Recensione: La verità sul caso Harry Quebert - Joel Dicker
Buon pomeriggio amici lettori!
Oggi pomeriggio vi propongo la recensione di un libro che ha avuto molto successo, di cui si è parlato molto, La verità sul caso Harry Quebert di Joel Dicker. Lo so, arrivo tardi, questo libro gira già da un pezzo e se ne parlato. Non so perché ma ho procrastinato questa lettura mese su mese, sarà stata l'etichetta di best seller che mi fa sempre dubitare del contenuto. Finita la lettura ho voluto aspettare qualche giorno prima di buttare giù la recensione, ma ora è il momento!
Titolo: La verità sul caso Harry Quebert
Titolo originale: La Vérité sur l'Affaire Harry Quebert Autore: Joel Dicker
Editore: Bompiani
Collana: Letteraria straniera
Pagine: 779
Ebook: € 6,99
Cartaceo: € 19,50
Data di pubblicazione: 22 maggio 2013
Titolo originale: La Vérité sur l'Affaire Harry Quebert Autore: Joel Dicker
Editore: Bompiani
Collana: Letteraria straniera
Pagine: 779
Ebook: € 6,99
Cartaceo: € 19,50
Data di pubblicazione: 22 maggio 2013
TRAMAMarcus Goldman ha conosciuto la gloria letteraria ma da qualche tempo è in piena crisi di ispirazione; per questo si rivolge a Harry Quebert, il suo anziano professore di letteratura che già anni prima l'aveva salvato da un percorso pericoloso, per chiedergli aiuto. Harry gli offre subito uno spunto narrativo: gli racconta infatti di una ragazza, Nola, con cui oltre trent'anni prima ebbe una storia tormentata (segnata dalla grande differenza d'età), che a un certo punto - era il 1975 - sparì all'improvviso. Pochi giorni dopo essere rientrato a New York, Marcus viene però a sapere che il cadavere della ragazzina è stato ritrovato proprio nel giardino di Harry e che quest'ultimo, accusato dell'omicidio, rischia ora la pena di morte. Ma Marcus non può credere a questa ipotesi e decide di indagare per scoprire la verità e scagionare il suo amico.
Marcus Goldman è il fenomeno editoriale del momento: tutti lo vogliano, tutti lo cercano. Soldi, donne, viaggi, serate di gala. Ma la sua fama come arriva se ne va, soppiantato dal nuovo fenomeno, che avrà altri soldi, altre donne e via così. Marcus deve scrivere il secondo romanzo, lo dice il suo agente, lo dice suo editore, lo dice il contratto che ha firmato e che lo vincola. Ma Marcus non sa cosa scrivere. Anche l'aiuto del suo professore e amico Harry Quebert non sortisce alcune effetto. Marcus passa dalla disperazione alla rassegnazione, fino a che il caso di Nola Kellergan non lo riporta nell'amena cittadina di Aurora. Nola è scomparsa nel 1975, svanita nel nulla all'età di 15 anni e ora il suo corpo viene ritrovato proprio nella proprietà di Harry Quebert. Marcus sa che il suo mentore è innocente e quindi veste i panni del detective e indaga sul passato di questa cittadina che nasconde molti segreti.
Ebbene si, un altro caso letterario! Ho tentennato molto su questo libro, nonostante mia sorella mi inviasse astuti messaggi subliminali per farmelo leggere (vi sembrerà normale che il libro spuntasse fuori in ogni angolo di casa? Giardino compreso!). Temevo un po' l'effetto Twin Peaks, bella serie che ha popolato gli incubi della mia infanzia, ma il già visto non mi attirava molto. Alla fine ho preso il coraggio a quattro mani e ho affrontato le 779 pagine scritte da Dicker.
E' un libro bello corposo e complesso. Al suo interno si trovano tanti generi, non solo il poliziesco, che permettono vari piani di lettura. L'omicidio è sicuramente la parte più importante. Sebbene l'inizio stenti un po', mano mano che le indagini proseguono il racconto si fa sempre più avvincente, grazie anche alla presenza di tanti personaggi, tutti possibili sospetti. I colpi di scena ovviamente non mancano e l'autore sa come tenere il lettore sul filo del rasoio, tuttavia il finale non mi ha sorpreso più di tanto, mi aspettavo un'idea che mi facesse rimanere a bocca aperta e invece... No. Si, è un bel finale ma niente di così eclatante, soprattutto dopo aver letto tanti elogi.
Ciò che più mi è piaciuto però è un'altro aspetto, costituito da tutte quelle parti in cui si parla di cosa vuol dire scrivere un libro, come si scrive, ecc. Marcus e Harry filosofeggiano sull'arte dello scrivere, spiegando, al lettore ma anche a se stessi, cosa vuol dire essere uno scrittore e come riportare su carta l'idea iniziale, nutrirla e arrivare a scrivere un vero libro. Sulle prime ci si potrebbe chiedere che cosa c'entra tutto questo con un caso di omicidio. Non preoccupatevi, me lo chiedevo anche io. In realtà questi due piani sono legati insieme più di quel che si crede. Siamo davanti a quello che altro non è che un libro nel libro. L'idea se vogliamo mi ha un po' ricordato (ma da lontano e con la dovuta distanza) Il nome della rosa di Eco e L'ombra del vento di Zafon, non a caso altri due "casi letterari" dei loro anni. Cosa ci dice questo? Beh, che infondo siamo curiosi, vogliamo sapere cosa c'è dietro la costruzione di un libro, dietro al suo autore, perché non ci piace l'idea che un libro siano solo un tot di pagine rilegate insieme.
Non manca il lato romantico incarnato nell'esile figura bionda e vestita di rosso di Nola. Il suo è un amore totale, infinito, senza se e senza ma. Ama Harry e vuole passare tutta la sua vita con lui. E' però a ben vedere un sentimento troppo estremo, o tutto o niente, malato, autodistruttivo. E questo è Nola nel racconto, dea dell'amore e della distruzione. Nel libro è ovunque e da nessuna parte, sembra quasi di imbattersi qua e là in una scia rossa che corre veloce e che non si fa inquadrare bene. Proprio il suo amore estremo ne fa emergere il lato più oscuro e inquietante. Per amore si trasforma senza problemi in una Lolita dal forte potere seduttivo, pronta a piegare chi le è intorno al suo volere.
Una cosa che ho notato è la forza dei personaggi femminile e la debolezza di quelli maschili. Le donne sono il vero fulcro del racconto, persino le madri, dall'asfissiante madre di Marcus a quella malata e crudele di Nola, riempiono il racconto con la loro presenza, lasciando agli uomini ruoli non tanto più piccoli, ma più dimessi e a mio avviso meno riusciti. Persino Harry resta una figura più evanescente e meno incisiva, soppiantata qua da Nola e dal suo vorticar di gabbiani, là da Marcus, protagonista e voce narrante che non può non risaltare.
L'ambientazione si incentra, tranne alcune parti, nella cittadina di Aurora, splendida perla della provincia americana, New Hampshire. E come tutte le amene cittadine che sbucano fuori in questi romanzi, anche Aurora nasconde i suoi segreti. Niente di così eccezionale (se pensate a Il seggio vacante della Rowling i cittadini di Aurora son dei santerelli), ma intrighi e invidie sono all'ordine del giorno, per non parlare di quella che ho subito chiamato "sindrome di Mrs Bennet", ossia voler accasare la figlia con il ricco forestiero di turno alla faccia della vicina di casa. Quello che salta all'occhio è però la solitudine che ritroviamo nei suoi abitanti e la voglia di scappare di quelli più giovani: Nola e Jenny in fondo non sono così diverse, desiderose di lasciarsi alle spalle un mondo chiuso e isolato e di trovare un'amore che le porterà lontano. Cosa che Harry, la realizzazione dei loro desideri, non potrà fare per nessuna delle due, è un principe azzurro senza cavallo; è infondo un po' una delusione.
La verità sul caso Harry Quebert è senza dubbio un bellissimo romanzo, una bella storia di amore e morte, ma è soprattutto una storia sulla verità e sull'amore per la scrittura. A mente fredda, dopo qualche giorno dalla lettura, non mi sono pentita di averlo aperto, anche se speravo in un finale un po' più forte, a degna conclusione di un intreccio ben realizzato e padroneggiato dall'autore.
Voto...
Ebbene si, un altro caso letterario! Ho tentennato molto su questo libro, nonostante mia sorella mi inviasse astuti messaggi subliminali per farmelo leggere (vi sembrerà normale che il libro spuntasse fuori in ogni angolo di casa? Giardino compreso!). Temevo un po' l'effetto Twin Peaks, bella serie che ha popolato gli incubi della mia infanzia, ma il già visto non mi attirava molto. Alla fine ho preso il coraggio a quattro mani e ho affrontato le 779 pagine scritte da Dicker.
E' un libro bello corposo e complesso. Al suo interno si trovano tanti generi, non solo il poliziesco, che permettono vari piani di lettura. L'omicidio è sicuramente la parte più importante. Sebbene l'inizio stenti un po', mano mano che le indagini proseguono il racconto si fa sempre più avvincente, grazie anche alla presenza di tanti personaggi, tutti possibili sospetti. I colpi di scena ovviamente non mancano e l'autore sa come tenere il lettore sul filo del rasoio, tuttavia il finale non mi ha sorpreso più di tanto, mi aspettavo un'idea che mi facesse rimanere a bocca aperta e invece... No. Si, è un bel finale ma niente di così eclatante, soprattutto dopo aver letto tanti elogi.
Ciò che più mi è piaciuto però è un'altro aspetto, costituito da tutte quelle parti in cui si parla di cosa vuol dire scrivere un libro, come si scrive, ecc. Marcus e Harry filosofeggiano sull'arte dello scrivere, spiegando, al lettore ma anche a se stessi, cosa vuol dire essere uno scrittore e come riportare su carta l'idea iniziale, nutrirla e arrivare a scrivere un vero libro. Sulle prime ci si potrebbe chiedere che cosa c'entra tutto questo con un caso di omicidio. Non preoccupatevi, me lo chiedevo anche io. In realtà questi due piani sono legati insieme più di quel che si crede. Siamo davanti a quello che altro non è che un libro nel libro. L'idea se vogliamo mi ha un po' ricordato (ma da lontano e con la dovuta distanza) Il nome della rosa di Eco e L'ombra del vento di Zafon, non a caso altri due "casi letterari" dei loro anni. Cosa ci dice questo? Beh, che infondo siamo curiosi, vogliamo sapere cosa c'è dietro la costruzione di un libro, dietro al suo autore, perché non ci piace l'idea che un libro siano solo un tot di pagine rilegate insieme.
Non manca il lato romantico incarnato nell'esile figura bionda e vestita di rosso di Nola. Il suo è un amore totale, infinito, senza se e senza ma. Ama Harry e vuole passare tutta la sua vita con lui. E' però a ben vedere un sentimento troppo estremo, o tutto o niente, malato, autodistruttivo. E questo è Nola nel racconto, dea dell'amore e della distruzione. Nel libro è ovunque e da nessuna parte, sembra quasi di imbattersi qua e là in una scia rossa che corre veloce e che non si fa inquadrare bene. Proprio il suo amore estremo ne fa emergere il lato più oscuro e inquietante. Per amore si trasforma senza problemi in una Lolita dal forte potere seduttivo, pronta a piegare chi le è intorno al suo volere.
Una cosa che ho notato è la forza dei personaggi femminile e la debolezza di quelli maschili. Le donne sono il vero fulcro del racconto, persino le madri, dall'asfissiante madre di Marcus a quella malata e crudele di Nola, riempiono il racconto con la loro presenza, lasciando agli uomini ruoli non tanto più piccoli, ma più dimessi e a mio avviso meno riusciti. Persino Harry resta una figura più evanescente e meno incisiva, soppiantata qua da Nola e dal suo vorticar di gabbiani, là da Marcus, protagonista e voce narrante che non può non risaltare.
L'ambientazione si incentra, tranne alcune parti, nella cittadina di Aurora, splendida perla della provincia americana, New Hampshire. E come tutte le amene cittadine che sbucano fuori in questi romanzi, anche Aurora nasconde i suoi segreti. Niente di così eccezionale (se pensate a Il seggio vacante della Rowling i cittadini di Aurora son dei santerelli), ma intrighi e invidie sono all'ordine del giorno, per non parlare di quella che ho subito chiamato "sindrome di Mrs Bennet", ossia voler accasare la figlia con il ricco forestiero di turno alla faccia della vicina di casa. Quello che salta all'occhio è però la solitudine che ritroviamo nei suoi abitanti e la voglia di scappare di quelli più giovani: Nola e Jenny in fondo non sono così diverse, desiderose di lasciarsi alle spalle un mondo chiuso e isolato e di trovare un'amore che le porterà lontano. Cosa che Harry, la realizzazione dei loro desideri, non potrà fare per nessuna delle due, è un principe azzurro senza cavallo; è infondo un po' una delusione.
La verità sul caso Harry Quebert è senza dubbio un bellissimo romanzo, una bella storia di amore e morte, ma è soprattutto una storia sulla verità e sull'amore per la scrittura. A mente fredda, dopo qualche giorno dalla lettura, non mi sono pentita di averlo aperto, anche se speravo in un finale un po' più forte, a degna conclusione di un intreccio ben realizzato e padroneggiato dall'autore.
Voto...
Alla prossima
Eliza
17 comments
Ho scritto proprio ieri la recensione (che pubblicherò nei prossimi giorni) e noto che abbiamo avuto la comune impressione di un eccessivo impegno nell'esaltare questo libro, sicuramente piacevole, ma forse più interessante per le prospettive narrative e per quell'intreccio di vita e scrittura nel rapporto fra Harry e Nola e fra Harry e Marcus che per l'esito della storia. Concordo anche sulla valutazione 4/5!
RispondiEliminaLeggerò sicuramente la tua recensione, perché voglio proprio vedere qualche parare in più su questo libro, che mi ha intrattenuto ma non tanto quanto immaginavo.
EliminaIn effetti l'intreccio tra i tre protagonisti è molto accattivante, come il parallelo tra Marcus e Harry.
L'ho pubblicata giusto ieri (l'ho letto in vacanza e, fra disfare la valigia e cose varie ci ho messo un po'a scrivere il post). Alla fine, penso di poter dire che questo romanzo lasci, più che un entusiasmo narrativo, la curiosità per le finzioni e il potere della scrittura...
EliminaNon vedo l'ora di leggerlo anche io (sogno di farlo molto presto) *-*
RispondiEliminaCuriosa di sapere cosa ne pensi! ^^
EliminaContinuo ad essere incerta: troppo esaltato o troppo denigrato. Credo proprio che aspetterò ancora un po' di tempo prima di decidere se leggere o meno questo libro!
RispondiEliminaPenso ti stia trovando nella mia stessa situazione: tanti elogi mi fanno sospettare, tanti voti bassi mi stupiscono. Se si aggiungo le 779 pagine è normale titubare. Se vuoi un consiglio non affrontarlo se non, o fino a quando, sei convinta, altrimenti sarà un incubo e finirai con odiarlo.
EliminaSono incerta anche io...da un lato vorrei tanto leggerlo, dall'altro le 779 pagine e l'inizio lento mi frenano parecchio >_<
RispondiEliminaCome dicevo a Laura, se non sei convinta aspetta e prendilo in mano nel momento adatto.
EliminaCome per altri libri gialli molto chiacchierati (vedi Uomini che odiano le donne), preferisco aspettare il momento in cui il libro sarà un po' "dimenticato" per poterlo leggere senza essere influenzata. Ti volevo anche avvisare che ti ho assegnato il Very Inspiring Blog Awards, spero non ti dispiaccia! Trovi tutti i dettagli sul mio blog: http://libraiainsoffitta.blogspot.it/2014/08/un-premio-inaspettato.html
RispondiEliminaSi forse aspettare è la cosa migliore in questi casi!
EliminaGrazie mille, questa settimana è tutto un frullar di premi! Verrò sicuramente a vedere il tuo post, anche se, da un po' non ritiro più questi premi per motivi di tempo, ma grazie veramente tanto!^^
Ciao cara! :D Qui c'è un premio per te: http://coffeeandbooksgirl.blogspot.it/2014/08/the-very-inspiring-blogger-award.html <3
RispondiEliminaGrazie Franci!
EliminaVengo a vedere il post, anche se, come dicevo sopra, da un po' non ritiro più i premi per motivi di tempo. Ma grazie un milione di volte, mi fa un sacco piacere!^^
Anche io sto tentennando un po' su questo libro. Però la tua recensione favorevole mette decisamente una crocetta nella lista dei pro :3
RispondiEliminaContro: 779 pagine! D: Con la mia lentezza, lo finirò l'anno prossimo.
Però è il caso di metterlo in TBR. Ho voglia di un giallo fatto bene :3
Ti avverto , parte lento e quindi magari l'inizio è un po' difficoltoso, ma poi è appassionante, anche se personalmente ho letto di meglio, primo fra tutti Il richiamo del cuculo!
EliminaDevo assolutamente leggerlo anche io! Come te ce l'ho per casa da un bel po' di tempo ma per un motivo o l'altro non l'ho ancora iniziato ^^
RispondiEliminaIo ho il cartaceo (di mia sorella in realtà), ma alla fine ho preso l'ebook perché da portarsi dietro era... ingombrante (ma ottimo per bloccare gli altri libri). Sono curiosa di sapere che ne pensate!
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Premi: se avete scelto di premiare il mio blog vi ringrazio con tutto il cuore! E' sempre bello veder riconosciuto il proprio lavoro. Tuttavia, per motivi di tempo e organizzazione non posso ritirarli!
Avete un'opinione diversa dalla mia? Volete consigliarmi un buon libro? Cercate informazioni? Allora questo è il posto giusto per voi...Commentate!^^