Omnibus
Pagine: 366
Cartaceo: € 16,00
Data di pubblicazione: 2 gennaio 2015
Titolo originale: One plus one
Autore: Jojo Moyes
Editore: Mondadori
Collana: Omnibus
Pagine: 366
Cartaceo: € 16,00
Data di pubblicazione: 2 gennaio 2015
TRAMAJess Thomas, giovane mamma single con due figli da mantenere, fa del suo meglio per vivere dignitosamente, ma i sacrifici sono molti, specie quando non c'è nessuno che ti possa dare una mano. Suo marito se ne è andato da tempo, sua figlia Tanzie è un genietto dei numeri, ma per far fruttare il suo talento matematico c'è bisogno di un aiuto concreto. E poi c'è Nicky, un adolescente difficile come tutti i ragazzi della sua età , vittima di bullismo, che non può certo combattere da solo... La famiglia di Jess è proprio scombinata e spesso lei non sa come fare e corre dei rischi inutili, finché inaspettatamente sul suo cammino incontra Ed Nicholls, quell'antipatico uomo d'affari cui lei pulisce la casa per arrotondare. Jess e Ed non si conoscono affatto. Jess non sa che lui è travolto da una crisi profonda e che uno stupido errore gli è costato tutto, e Ed non sa fino a che punto la ragazza sia nei guai, ma entrambi sanno cosa significhi essere davvero soli e desiderano la stessa cosa. Capiscono, nonostante la loro diversità , che hanno molto da imparare l'uno dall'altra e che una più uno fa più di due. In questo suo nuovo romanzo, Jojo Moyes racconta con grande empatia una storia d'amore insolita e coinvolgente tra due persone che si incontrano in circostanze inverosimili, come solo la vita sa riservare.
RECENSIONE
"La vaga sensazione che in realtà si sarebbe dovuto trovare da qualche altra parte
aveva cominciato ad affievolirsi quasi senza che lui se ne accorgesse"
Questo è il mio primo incontro con Jojo Moyes. Come sempre quando leggo meraviglie su un libro o un autore ci vado con i piedi di piombo (John Green insegna: la maggioranza non ha sempre ragione). Con Jojo Moyes (non chiedetemi perché ma non riesco a scrive il solo cognome...) sono stata fortunata!
La storia. Il romanzo, come trama insegna, si incentra sulle avventure/disavventire di una giovane mamma inglese, separata dal marito bugiardo e scansafatiche, con due ragazzi da crescere e una situazione economica difficile. Jess, questo il suo nome, vede la svolta per la piccola figlia Tanzie in una scuola privata e nell'olimpiade di matematica che potrebbe aiutarla a sostenere l'esosa retta. Con l'aiuto del misterioso e ricco (forse?) Ed, questa famiglia sconclusionata ma unita parte per la Scozia, in un viaggio, rigorosamente a 60 km/h, che li porterà veramente a cambiare la loro vita, ma in maniera inaspettata.
Jojo Moyes ha il grande pregio di proporre un racconto di vita vera, di una famiglia allargata, con debiti e pochi soldi, di disagio sociale ed economico. Il romanzo si apre su un periferia fatta di giardini poco curati, scuole poco sicure e bulli di quartiere che terrorizzano la pacifica popolazione. Qui vive Jess, rimasta in cinta a 17 anni, con la sua bimba Costanza (Tanzie) e il figlio, in realtà di suo marito ma non suo, Nicky. Il problema maggiormente espresso è quello economico. Non ci sono soluzioni, nessun improvviso benefattore, niente: Jess ha sulle sue spalle tutti i problemi della sua famiglia e se ne fa carico, cerca una soluzioni, deve essere e mostrarsi ottimista per i suoi figli, anche se il più delle volte non sa dove sbattere la testa e non sa se pagare l'affitto o la luce. Il quadro di questa famiglia non è certamente allegro o positivo, nonostante questo la Moyes ha saputo dare una bella immagine di Jess e dei suoi figli, non ci si imbatte in un racconto deprimente proprio grazie all'ottimismo di questa super mamma che insegna ai figli che le cose possono e devo cambiare. In questo messaggio, forse melenso e scontato, sta il bello del romanzo: le cose possono andare male, ma non bisogna mai perdere la speranza in un cambiamento, seppur minimo della situazione. E proprio la realtà così cruda con cui Jess è costretta a scontrarsi ogni giorno fa si che questo messaggio prenda ancora più forza.
Nel momento di bisogno spunta fuori Ed, ricco genio dell'informatica che vede la sua vita sgretolarsi pezzo dopo pezzo con l'accusa di insider trading. L'aspetto che più mi è piaciuto di questo libro è che Ed non è e non sarà mai il principe azzurro che appare a salvare la bella nel momento del pericolo. Per capirci, Ed non aiuta finanziariamente Jess, sarebbe stato semplice e scontato. Anzi, alla fine credo siano Jess e la sua famiglia ad aiutare veramente Ed a rimettersi in sesto. Il romanzo non parte e in fondo non ha l'aria di una storia d'amore; si certo, si immagina (o forse si spera) che qualcosa accadrà tra i due, ma non è questo l'importante o almeno non è questo quello che mi premeva di più leggendo il romanzo. L'attenzione del lettore è tutta rivolta alla piccola Tanzie e a sperare che arrivi in tempo in Scozia per le olimpiadi di matematica, e a Nicky perché trovi un suo posto nel mondo dove esprimere se stesso e dove trovare qualcuno che veramente lo capisca. E perché no, anche su Norman, il cane peloso e bavoso di Tanzie, perché smetta di uggiolare. La storia d'amore è una bella ciliegina sulla torta per un libro che ha si un lieto fine ma che mostra anche tutte le difficoltà e i problemi che si incontrano per raggiungerlo.
I personaggi. Jojo Moyes sa delineare i vari personaggi con vera maestria dando ad ognuno un suo ruolo nel racconto e mostrandocelo nei momenti si e in quelli no. Tutti hanno la loro voce e la possibilità di raccontarci il loro punto di vista su quello che succede. Non c'è un personaggio che non mi sia piaciuto, ma naturalmente ho le mie preferenze, come per la piccola Tanzie e il suo enorme cagnone, come si può non amarli. Forse quello che mi ha convinta meno è proprio Ed, che rimane sempre la figura più fumosa tra le tante che si appresta a prendere la parola.
Lo stile. La Moyes, ragazzi, sa scrivere! Sa farti amare i suoi personaggi, sa farti ridere e piangere, sa catturare attenzione e cuore anche del più freddo lettore. Il libro si legge in batter d'occhio grazie allo stile scorrevole e piacevole.
In conclusione. Mi è piaciuto! Ho letto in giro che non è il migliore libro della Moyes, ma se questo non è il meglio sono proprio curiosa di leggere gli altri libri di questa scrittrice, che ha saputo farmi innamorare delle sue ragazze e del cane più ingombrante e affettuoso che abbia mai incontrato in un libro.
Jojo Moyes ha il grande pregio di proporre un racconto di vita vera, di una famiglia allargata, con debiti e pochi soldi, di disagio sociale ed economico. Il romanzo si apre su un periferia fatta di giardini poco curati, scuole poco sicure e bulli di quartiere che terrorizzano la pacifica popolazione. Qui vive Jess, rimasta in cinta a 17 anni, con la sua bimba Costanza (Tanzie) e il figlio, in realtà di suo marito ma non suo, Nicky. Il problema maggiormente espresso è quello economico. Non ci sono soluzioni, nessun improvviso benefattore, niente: Jess ha sulle sue spalle tutti i problemi della sua famiglia e se ne fa carico, cerca una soluzioni, deve essere e mostrarsi ottimista per i suoi figli, anche se il più delle volte non sa dove sbattere la testa e non sa se pagare l'affitto o la luce. Il quadro di questa famiglia non è certamente allegro o positivo, nonostante questo la Moyes ha saputo dare una bella immagine di Jess e dei suoi figli, non ci si imbatte in un racconto deprimente proprio grazie all'ottimismo di questa super mamma che insegna ai figli che le cose possono e devo cambiare. In questo messaggio, forse melenso e scontato, sta il bello del romanzo: le cose possono andare male, ma non bisogna mai perdere la speranza in un cambiamento, seppur minimo della situazione. E proprio la realtà così cruda con cui Jess è costretta a scontrarsi ogni giorno fa si che questo messaggio prenda ancora più forza.
Nel momento di bisogno spunta fuori Ed, ricco genio dell'informatica che vede la sua vita sgretolarsi pezzo dopo pezzo con l'accusa di insider trading. L'aspetto che più mi è piaciuto di questo libro è che Ed non è e non sarà mai il principe azzurro che appare a salvare la bella nel momento del pericolo. Per capirci, Ed non aiuta finanziariamente Jess, sarebbe stato semplice e scontato. Anzi, alla fine credo siano Jess e la sua famiglia ad aiutare veramente Ed a rimettersi in sesto. Il romanzo non parte e in fondo non ha l'aria di una storia d'amore; si certo, si immagina (o forse si spera) che qualcosa accadrà tra i due, ma non è questo l'importante o almeno non è questo quello che mi premeva di più leggendo il romanzo. L'attenzione del lettore è tutta rivolta alla piccola Tanzie e a sperare che arrivi in tempo in Scozia per le olimpiadi di matematica, e a Nicky perché trovi un suo posto nel mondo dove esprimere se stesso e dove trovare qualcuno che veramente lo capisca. E perché no, anche su Norman, il cane peloso e bavoso di Tanzie, perché smetta di uggiolare. La storia d'amore è una bella ciliegina sulla torta per un libro che ha si un lieto fine ma che mostra anche tutte le difficoltà e i problemi che si incontrano per raggiungerlo.
I personaggi. Jojo Moyes sa delineare i vari personaggi con vera maestria dando ad ognuno un suo ruolo nel racconto e mostrandocelo nei momenti si e in quelli no. Tutti hanno la loro voce e la possibilità di raccontarci il loro punto di vista su quello che succede. Non c'è un personaggio che non mi sia piaciuto, ma naturalmente ho le mie preferenze, come per la piccola Tanzie e il suo enorme cagnone, come si può non amarli. Forse quello che mi ha convinta meno è proprio Ed, che rimane sempre la figura più fumosa tra le tante che si appresta a prendere la parola.
Lo stile. La Moyes, ragazzi, sa scrivere! Sa farti amare i suoi personaggi, sa farti ridere e piangere, sa catturare attenzione e cuore anche del più freddo lettore. Il libro si legge in batter d'occhio grazie allo stile scorrevole e piacevole.
In conclusione. Mi è piaciuto! Ho letto in giro che non è il migliore libro della Moyes, ma se questo non è il meglio sono proprio curiosa di leggere gli altri libri di questa scrittrice, che ha saputo farmi innamorare delle sue ragazze e del cane più ingombrante e affettuoso che abbia mai incontrato in un libro.
Voto
Alla prossima
Eliza